San Canzian d'Isonzo | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Friuli-Venezia Giulia | |
Altitudine | 10 m s.l.m. | |
Superficie | 33,89 km² | |
Abitanti | 6.012 (2023) | |
Prefisso tel | +39 0481 | |
CAP | 34075 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Madonna della Salute (21 Novembre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
San Canzian d'Isonzo è una città del Friuli-Venezia Giulia.
Da sapere
[modifica]San Canzian d'Isonzo è un comune sparso in quanto la sede municipale non si trova nell'omonimo centro, ma nella frazione di Pieris.
Cenni storici
[modifica]Il territorio di San Canzian è, probabilmente, abitato fin dalla preistoria, anche se il reperto più antico venuto alla luce è una fibula celtica.
L'epoca romana
[modifica]Si conosce anche con certezza che l'abitato esisteva in epoca romana: lo documentano i reperti musivi pervenuti a noi nel corso di una campagna di scavi condotta negli anni cinquanta e le ricerche degli storici. Inoltre, la via Gemina, che collegava il porto d'Aquileia alla penisola dell'Istria, passava proprio per questo paese, denominato allora Aquae Gradatae. Tale toponimo richiama oggi la località di Grodate. Oltre alla Via Gemina passava anche la Via Annia, quest'ultima portava a Fiume correndo sul Carso Triestino su quella che è divenuta la Strada Provinciale del Carso.
Al tempo dell'egemonia di Aquileia esisteva nel territorio comunale una delle nove tintorie conosciute di porpora che funzionavano in Italia per concessione imperiale. Inoltre, sempre in epoca romana, a testimoniare l'importanza economica della località, si può ravvisare la presenza di una fabbrica e relativa fornace di embrici e tegole in cotto, attestata dai numerosi frammenti rinvenuti nella località di "Riva di Cop".
Nella zona, secondo le indicazioni forniteci dagli Acta e dalla tradizione popolare, i santi Canzio, Canziano e Canzianilla, insieme al loro maestro Proto, furono decapitati nell'anno 303 d.C. Tali nobili romani erano partiti da Roma per sfuggire alle persecuzioni che in quel periodo i Cristiani subivano nella capitale, sotto l'impero di Diocleziano. Arrestati ad Aquileia dal governatore Dulcidio, furono processati tuttavia rimessi in libertà in virtù della nobile casata a cui appartenevano. Diocleziano invece ordinò che fossero arrestati e giustiziati: furono catturati nei pressi di Aquae Gradatae e decapitati. Dal nome dei tre martiri ha avuto origine il toponimo di San Canziano e le tre croci che fregiano lo stemma comunale ne ricordano il sacrificio. Ad Aquae Gradatae subì un martirio anche san Crisogono, nobile senatore romano, il cui sarcofago in pietra, insieme a quello di san Proto, è conservato ancora oggi a San Canzian.
Il medioevo
[modifica]Nel secolo V l'intero territorio fu devastato dall'irruenza degli Unni che soggiornarono nella zona per quasi tre mesi durante l'assedio di Aquileia, avvenuto nel 452 d.C. Successivamente passò sotto la dominazione longobarda e nell'899 d.C. fu costretto a subire, come tanti altri paesi del Friuli, la spaventosa scorreria degli Ungari, che portarono tanta distruzione e morte nel territorio friulano.
Il documento più antico in cui è citato San Canzian d'Isonzo risale al 17 febbraio 819 d.C. e menziona una donazione in cui l’imperatore Ludovico il Pio attribuisce i beni confiscati al ribelle longobardo Ardulfo al monastero benedettino di Santa Maria che sorgeva in quel luogo prima del secolo IX per la venerazione dei tre martiri Canziani. Di questo monastero non è rimasta più traccia, con l'arrivo degli Ungari se ne ebbe la distruzione, ed in seguito venne ricostruita solo la basilica.
Tra il XI e il XIII secolo il paese fu nelle mani del Patriarca di Aquileia, ma vi ebbero proprietà e possedimenti anche l'Abbazia di Moggio e la Confraternita dei Battuti di Cividale. Nel 1028 Corrado II suggellò la dominazione di Aquileia fino al Timavo, ma concesse la permuta di San Canziano con Muggia ed il paese fu così sottoposto alla giurisdizione del vescovo di Trieste.
Dalla Serenissima ad oggi
[modifica]Nel 1420 cadde il potere patriarcale sotto l'impeto dell'incalzante Repubblica Veneziana e anche il territorio di San Canzian divenne proprietà della Serenissima con la quale condivise le sorti.
Nel 1797, in seguito al Trattato di Campoformido, tutti i territori della Serenissima vennero ceduti all'Austria. Dopo la breve parentesi francese corrispondente al periodo del Regno Italico di Napoleone, San Canzian ritornò sotto la dominazione austriaca fino al termine della prima guerra mondiale, quando il Friuli Orientale fu annesso al Regno d'Italia. Nel 1923 ricevette, per distacco dal comune di Fiumicello, la frazione di Isola Morosini[13]; nello stesso anno, il suo nome fu cambiato nell'attuale[14] Il comune fece parte della provincia di Trieste fino al 1948[15].
L'attacco al Giro d'Italia
[modifica]Il 30 giugno 1946 durante lo svolgimento della tappa passante per Pieris, frazione di San Canzian, un gruppo di sostenitori titini attaccò a sassate i ciclisti. La polizia intervenne e disperse i dimostranti. Il bilancio fu di un agente ferito e la tappa fu interrotta e ripresa successivamente a Miramare, presso il traguardo, con la simbolica vittoria del triestino Giordano Cottur anche se molti corridori si erano già messi in viaggio per Udine, sede della tappa successiva.
Come orientarsi
[modifica]San Canzian d'Isonzo sorge sulla SS 14 e circa 2 km da Pieris. Sempre sulla SS 14, a est compresa tra Pieris e Ronchi, si trova la frazione di Begliano (in bisiaco Bean).
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- L'1 aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari dista circa 5 km dal centro della città, ed è servito da diverse compagnie aeree che lo collegano a numerose città d'Italia e d'Europa.
In auto
[modifica]- Monfalcone Ovest - Redipuglia
- Monfalcone Est - Trieste Lisert
In treno
[modifica]In autobus
[modifica]- Linee di autobus gestite dalla società APT Gorizia.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Chiesa dei Santi Canziani Martiri. La chiesa dei Santi Canziani Martiri è la parrocchiale di San Canzian d'Isonzo, in provincia ed arcidiocesi di Gorizia; fa parte del decanato di Ronchi dei Legionari.
- 2 Parrocchiale di S. Andrea. La chiesa di Sant'Andrea Apostolo è la parrocchiale di Pieris, frazione-capoluogo del comune di San Canzian d'Isonzo, in provincia ed arcidiocesi di Gorizia; fa parte del decanato di Ronchi dei Legionari.
- 3 Antiquarium Cansianensis. L'Antiquarium conserva numerosi resti di monumenti funerari romani e paleocristiani e mosaici.
- 4 Villa Settimini. Una villa costruita dalla famiglia Settimini a Pieris, frazione di San Canzian d'Isonzo, nella metà del XVIII secolo. Inizialmente ad uso abitativo e aziendale, la struttura è ora la sede della biblioteca comunale.
- 5 Villa Marchese de Fabris. La Villa Marchese de Fabris è l'abitazione storica della famiglia Fabris a Begliano, frazione di San Canzian d'Isonzo, Friuli-Venezia Giulia.
- 6 Chiesa di Sant Maria Maddalena. La chiesa di Santa Maria Maddalena è la parrocchiale di Begliano, frazione del comune di San Canzian d'Isonzo, in provincia ed arcidiocesi di Gorizia; fa parte del decanato di Ronchi dei Legionari.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Pizzeria My Way - Pieris, ☎ +39 0481 470463. Pizzeria e paninoteca con servizio a domicilio.
Prezzi medi
[modifica]- 2 Pizzeria Paninoteca La Caraffa, ☎ +39 0481 787112. Mar-Dom. Pizzeria e paninoteca napoletana.
- 3 Osteria Da Bepi Meo, ☎ +39 0481 70195. Osteria con cucina italiana e barbecue.
Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante San Canzian d'Isonzo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Canzian d'Isonzo