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Gaetano Donizetti

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Ritratto di Gaetano Donizetti (G. Rillosi)

Domenico Gaetano Maria Donizetti (1797 – 1848), compositore italiano.

Citazioni di Gaetano Donizetti

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  • Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento.[1]

Il campanello

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  • [...] ha il mal della podagra | che unito alla chiragra | penare assai la fa. (Enrleo, p. 24)

Citazioni su Gaetano Donizetti

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  • Donizetti fu detto l'Ovidio della musica, per la sua fecondità e per la sua vena creatrice veramente straordinaria. (Giovanni Masutto)
  • In barba a tutti quei messeri, onde si compongono le Accademie, i Licei, i Conservatorii ed altri Tribunali presuntuosi ed inappellabili della scienza musicale, in barba a tutti quei messeri e ai loro decreti, non è punto vero che il Rossini sia stato tanto di sopra del Donizetti, non è vero: questi fu più eclettico, più comprensivo, più universale di quello e, per conseguenza, se non più grande di lui, almeno grande quanto lui. (Raffaello Giovagnoli)
  • Per l'immaginazione volgare egli non fu che un libertino perpetuamente attaccato alle donne, un gaudente che ebbe la vita seminata di rose. Per i critici un artista incosciente, che componeva senza criterio e senza filosofia, le cui opere sono piene di mende e di scorrettezze. E invece la sua vita fu incessantemente operosa, dominata da una passione divorante per l'arte, e la sua musica è, ne' suoi capolavori, d'una eleganza raffinata, elaborata con il gusto di un classico, e d'una rara potenza emotiva. (Giuliano Donati Petténi)
  • Egli aveva da natura sortito in altissimo grado il dono dell'improvviso. Una penna, un brano di carta qualunque, e scriveva .... e quanto scriveva, suonava all'istante o cantava, fosse in campo aperto, al piè d'un monte, in piacevole brigata, fra l'assordante schiamazzo dei brindisi, dovunque facesse sosta, ovunque gliene saltasse il ticchio.
  • La Lucia[2] è sulle labbra e nel cuore di chiunque senta la vita, di chiunque sappia che cosa sieno amore e passione; è la prediletta delle donne, facili al riso come al pianto, al dolore come alla gioia; è la delizia, il pascolo delle anime innamorate; Donizetti poteva qui dire con Dante... Vedi, son un che piange. Poche opere fruiscono della popolarità della Lucia. Gli è un plettro, un liuto che manda suoni troppo soavi, perché non c’invada i sensi un’ebbrezza celeste. A Parigi Donizetti adattolla alle scene francesi e dopo i capi-lavori del cigno di Pesaro[3] non echeggiarono mai sulla Senna applausi sì fervorosi ed iterati.
  • Sempre nuovo ed immaginoso, ora gaio ed or triste, quando severo e sublime, quando tutta eleganza e tutto fiori, ci fa provare il vero incanto della musica, e una non avvi delle Opere sue, dalle più belle alle più leggere, dalle meno alle più fortunate, che non racchiuda un pezzo da potersi propriamente chiamare maraviglioso.

Note

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  1. Da Guido Zavadini, Donizetti. Vita, Musiche, Epistolario, Bergamo, 1948, n. 12, 26 marzo 1822, p. 233; citato in William Ashbrook, Gaetano Donizetti, traduzione di Fulvio Lo Presti, EDT srl, 1986, p. 90. ISBN 8870630412
  2. L'opera lirica Lucia di Lammermoor.
  3. Gioachino Rossini.

Bibliografia

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Opere teatrali

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Altri progetti

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Opere

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