Viatore di Bergamo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
San Viatore di Bergamo
San Viatore
 

Vescovo

 
NascitaIV secolo a Brescia
Morte14 dicembre 370 a Bergamo
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza15 gennaio
AttributiBastone pastorale, mitra e paramenti liturgici
Viatore
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Brescia
Vescovo di Bergamo
 
NatoIV secolo a Brescia
Deceduto14 dicembre 370 a Bergamo
 

Viatore (Brescia, IV secoloBergamo, 14 dicembre 370) è stato vescovo della diocesi di Brescia[1] e secondo vescovo di quella di Bergamo ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Agiografia e culto

[modifica | modifica wikitesto]

Viatore è ritenuto il successore del primo vescovo di Bergamo San Narno ed è pertanto il secondo della serie dei vescovi bergamaschi[2]. Il suo episcopato è tradizionalmente attribuito agli anni 343-370 circa[3]. Non si deve confondere con un altro San Viatore di Lione, discepolo del vescovo di Lione, san Giusto.

Fu citato da Atanasio di Alessandria nella sua Apologia contra Arianus come sottoscrittore degli atti del concilio di Sardica (oggi Sofia) del 342-343. Non si conosce altro della sua vita e il suo culto è attestato da calendari liturgici non prima dell'XI secolo.

Una tela del 1742, del pittore bolognese Francesco Monti, lo raffigura in compagnia del suo predecessore San Narno e può essere ammirata nel coro del Duomo di Bergamo, così come nel grande affresco della cupola. Storici bergamaschi riportano che, sin dall'antichità, il 13 dicembre vigilia della festa e del giorno della morte del santo, i canonici di San Vincenzo si recavano alla cattedrale al suono delle campane, accolti da inni e benedizioni. San Viatore fu sepolto nella cripta della cattedrale di Sant'Alessandro, a sinistra del sepolcro del santo patrono e sulla sua tomba fu costruito un altare. Il 1º agosto del 1561, quando fu abbattuta l'antica cattedrale di Sant'Alessandro, durante la costruzione delle mura venete di Bergamo, le sue reliquie, insieme a quelle degli altri santi ivi sepolte, furono traslate con solennità nella cattedrale di San Vincenzo, che divenne, con la distruzione dell'antica chiesa alessandrina sede vescovile.

A testimonianza vi era una lapide che riportava la scritta:[4]:

«Beati martjris Alexandri pretiosissimus thesaurus intus quoque episcopus Narnus Christi confessor, cuius successor extitit sanctissimus Viator, ipsi havent in aeternam vitam, requeiem”»

Un tempo era ricordato il 14 dicembre, poi la sua memoria fu spostata al 15 gennaio.

  1. ^ Muzio, p.22.
  2. ^ San Viatore e san Narno, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni culturali. URL consultato il 15 ottobre 2016.
  3. ^ San Viatore di Bergamo, su santiebeati.it, SantiBeati. URL consultato il 15 ottobre 2016.
  4. ^ Vincenzo Bonicelli, Cenni Storici delle vite dei Santi principali della Chiesa dei Bergamo, tipografi Crescini, 1855, p. 302.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Brescia Successore
Clateo circa metà del IV secolo San Flavio Latino

Predecessore Vescovo di Bergamo Successore
San Narno circa metà del IV secolo Anonimo dopo il 374 - prima del 397