Richard Strauss
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Richard Strauss (1864 – 1949), compositore e direttore d'orchestra tedesco.
Citazioni di Richard Strauss
[modifica]- [Su Johann Strauss jr] Di tutti i dispensatori di gioia che Dio dotò di talento, Johann Strauss mi è il più caro. Questa dichiarazione può riassumere il mio giudizio su questo meraviglioso fenomeno. Soprattutto in Johann Strauss rispetto l'originalità, il talento innato. In un momento in cui tutto il mondo intorno a lui tendeva a una sempre crescente complessità, a una crescente riflessività, un genio naturale gli permise di creare dal tutto. Mi parve l'ultimo che lavorasse seguendo un'ispirazione spontanea. Sí, ecco che cosa fu: la melodia primordiale, originale, la protomelodia. (citato in Roberto Iovino, Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer; Camunia; 1998)
Citazioni su Richard Strauss
[modifica]- C'erano due altri balletti di maggior levatura musicale: Schlagobers («Panna montata») e La leggenda di Giuseppe di Richard Strauss, che avevo montato parecchie volte e modernizzato sotto la direzione di Knappertsbusch. Egli detestava le prove: si trattasse di un'opera di Wagner o del «mio» balletto, entrando nella fase dell'orchestra domandava: «Ma questo lo sappiamo tutti a memoria, signori. Allora arrivederci a domani!» E se ne andava. (Margarita Wallmann)
- Credo che [Richard] Strauss abbia molto talento, ma che gli manchi una verità interiore e che si preoccupi soltanto degli effetti esteriori. (Albert Einstein)
- Il tema della donna quale crudele seduttrice ispira all'epoca [Tra Ottoceno e Novecento] anche la musica e la letteratura: basti pensare al dramma Salomè di Wilde musicata da Richard Strauss. (Federico Zeri)
- Quando era l'illustre compositore in persona a dirigere La leggenda di Giuseppe (in occasione delle matinées domenicali), tutti tremavano. A un certo momento – e per lo più accadeva nel momento più dfifficile, nella «Danza dei boxeurs» – Strauss levava dal taschino il suo grosso orologio, lo consultava, e se constatava di essere in ritardo, lo posava davanti a sé, sul leggio, e accelerava il ritmo dell'esecuzione. Di colpo la sua musica, così bella e solenne, mutava carattere e il palcoscenico si trasformava in un campo di corse. Il motivo di quel massacro? Perché alle cinque, ogni domenica, in casa del maestro si radunava un fedele gruppo di amici per l'immancabile partita a Skat, e Strauss la rispettava scrupolosamente. Non per nulla, a quella partita a carte ha consacrato un'intera scena della sua opera autobiografica Intermezzo. (Margarita Wallmann)
- Richard Strauss. Nella Salomè di Wilde, il suo stile musicale era improntato a una vena drammatica memore dell'orchestrazione wagneriana. (Federico Zeri)
- Tipo puro di tedesco, senza posa, senza sproloqui, poco ciarliero e niente proclive a parlare di sé e della sua opera, con uno sguardo d'acciaio, una espressione indecifrabile, poteva essere quel forte genio che era, come pure il più semplice buon borghese che sedesse a tavola, fornito di buon appetito, bevendo birra con tutta flemma teutonica e buon umore... Il successo entusiastico [dell'opera Salomè] che lo aveva accolto poco prima, sembrava non averlo neppure sfiorato... forza adamantina di quei nordici che sanno conservare sempre lucida e chiara la visione che passa loro intorno senza scomporsi, e senza esaltarsi!... beati loro!... (Gemma Bellincioni)
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