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Veleso

Coordinate: 45°54′57.77″N 9°11′15.86″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Veleso
comune
Veleso – Stemma
Veleso – Bandiera
Veleso – Veduta
Veleso – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoLivia Cioffi (lista civica Vèles) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate45°54′57.77″N 9°11′15.86″E
Altitudine826 m s.l.m.
Superficie5,86 km²
Abitanti201[1] (30-11-2020)
Densità34,3 ab./km²
FrazioniErno, Gorla
Comuni confinantiBellagio, Lezzeno, Nesso, Zelbio
Altre informazioni
Cod. postale22020
Prefisso031
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013236
Cod. catastaleL715
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 243 GG[3]
Nome abitantivelesini
Patronosant'Antonio Abate
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Veleso
Veleso
Veleso – Mappa
Veleso – Mappa
Posizione del comune di Veleso nella provincia di Como
Sito istituzionale

Veleso (Veles in dialetto comasco[4][N 1], AFI: /ˈveles/) è un comune italiano di 201 abitanti[1] della provincia di Como in Lombardia.

Il territorio comunale è costituito, oltre che dal capoluogo, anche dalla frazione di Erno e dall'agglomerato di case sparse denominato Gorla, tutte storicamente riconosciute dalla comunità.

Geografia fisica

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Il territorio di Veleso si sviluppa in una zona montuosa del Triangolo Lariano, ai piedi del Monte San Primo.[5]

Origini del nome

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Il toponimo Veleso deriverebbe da un termine celtico il cui significato sarebbe "veduta da lontano".[6]

Gli annessi agli Statuti di Como del 1335 citano i comuni de Herno et Velexe come le comunità che, all'interno della pieve di Nesso, erano incaricate della manutenzione del tratto di via Regina compreso tra un determinato ponte fino al "terminum qui est punta Saxi quod est intus fopam de Zognio".[7]

Nei secoli successivi Veleso seguì le sorti della pieve di Nesso, dapprima regalata da Ludovico il Moro a Lucrezia Crivelli nel 1497 e quindi infeudata alla famiglia Casnedi dal 1647 al 1787,[8][9] anno in cui l'ultimo erede maschio morì e la pieve ritornò alla Regia camera del Ducato di Milano.[10]

Dopo una prima esperienza di unione tra i comuni di Veleso ed Erno, nel 1741 quest'ultimo tornò temporaneamente a costituire un'entità comunale autonoma.[11] Nel 1751, il territorio comunale di Erno si estendeva al cassinaggio di Molino.[11] Nel 1753 Erno fu definitivamente riunito a Veleso.[11]

Nel 1797 il muratore Pietro Zerboni, emigrato da Erno verso la Germania, importò per la prima volta sul suolo italiano un macchinario per la tessitura di tele metalliche, grazie al quale fondò una florida impresa a Milano. Grazie al lavoro di maestranze provenienti da Erno, Veleso e Zelbio, l'azienda realizzò vari prodotti, tra cui, attorno alla metà dell'Ottocento, un sipario metallico anti-incendio per il Teatro alla Scala.[12][13][14]

Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'annessione del comune di Veleso con Erno a Nesso,[15] decisione cancellata dalla Restaurazione.[16]

Nel 1928 si registrò la fusione di Zelbio e Veleso in un unico comune denominato "Zelbio-Veleso".[17] L'unione abrogata nel 1948, con la ricostituzione del comune di Veleso con le frazioni Erno e Gorla.[12][18]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 febbraio 1994.[19]

«Troncato: nel primo, di azzurro, al monte all'italiana di tre colli, d’oro, fondato sulla linea di partizione e accompagnato da quattro stelle di otto raggi, d'oro, poste negli angoli; nel secondo, inquartato di rosso e di argento, al crivello d’oro, attraversante in cuore. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il monte di tre cime vuole ricordare la geografia montuosa del territorio; la signoria della famiglia Crivelli è rappresentata dal loro stemma: un inquartato di rosso e d'argento con un crivello d'oro; le stelle rappresentano il paese stesso, la frazione Erno e l'agglomerato di case sparse conosciuto con il nome di Gorla.[20]

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Chiesa di Sant'Antonio Abate

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Chiesa di Sant'Antonio Abate

La chiesa di Sant'Antonio Abate, risalente al XVI secolo[21] ma più volte ristrutturata nel corso dei secoli[6], fu elevata al rango di parrocchiale nel 1590[14]. Al suo interno, la chiesa conserva parte del coro originale, un battistero del XVII secolo[6] e un dipinto mariano dello stesso periodo[14]. La cupola fu costruita nel 1961, anno in cui si restaurò il campanile del 1864.[6]

Chiesa di Sant'Andrea Apostolo

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La chiesa di Sant'Andrea Apostolo è attestata a Erno già nel 1749[22] come sede di una parrocchia indipendente ma fu completamente ristrutturata in stile neoclassico tra il 1821 e il 1851.[23]

All'interno, che si presenta con a navata singola, un altare in marmo ospita una tela a olio del 1750 di una Madonna del Rosario tra Sant'Andrea apostolo e Sant'Antonio Abate.[23] La chiesa conserva inoltre una serie di opere di Luigi Tagliaferri, in particolare i paliotti a graffito su marmo bianco (1872) e il ciclo di affreschi della volta (1891), raffigurante L'Agnello Pasquale, I quattro Evangelisti, I profeti Elia, Davide, Isaia, Geremia, Le virtù umane e una Gloria di Sant'Andrea martire.[23]

Fino al 1564 alla chiesa era annesso un piccolo ospedale, poi spostato al Sant'Anna di Como[14] .

Chiesa dell'Addolorata

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La chiesetta dell'Addolorata, risalente al XV secolo[24] e restaurata nel 1954 e nel 1982, si trova tra le case del centro di Veleso.[6]

  • Cappella alla Madonna di Caravaggio, costruita in centro paese nel 1710[6]
  • Cappella in località Crignolo, costruita in ricordo alla peste del Seicento[6]
  • Cappella di San Rocco, costruita attorno al 1721 nel cimitero paesano[6]
  • Cappella dei fratelli Frisoni, costruita in seguito alle guerre mondiali del Novecento sulla strada per la Forcoletta[6]

Aree naturali

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Da Veleso si snodano una serie di sentieri attraverso cui è possibile raggiungere le seguenti aree naturali presenti sul territorio.

Evoluzione demografica

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Demografia pre-unitaria

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  • 1751: 459 abitanti a Veleso e 173 a Erno[7][11]
  • 1771: 303 abitanti a Veleso con Erno[32]
  • 1799: 550 abitanti a Veleso con Erno[15]
  • 1805: 632 abitanti a Veleso con Erno[15]
  • 1809: 468 abitanti (prima dell'annessione a Nesso)[15]
  • 1853: 606 abitanti[16]

Demografia post-unitaria

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Abitanti censiti[33]

Piatti tipici della zona sono la pulénta vüncia, la supa de scigulin, il paradell e la pulenta balota.[5]

Agricoltura e artigianato

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Centro dalla vocazione agro-pastorale, Veleso fu per lungo tempo una terra dedita alla coltivazione di cereali, alberi da frutta e castagni e all’allevamento in pascoli ad alta quota, quest'ultimo parzialmente praticato ancor'oggi con un'annessa produzione casearia da latte vaccino e di capra nelle baite dislocate sul territorio.[5]

Da un punto di vista manifatturiero, tipica dell’artigianato locale è la produzione di cestini in legno di nocciolo.[5]

Sotto il profilo industriale, nella frazione di Erno è tuttora attiva una tradizionale attività di lavorazione della tela metallica,[34] iniziata nel 1797 con la prima importazione nel suolo italiano di appositi macchinari provenienti dalla Germania da parte di un emigrato ernese.[5]

Attualmente il sindaco è la Dottoressa Livia Cioffi.

  1. ^ Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 690, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ a b c d e Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2023).
  6. ^ a b c d e f g h i Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  7. ^ a b Comune di Veleso, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  8. ^ Comune di Nesso, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 9 maggio 2020.
  9. ^ Comune di Nesso, su comune.nesso.co.it. URL consultato il 9 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2023).
  10. ^ Comune di Nesso, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 9 maggio 2020.
  11. ^ a b c d Comune di Erno, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  12. ^ a b La storia a tappe, su Comune di Veleso. URL consultato il 21 maggio 2020.
  13. ^ Giuseppe Bolzani, La prima industria, su Comune di Veleso. URL consultato il 21 maggio 2020.
  14. ^ a b c d Borghese, p. 440.
  15. ^ a b c d Comune di Veleso, 1798 - 1809 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  16. ^ a b Comune di Veleso, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  17. ^ Comune di Zelbio, 1859 - 1928 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 9 maggio 2020.
  18. ^ Comune di Zelbio Veleso, 1928 - 1948 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 9 maggio 2020.
  19. ^ Veleso, decreto 1994-02-09 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 31 ottobre 2022.
  20. ^ Veleso, su Stemmi dei Comuni della Provincia di Como. URL consultato il 31 ottobre 2022.
  21. ^ Chiesa di S. Antonio Abate - complesso, Via A. Zerboni - Veleso (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  22. ^ Chiesa di S. Andrea Apostolo - complesso, Piazza studente Franco Mariani - Veleso (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  23. ^ a b c Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2019).
  24. ^ Chiesa dell'Addolorata, Via A. Manazzali - Veleso (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  25. ^ Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  26. ^ Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  27. ^ Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  28. ^ Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  29. ^ Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  30. ^ Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  31. ^ Comune di Veleso, su comune.veleso.co.it. URL consultato il 21 maggio 2020.
  32. ^ Comune di Veleso, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 maggio 2020.
  33. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  34. ^ TCI, p. 308.
  • Annalisa Borghese, Veleso, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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