Chilone
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Chilone di Sparta (VI secolo a.C.), filosofo greco antico, annoverato tra i Sette sapienti.
Citazioni di Chilone
[modifica]- Accorri lentamente ai pranzi degli amici, velocemente alle loro sventure.[1]
- La tua lingua non corra davanti al pensiero.[2]
- Non desiderare nulla di eccessivo.[3]
- Preferisci una perdita a un guadagno turpe: la prima infatti recherà dolore una volta sola, il secondo per sempre.[1]
Attribuite
[modifica]- Attribuita anche a Biante (Cicerone, L'amicizia); Cfr. Sofocle, Aiace, 679 e Aristotele, Retorica, 2, 1389b, 23.[fonte 1]
- Γνῶθι σαυτόν.[5]
- [Citazione errata] Attribuita a molti autori greci, tra cui lo stesso Chilone.
Stando a quanto narrano Platone nel Protagora, Marco Tullio Cicerone nel De oratore, Senofonte nei Detti memorabili di Socrate, Pausania e Plutarco, un giorno i sette savi si sarebbero riuniti a Delfi e avrebbero scritto a lettere d'oro questo motto nel tempio di Apollo. Tuttavia, stando a quanto riporta Giuseppe Fumagalli, sembrerebbe che il reale significato della frase fosse stato frainteso. Tale frase infatti faceva parte di due versi che indicavano le norme etiche da rispettare nel tempio di Apollo. Questo verso, in particolare, invitava semplicemente i visitatori a chiarirsi bene le idee sulla domanda da porre all'oracolo, prima di interrogarlo. Tuttavia già nel IV secolo a.C. i versi non erano più interpretati in tal modo.
Diogene Laerzio in Vite dei filosofi attribuisce la frase a Talete e afferma, tra l'altro, che «conoscere se stessi» sarebbe stata la risposta del filosofo a chi lo interrogava su cosa fosse realmente difficile. Antistene di Rodi nelle Successioni dei filosofi attribuisce il motto a Femonoe e afferma che successivamente se ne appropriò Chilone. Vedi anche qui.
- [Citazione errata] Attribuita a molti autori greci, tra cui lo stesso Chilone.
Citazioni su Chilone
[modifica]- Chilone domandato che cosa fossero le ricchezze, rispose: il tesoro dei mali. (Giovanni Stobeo)
- Chilone interrogato qual cosa fosse difficile, rispose: il tacere il segreto; sebbene niente sembri più facile del tacere. (Giovanni Stobeo)
Note
[modifica]- ↑ a b Citato in Demetrio Falereo, Apoftegmi dei Sette Sapienti, traduzione di Gabriele Massa, in Proverbi, sentenze e massime di saggezza in Grecia e a Roma, p. 7.
- ↑ Citato in Luciano De Crescenzo, Storia della filosofia greca. I Presocratici, Mondadori, 2005, p. 18.
- ↑ Citato in Plinio, Storia naturale, 7, 32, 119, traduzione a cura di Alberto Borghini, Elena Giannarelli, Arnaldo Marcone, Giuliano Ranucci, Einaudi, Torino, 1983, vol. II, p. 77.
- ↑ Citato in Aulo Gellio, Notti attiche, I, 3, 30.
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 513.
Fonti
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Aa. Vv., Proverbi, sentenze e massime di saggezza in Grecia e a Roma, a cura di Emanuele Lelli, traduzioni, introduzioni e note di Emanuele Lelli et al., con la collaborazione dei ragazzi del Liceo Tasso di Roma, Bompiani, Firenze-Milano, 2021. ISBN 978-88-587-9503-3