[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Iena

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Una iena macchiata

Citazioni sulla iena.

Citazioni

[modifica]
  • Anche le iene addomesticate divorano carogne. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Avanti i paesi che non domano i cavalli, non straziano la volpe, non ingiuriano la iena – civili iene essi stessi! (Anna Maria Ortese)
  • Che notte splendida per delle iene ridere | è come naufragare oltre il mare c'è il tesoro. (Afterhours)
  • I lupi e le iene attaccano in branco, ma per spartirsi una preda. (Piero Bevilacqua)
  • I selvaggi non si danno cura di dare la caccia alla jena per due ragioni: la prima perché la carne non è nei loro gusti, per quanto depravati; secondariamente perché pensano che la jena possa essere per metà uomo e per metà animale. Non credevo che in tutto il Sudan ci potesse esser questo pregiudizio tanto radicato, ma ho dovuto persuadermene dopo aver parlato con moltissimi capi dei selvaggi. Essi dicono che alcuni uomini, tra quelli che giornalmente vivono in società con gli indigeni, si convertono in jena in sul far della sera ed internandosi nei villaggi come vendicatori di azioni malvagie e quasi strumento della divinità, entrano nei casolari ed uccidono uomini ed animali. (Pellegrino Matteucci)
  • L'animale che alcuni chiamano glano e altri chiamano iena è di dimensioni non inferiori a quelle del lupo, è però munito di una criniera come il cavallo, ma i suoi crini sono più rigidi e più fitti e sono disposti lungo tutta la spina dorsale. Questo animale tende insidie agli uomini e dà loro la caccia. Dà la caccia anche ai cani, imitando il verso di un uomo che vomita. Seguendo il proprio impulso a divorare carne umana, profana anche i sepolcri. (Aristotele)
  • L'iena si difende dal leone, non teme la pantera, assale la lonza che non le può far resistenza; quando le manca la preda, scava la terra co' piedi e ne trae a pezzi i cadaveri degli uomini e degli animali, che ne' paesi da essa abitati si seppelliscono egualmente nelle campagne. (Georges-Louis Leclerc de Buffon)
  • Le Iene non sono quegli animali tanto feroci che l'immaginazione popolare si figura. Non aggrediscono l'uomo e le altre creature se non spinte da necessità assoluta. Preferiscono i cadaveri putrefatti e le carogne. S'introducono nei cimiteri, disotterrano i cadaveri, li tiran fuori dei loro lenzuoli, e ne fanno avido pasto. Entrano anche, la notte, nelle abitazioni, per divorare gli avanzi delle mense. Divorano tutto, carne ed ossa; e fa meraviglia il modo spiccio con cui fanno sparire i carcami più resistenti.
    Qeste abitudini immonde, queste replicate violazioni di sepolcri, hanno reso la Iena un oggetto di avversione e di ribrezzo. Tuttavia bisogna esser giusti, e riconoscere i servizi che ci rende questo animale. Le Iene sono nei quadrupedi ciò che gli avoltoi sono negli uccelli. Compiono lo stesso ufficio, in modo ancor più esteso, perché non lasciano sussistere neppure gli scheletri dei cadaveri di cui si nutrono. In quelle città e in quei villaggi africani ove la polizia è lasciata al caso, le Iene tolgon via tutti gli avanzi di cui la fermentazione, resa più attiva da un sole ardente, generebbe miasmi pestilenziali, e comprometterebbe la salute pubblica. Per questo rispetto non si può negare l'utilità di quegli animali. (Louis Figuier)
  • Le iene, vili, non sono temibili; osano d'aggredire bambini rifiniti, ma un adulto le allontana con un colpo di tosse, la luce di un fiammifero, un movimento qualsiasi. (Ferdinando Martini)
  • Nel tuo piccolo mondo fra piccole iene anche il sole sorge solo se conviene. (Afterhours)
  • Non è molto a temere questo schifoso animale che difficilmente attacca l'uomo, perché lo teme, e piuttosto si avventa agli animali od ai bambini, sempre ai cadaveri; è tanto ributtante che appena morto è carogna e tutta la sua vigliaccheria genera ribrezzo. Nessuno osa mangiare le sue carni e nemmeno far uso della sua pelle. (Giuseppe Vigoni)
  • Quale pace può esservi fra la iena e il cane? | Quale intesa tra il ricco e il povero? (Siracide)
  • Sono creature bizzarre. Normalmente sono spazzini che si nutrono di carogne, sebbene uccidono ogni tanto i muli, i bovini, gli asini, e i giovani rinoceronti. Le loro mandibole sono così potenti, la loro forza così grande, e sono così robuste che solo un numero elevato di cani grossi e feroci possono avere la meglio su di una. Eppure sono molto vigliacche quando vengono cacciate [...] Non c'è alcun pericolo per l'uomo nell'inseguirle. Al massimo, cercheranno di mordere un palo se ferite o messe alle strette. Non dispongono d'un millesimo della furia e forza scatenata del leopardo, eppure sono più propense di quest'ultimo a nutrirsi di esseri umani, persino gli adulti. In certi distretti, dove sono numerose e impavide, è pericoloso per qualsiasi uomo dormire all'aperto [...] La iena infatti si tratta du un miscuglio singolare di codardia miserabile e ferocia spaventosa. (Theodore Roosevelt)
  • Tra le belve la jena rappresenta quanto v'è di feroce senza generosità e forza, quanto di crudele senza coraggio, quanto di schifoso senza ombra di pudore; estremamente vile, muore più facilmente fuggendo che combattendo. Cheché ne pensino viaggiatori poco coscienziosi, io credo che la jena non abbia mai costituito un serio pericolo per la vita dell'esploratore. Occupata a procacciarsi le prede morte, essa non vive che nei cimiteri, ed erra dove la sventura colpì qualche stanco viandante o qualche qualche povero animale. (Pellegrino Matteucci)
  • – Tenete qualche occasione? Voi siete già bellissima così, ma po' co' questo addosso... Una pantera!
    – 'Na jena è meglio! 'A pantera è bella assaje, ma nun conta 'nu cazzo! Invece 'mmiezz' ê jene a cummanna' songhe 'e femmene! (Gomorra - La serie)
  • Vorrei essere un'iena, addentrarmi nei sepolcri e pascermi delle ossa dei morti. (Iginio Ugo Tarchetti)
  • Il licaone anche agli occhi del profano appare quale perfetto prodotto della luce, mentre la iena è una figlia delle tenebre per ogni riguardo.
  • La favola o la leggenda scelgon sempre forme adatte: un animale di cui vengono spacciate e credute tante meraviglie, deve avere nella sua forma alcun che di particolare. Le iene confermano questo fatto. Somigliano ai cani, eppur ne sono diverse per ogni riguardo; fanno parte della famiglia, eppure si stanno isolate. Il loro aspetto non è per nulla gradevole, anzi è decisamente ributtante. Tutte le iene sono brutte perché sono soltanto abozzi d'una forma che conosciamo assai più perfezionata. Alcuni naturalisti le considerano come membri in transizione fra il cane ed il gatto. Ma non possiamo adottare questo modo di vedere, poiché le iene hanno per se stesse una forma affatto particolare [...] Il collo tozzo, rigido in apparenza, la coda folta che non giunge all'articolazione del calcagno, il pelame lungo, ruvido, che si prolunga sulla schiena a mo' di criniera setolosa, il colore finalmente oscuro, notturno del pelo, tutto si riunisce per renderne affatto sgradevole l'impressione totale. Inoltre tutte le iene sono animali notturni, hanno spiacevole voce, discordante, stridula o sghignazzante, sono ingorde, voraci, diffondono intorno un pessimo odore, ed hanno movenze ignobili, come sciancate, e qualche cosa di affatto particolare nel complesso; insomma sarebbe cosa impossibile il dirle belle.
  • Pochi sono gli animali la cui storia sia stata adorna di tante favole, di tante straordinarie dicerie, come quella delle iene. Gli antichi stessi narravano di esse le più incredibili cose. Si asseriva che il cane il quale vedeva l'ombra d'una iena ne perdesse incontanente la voce ed i sensi; si assicurava che l'odiosa belva sapeva imitare la voce dell'uomo per meglio adescarlo, poi d'un tratto aggredirlo ed ucciderlo; si credeva che il medesimo individuo radunasse in sè i due sessi, e persino mutasse a piacimento di sesso, ora presentandosi come essere maschio, ora come femmina. Il più notevole si è che siffatte fiabe trovarono credito presso tutte le popolazioni che conebbero le iene. Gli Arabi principalmente sono ricchi di leggende sopra questi animali. Si crede da essi solamente che l'uomo diventi furioso mangiando cervella di iena; si sotterra il capo della belva uccisa per togliere malvagi stregoni il mezzo di fare soprannaturali sortilegi. Persino si crede dai più, e con certezza, che le iene non son altro che stregoni travestiti, che di giorno vanno attorno in figura umana, ma di notte pigliano la maschera di iena e danno di ogni giustizia. Io stesso fui varie volte ammonito dai miei servi arabi con premura di non isparare sulle iene, e mi vennero narrate spaventose storie sulla potenza degli spiriti infernali mascherati.
  • È difficile descrivere, a chi non l'ha mai udito, il selvaggio "uuu-uhup" della iena. Ogni "uuu-uhup" fa parte di una serie di dieci o più richiami che iniziano molto forte e spesso finiscono con un soffice, molto soffice, monosillabico "uuu". È questo il più ricorrente di tutta l'incredibile serie di suoni e versi della iena e serve, tra l'altro, come mezzo di contatto tra i membri dispersi di un clan. Senza dubbio le iene si riconoscono tra di loro soltanto dalla voce tanto che io stessa posso identificare parecchi individui allo stesso modo.
  • Fu quella la prima caccia di iene che Hugo e io osservammo e restammo inorriditi a constatare come esse divoravano viva la preda. [...] Ancor oggi odiamo una tale visione, anche se al momento essa appare più lunga di quanto non sia, perché la vittima muore senz'altro nel giro di un paio di minuti e in un tale stato di shock da non poter sentir molto dolore. In effetti, leoni, leopardi e ghepardi, che godono della reputazione di "assassini puliti", ci mettono spesso più di dieci minuti per soffocare le loro vittime; e poi chi siamo noi per giudicare quale è il modo più doloroso di morire?
    Per questo non ci associamo a coloro che condannano iene e licaoni come feroci bruti da sterminare senza pietà, perché questi animali uccidono per mangiare e sopravvivere nell'unico modo per cui l'evoluzione li ha adattati.
  • In una caccia di iene niente viene buttato via e questo è un aspetto apprezzabile. Ogni briciola di qualunque parte commestibile viene divorata e l'erba ripulita a leccate anche dall'ultima stilla di sangue. Solo la criniera, la coda, la barba dello gnu, le corna e parte del cranio vengono lasciati. Le corna, quando finalmente vengono abbandonate dagli adulti, sono spesso portate a una delle tane: i cuccioli vi si affilano i denti e giocano per ore con il trofeo.
  • La iena è per diverse ragioni bene attrezzata per il suo ruolo di spazzino. Possiede denti e mandibole robustissime e quando, come spesso avviene, i resti della cena altrui sono scarsi, è capace di masticare e digerire ossa molto grosse e pelli assai spesse. Inoltre, grazie al suo finissimo udito può localizzare da grandi distanze il rumore che gli altri carnivori fanno nel divorar la preda. Può correre a 50 km. orari ed oltre e ha grande resistenza. Possiede anche un'infinita pazienza: un gruppo di iene può girare intorno alla vittima di un leone per otto ore o forse oltre, quando per esperienza sanno che ben poco è rimasto della carcassa e l'uccisore finalmente se ne andrà.
  • La maggior parte dei carnivori allatta i piccoli soltanto per poche settimane: al paragone, i diciotto e più mesi d'allattamento dei cuccioli di iena sembrano incredibilmente lunghi. È però una cosa necessaria, perché mamma iena non porta i piccoli sulle prede né riporta regolarmente cibo alla tana. I giovani che debbono crescere dipendono dunque quasi unicamente dal latte materno.
  • Non ci volle molto per convincermi che le iene sono seconde solo agli scimpanzé quanto a fascino, perché sono dei pagliacci nati, assolutamente individualiste e vivono in una società ben ordinata ed estremamente complessa.
  • Ho sempre notato come le qualità e le caratteristiche della iena macchiata africana hanno incontrato un apprezzamento piuttosto scarso da parte degli scrittori di caccia, di viaggi, e di storia naturale, poiché questo animale viene descritto di solito in modo laconico come una codarda brutale e vigliacca, per poi essere liquidata con poche sprezzanti parole.
    Eppure credo che la iena macchiata africana sia quasi altrettanto pericolosa del lupo nordamericano, che solitamente viene trattato con rispetto, talvolta con simpatia dai suoi biografi, anche se non riesco a vedere come i lupi siano in qualsiasi modo più nobili delle iene [...] Non c'è niente di veramente nobile, ma molto d'interessante, nella natura dei lupi come delle iene, ma nessuno di questi animali dovrebbe essere detestato.
  • Le iene macchiate sono animali molto rumorosi, e il loro ululato raccapricciante e melancolico è il suono più comune che rompe il silenzio di una notte africana.
    L'ululato tipico della iena macchiata comincia con un gemito prolungato e melancolico, che aumenta in cadenza fino a terminare con uno urlo. Tutto sommato, uno dei suoni più bizzarri in natura. Si ode solo raramente la iena ridere nelle zone selvagge dell'Africa, diversamente da quelle che nei giardini zoologici possono essere incitate a ridere stuzzicandole con un pezzo di carne tenuto fuori dalla loro portata su di un palo posto fuori dalle sbarre della loro gabbia. Quando però molte iene si radunano attorno alla carcassa di un animale grosso come un elefante o un rinoceronte, e sono lasciate indisturbate a banchettare, i suoni che emettono sono estremamente interessanti da ascoltare. Ridono, stridolano, ululano, e inoltre emettono tutta una serie di gorgoglii, grugniti e suoni ridacchianti che sono impossibili da descrivere con precisione.
  • Sebbene le iene si nutrano di grandi quantità di carne tenera quando ne hanno l'opportunità, possono cavarsela con una dieta di poco più che ossa. Quando un animale grande viene abbattuto dai leoni, questi animali esclusivamente carnivori consumano la maggior parte della carne tenera, per poi lasciare la carcassa alle iene, che sono quasi certe d'essere presenti. Queste ultime procedono a stritolare e inghiottire molte delle ossa. Le loro mascelle sono così potenti che possono spezzare le ossa lunghe dei bufali e delle giraffe, rosicchiandone le estremità per estrarne il midollo.
  • Iena con iena, montone con montone, principe con principe.
  • Non si può fare guardiano del cimitero una iena.
  • Non si tiene la porta aperta quando la iena è vicina.

Voci correlate

[modifica]

Altri progetti

[modifica]