Enki
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Enki, detto anche Ea, dio sumero dell'acqua, della conoscenza, dell'artigianato e della creazione.
Citazioni di Enki
[modifica]- Imponi sul peccatore il suo peccato, | imponi sul trasgressore la sua trasgressione, | puniscilo un poco quando evade, | non incalzarlo troppo, altrimenti perisce. | Magari un leone avesse dilaniato l'umanità | invece del diluvio, | magari un lupo avesse dilaniato l'umanità | invece del diluvio, | magari la carestia avesse devastato il mondo | invece del diluvio, | magari la pestilenza avesse devastato l'umanità | invece del diluvio. (Epopea di Gilgamesh)
- [Su Tiamat] La Madre-Abisso, | Che tutto ha formato, | Ha preparato Armi irresistibili: | Ha messo al mondo Dragoni giganti | Dai denti aguzzi, | Dalle zanne (?) spietate, | A cui ha riempito il corpo | Di veleno al posto del sangue; | E Leviatani feroci, | A cui ha dato aspetto spaventoso | E circonfusi di Splendore soprannaturale, | Equiparandoli così agli dèi: | "Chi li veda (ha detto) | Perda i sensi! | E che una volta lanciati, | Non indietreggino mai!" | Ha creato ancora Idre, | Dragoni formidabili, Mostri marini, | Leoni colossali, | Molossi rabbiosi, Uomini-scorpioni, | Mostri aggressivi, | Uomini-pesci, Bisonti giganteschi: | Brandenti tutti armi spietate | E senza tema del combattimento; | I loro poteri delegati, smisurati, | Ed essi, irresistibili! (Enûma Eliš)
- [Avvertendo Utnapištim del diluvio universale] Uomo di Šuruppak, figlio di Ubara-Tutu, abbatti la tua casa e costruisci una nave, abbandona i tuoi averi e cerca la vita, disprezza i beni mondani e mantieni viva l'anima tua. Abbatti la tua casa, ti dico, e costruisci una nave. Ecco le misure del battello, così come lo costruirai: che la sua larghezza sia pari alla sua lunghezza, che il suo ponte abbia un tetto come la volta che copre l'abisso; conduci quindi nella nave il seme di tutte le creature viventi. (Epopea di Gilgamesh)
Citazioni su Enki
[modifica]- Come Anšar aveva fatto simile a lui | Anu, suo rampollo, | Anu ugualmente, a propria somiglianza, | Creò (Ea-) Nudimmud. | Ora, Nudimmud, egli, | Futuro ordinatore (?) dei suoi genitori, | Era di ampio intelletto, saggio | E dotato di una forza immensa; | Ben più potente | Del creatore di suo padre, Anšar, | Non aveva eguali, | A confronto con gli dèi suoi fratelli. Avendo dunque formato una banda, | Questi dèi-fratelli | Disturbarono Tiamat | Abbandonandosi al trambusto (?): | Sconvolgendo | L'interno di Tiamat, | Turbarono, con i loro svaghi, | L'interno della «Dimora divina». (Enûma Eliš)
- Enki era non solo il dio dell'acqua ma anche quello della saggezza, ed era soprattutto lui ad occuparsi delle attività della terra, d'accordo con Enlil, il quale si limitava a tracciare i piani generali, lasciando i particolari dell'esecuzione a Enki, spirito fertile, nel tempo stesso ardito e saggio. (Samuel Noah Kramer)
- La colpa commessa da Enki col mangiare le otto piante di Ninhursag fa pensare al peccato di cui si macchieranno Adamo e Eva col mangiare il frutto dell'albero della scienza. (Samuel Noah Kramer)
- La sua dimora era Eridu, allora nel Golfo Persico, e si presentava come essere benevolo e come paciere. Non sempre però era un amico su cui si potesse contare, dal momento che – come molti altri rappresentanti della saggezza primitiva – amava le beffe e gli inganni e all'occasione non mancava di malvagità. (Nancy Sandars)
- Dalla sua qualità di re delle acque deriva la sua saggezza, che fa di lui, come si legge in vari inni, «la guida intelligente, il dio della vita pura, il signore delle conoscenze, della gloria umana». Era tenuto in conto di sommamente buono, anzi uno dei suoi nomi antichi fu Dugga, «il buono», e di sommamente benefico, quale si era rivelato all'epoca del diluvio, provvedendo alla salvezza di Sitnapistim. Lo si considerava inoltre come datore delle leggi, secondo cui debbono governarsi i principi e popoli, e quindi come amante della giustizia: donde, ancora nella saga del diluvio, il rimprovero che egli move a Bel di non aver fatto distinzione fra buoni e cattivi, fra innocenti e colpevoli.
- Ea è il dio principale della fase più antica della religione sumerica, passato poi nel pantheon babilonese-assiro, il dio che nelle formole magiche di scongiuro viene invocato come «lo spirito della terra» e più precisamente della superficie terracquea. Ma Ea non fu soltanto il «signore della terra», o In-ki, suo antico nome originario, bensi anche il sovrano della regione dell'atmosfera, entro cui si svolge la vita in tutte le sue varie e molteplici forme.
- Fabbri e orefici, tessitori, intagliatori di pietre, giardinieri e agricoltori lo proclamavano loro patrono e maestro; gli scribi vedevano in lui la fonte della loro scienza; i medici, cioè i maghi, parlavano agli spiriti in suo nome, usando preghiere che avevano apprese dal lui.
- Quale dio delle acque, cioè dell'oceano e di tutte le acque della terra, donde i suoi titoli: «il maestro delle acque, il signore delle riviere, il sovrano del mare, il re, il capo, il signore dell'abisso», Ea sumerico era il protettore dei pescatori e dei naviganti, carattere che conservò anche nel mito babilonese e nel culto assiro.