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Macchina

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Heureka (J. Tinguely, 1964)

Citazioni sulla macchina.

  • – Ah, son gli ultimi sprazzi, è inutile farsi illusioni. I prossimi aerei non avranno pilota.
    – E poi tu sarai troppo vecchio!
    – Dopo di noi la macchina! Siamo sulla buona strada! Tu guarda gli equipaggi... Ti ricordi quelli che avevi sul 24? Polacchi, spagnoli, tutte le razze! Non potevi confonderli, erano vivi. Questi d'adesso... se gli apri la pancia t'accorgi che vanno a transistor!
    [...]
    – Ma questo è voluto, mio caro, per eliminare il fattore personale. Adesso è tutto molto più complicato, i tempi di reazione sono brevi... uno non può dipendere dall'uomo come una volta.
    – E da che si dipende? [...] Lo vuoi sapere? A me piace il fattore personale. (A prova di errore)
  • Attualmente il compito più grande della civiltà è quello di rendere le macchine ciò che dovrebbero essere, gli schiavi, anziché i padroni degli uomini. (Havelock Ellis)
  • Chi è il nutrimento vivente della macchine di Metropolis...?! Chi lubrifica gli ingranaggi delle macchine con il proprio sudore...?! Chi alimenta le macchine con la propria carne...? Lasciatele morire di fame le macchine, stupidi...! Lasciatele crepare...!! Distruggete... le macchine...!! (Metropolis)
  • Da oltre un secolo milioni di uomini hanno combattuto e spesso sono morti non già per possedere una macchina, ma perché nessuno la possedesse a titolo privato. E per la gloria di possedere una macchina, da oltre un secolo i capitalisti sono stati capaci di perpetrare le più vergognose infamie. (Carlo Salinari)
  • E la macchina sia alleata | non nemica ai lavorator; | così la vita rinnovata | all'uom darà pace ed amor! (L'Internazionale)
  • – È tutto connaturato con la tecnologia. Le macchine servono a risolvere le situazioni.
    – E poi, non contente, si mettono a crearle le situazioni!
    – Non necessariamente.
    – Il rischio esiste, l'ha detto anche lei.
    – Ma qualsiasi cosa viene controllata, signor Raskob. Controllata varie volte.
    – E il controllore chi lo controlla? Dove finisce la catena? Insomma, chi è il responsabile? [...] È troppo complicato. Ed è proprio questo che mi fa più paura: l'unica cosa che si può affermare è che non c'è un responsabile. (A prova di errore)
  • Il cinema, la radio, il mondo della macchina nel suo complesso, deve forse servire a una migliore conoscenza di noi stessi, alla consapevolezza di quello che «non» siamo. (Ernst Jünger)
  • Il ritmo della macchina è febbrile, ma le manca la periodicità. Le sue vibrazioni sono innumerevoli, ma senza alcuna distinzione tra loro. La macchina è un simbolo; ciò che in essa c'è di economico è pura illusione ottica, essa è una specie di macinapreghiere. (Ernst Jünger)
  • L'uomo crea le macchine per trarne benefici e favorire il progresso. Ma se non controlla i prodotti della sua ingenuità e immaginazione non rischia solo di perdere i benefici, ma si inoltra su un sentiero che lo conduce ai confini della realtà. (Ai confini della realtà (serie televisiva 1959), quinta stagione)
  • Lavoratori, buongiorno. La direzione aziendale vi augura buon lavoro. Nel vostro interesse, trattate la macchina che vi è stata affidata con amore. Badate alla sua manutenzione. Le misure di sicurezza suggerite dall'azienda garantiscono la vostra incolumità. La vostra salute dipende dal vostro rapporto con la macchina. Rispettate le sue esigenze, e non dimenticate che macchina più attenzione uguale produzione. Buon lavoro. (La classe operaia va in paradiso)
  • Mai mandare un essere umano a fare il lavoro di una macchina. (Matrix)
  • Quanti uomini vivono oggi in stato di schiavitù rispetto alle macchine? Quanti trascorrono l'intera vita, dalla culla alla morte, a curare notte e giorno le macchine? Pensate al numero sempre crescente di uomini che esse hanno reso schiavi, o che si dedicano anima e corpo al progresso del regno meccanico: non è evidente che le macchine stanno prendendo il sopravvento su di noi? (Samuel Butler)
  • Spero che quando vinceranno le macchine | non costruiranno uomini che si rompano | subito dopo essere stati pagati. (Bob Kaufman)

Voci correlate

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