Russi
Aspetto
Citazioni sui russi.
Citazioni
[modifica]- Che razza di uomini era mai questa gente russa che non rispettava nessun valore di umana corrispondenza? (Mario Giannone)
- Eheh, non c'è che dire, "la donna russa è femmina due volte"! Io se metto su casa voglio prendere una donna di servizio russo così a una le faccio fare la cuoca e una le faccio fare la cameriera. (Imputato, alzatevi!)
- Fin dai tempi degli zar, l’etnia russa è sempre stata la classe dominante e privilegiata. Nel 1932, Stalin definì il popolo russo il più importante dell'Unione Sovietica; nel 2020, Putin lo ha classificato come "popolo costruttore di Stati". (Botakoz Kassymbekova)
- Grattate il Russo e troverete il Cosacco (o il Tartaro). (Charles Joseph de Ligne)
- I russi chiacchierano tanto, ma secondo me non ci sanno proprio fare! Non è possibile che un branco di ignoranti pecorari si intendano di macchine come noi! [all'ambasciatore sovietico De Sadesky] Con questo non voglio insultarvi, eccellenza... perché i soldati russi, lo sanno tutti che sono coraggiosi. Con le legnate che hanno preso dai tedeschi, chiunque avrebbe mollato! (Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba)
- I russi hanno una grande capacità di sopportare le avversità. (Bill Browder)
- I russi si possono considerare sotto tanti punti di vista degli anarchici, purtroppo. Credo che il Cremlino lo abbia capito. Per questo non si può spingere troppo con la campagna vaccinale. (Sergej Karaganov)
- Il mio solo nemico serio oggimai era il russo officiale, od il suo cane, il Cosacco. (Ferdinando Petruccelli della Gattina)
- Il rapporto tra un russo e una bottiglia di vodka è quasi mistico. (Richard Owen)
- Il russo, dove resiste o difende se stesso, è difficile da battere, e la cosa costa molto sangue. Figlio della natura, il russo opera con gli espedienti più semplici. Tutti devono obbedire ciecamente e il carattere slavo-asiatico comprende soltanto l'assoluto; la disobbedienza non esiste. I comandanti russi possono chiedere ai loro uomini cose incredibili, sotto ogni punto di vista, e non si leva un mormorìo, non un lamento. (Günther Blumentritt)
- La donna russa è femmina due volte, | doppiamente adorabile ed ostil... | Essa è la vera donna, d'Eva la figlia vera, | con le dolcezze e gl'impeti, | le audacie e le viltà, | l'ali e gli artigli, l'estasi e le frodi, | pronta a immolarsi e facile a tradir. | Tutto il suo sesso è in lei, | tutto l'esser umano : | un altare, un abisso, un mistero! (Fedora)
- La vodka scorre nelle vene russe al posto del sangue. (Demetrio Volcic)
- Mi è molto affine l'umorismo, lo slancio emotivo del popolo russo. (Alberto Lattuada)
- Nei racconti dei russi figurano nonni ammazzati, spostamenti dall'Europa alla Siberia e ritorno, padri internati nei lager, parenti scomparsi durante la guerra, altri lager, fame, separazioni e ricongiungimenti dopo decenni. Questo è il loro mondo, da cui si impara forse solo un po' di modestia e di misura. (Demetrio Volcic)
- Noialtri russi siamo fatti in tal modo che, non appena tocchiamo la riva e siamo convinti che quella è la riva giusta, ce ne rallegriamo talmente che dobbiamo subito arrivare ai limiti estremi [...] È la nostra passionalità russa che stupisce in tali casi non soltanto noi stessi, ma tutta l'Europa; se uno di noi abbraccia il cattolicesimo, diventerà subito un gesuita, e anche uno dei più oscurantisti; se invece diventa ateo, comincerà immancabilmente a pretendere di sradicare la fede in Dio con la violenza, e quindi con la spada! E perché tutto questo, perché mai questa improvvisa frenesia? Possibile che lei non lo sappia? Ma perché è lì che ha trovato quella patria che qui non ha saputo vedere, e ne è tutto felice; ha toccato la riva, ha toccato terra, e si precipita a baciarla! L'ateismo russo e il gesuitismo russo non hanno infatti origine soltanto da vanagloria, da un basso sentimento di vanità, bensì dall'angoscia spirituale, dalla sete spirituale, dalla nostalgia appassionata per un elevato ideale, per una riva sicura, per una patria in cui essi hanno smesso di credere, perché non l'hanno mai conosciuta! Per un russo è così facile diventare ateo, più facile che per chiunque altro al mondo! E noialtri russi non soltanto diventiamo atei, ma senz'altro dobbiamo credere nell'ateismo come se fosse una nuova fede, senza nemmeno accorgerci che crediamo nel nulla. Così forte è la nostra brama di credere! (Fëdor Dostoevskij, L'idiota)
- La vera storia dei russi, quella che li rende diversi da qualsiasi altro popolo europeo e comparabili, anche se soltanto per certi aspetti, ai romani e agli americani, è la storia della loro continua, instancabile avanzata attraverso i grandi spazi dell'Europa orientale e dell'Asia.
Lo spazio ha foggiato le loro istituzioni, condizionato la loro cultura politica, creato quella combinazione di aggressività e di paura che è ancora oggi il dato caratteriale della loro identità nazionale rubando i tratti dei popoli conquistati e di quelli da cui sono stati invasi. Sono cristiani ed europei perché di tutti i popoli che trovarono sulla loro strada quelli dell'Europa cristiana potevano maggiormente offrire allo Stato russo le istituzioni e gli strumenti di cui aveva bisogno. Ma sono contemporaneamente svedesi, finnici, baltici, ottomani, persiani, armeni, georgiani, azeri, tatari, uzbechi. (Sergio Romano)
- I russi devono salvare l’Europa dalle élite liberal che la stanno distruggendo.
- Non ci vergogniamo di essere Russi. Non abbiamo alcun senso di colpa. Non ci pentiamo di nulla. Questa è la differenza: per essere tedesco oggi devi vergognarti di ciò che ha fatto la Germania. Essere la Gran Bretagna oggi significa avere rimorso per tutto ciò che l’Impero britannico ha fatto in passato. Essere Americani vuol dire vergognarsi della parte meridionale della storia, della tratta degli schiavi. Non abbiamo rimorsi, quindi siamo immediatamente marchiati per il fatto che abbiamo una appartenenza, e questo è un crimine per il mondo occidentale moderno.
- Siamo più europei noi russi di questi europei. Siamo cristiani, siamo eredi della filosofia greca.
- Cosa succede ai russi? Per gioire delle disgrazie altrui basta tanto così. Per la bontà, invece, non c'è mai tempo. Mentre il mondo intero ci ritiene un popolo buono e giusto. Io non lo credo affatto.
- È il solito problema dei russi: la vicinanza al potere li rende meno schizzinosi e più restii a pronunciare la parola «no».
- I russi non sanno reagire al cinismo, si rinchiudono nel proprio guscio, abbassano ogni difesa, perdono la favela, si bloccano.
- I russi si svegliano solamente quando li toccano sul vivo. E il vivo è il portafoglio, per esempio. Ma prima?
No, pare proprio che la passione rivoluzionaria si accenda solo grazie ai soldi. - Noi russi amiamo pensare che tutti congiurino contro di noi, ma è soprattutto l'indolenza che abbiamo nel DNA. Non finiamo mai quel che cominciamo. Lasciamo tutto al caso.
- Non c'è che dire, i russi sanno cavalcare l'onda politica per vili scopi privati.
- Non c'è popolazione meno sicura di sé dei cittadini russi. Dubitano di tutto, anche se non c'è ragione di dubitare.
- Per i russi la speranza è sempre l'ultima a morire. Siamo stati educati a vivere di sogni e a rincorrerli.
- Siamo fatti così. Sappiamo per cosa si deve lottare, ma non abbiamo la tenacia per farlo. Siamo inerti e apatici, le braccia ci cadono ancor prima di averle alzate. Passiamo la vita ad aspettare che quel che vogliamo ci piova dall'alto.
- Tipico dei russi. Per firmare una protesta c'è sempre tempo. Per protestare in prima persona non ce n'è mai.
- C'è qualcosa che unisce me e altri cittadini russi. Abbiamo qualcosa in comune che ci unisce: l'amore per la madrepatria.
- I russi si sono rivelati la più grande nazione divisa al mondo oggi. Non è un problema?
- I sentimenti paternalistici hanno profonde radici nella società russa. La maggioranza dei russi è abituata a dipendere per i progressi delle proprie condizioni materiali più dallo stato che dai propri sforzi, dalla propria iniziativa, dal fiuto per gli affari. Ci vorrà molto tempo perché questa abitudine venga meno.
- Per i russi uno stato forte non è un'anomalia di cui liberarsi. Al contrario è una fonte di ordine e la principale forza che orienta qualsiasi cambiamento.