Per la stagione 2004-2005 il Lecce scelse un nuovo allenatore, il ceco Zdeněk Zeman.[1][2]
In avvio di campionato il 4-3-3 del tecnico ebbe subito buon esito:[3] con 8 punti nelle prime 4 giornate i giallorossi registrarono il loro migliore inizio nel campionato di massima divisione fino a quel momento (primato poi battuto nella stagione 2023-2024)[4] e nel mese di ottobre la compagine salentina si issò al terzo posto della classifica di Serie A, dietro Juventus e Milan.[5] Il gioco espresso esaltò le qualità dei singoli, su tutti Marco Cassetti: il ventisettenne difensore fu il primo calciatore del Lecce a venire convocato nella nazionale italiana.[6] Nonostante l'allontanamento dalle prime posizioni nel girone di ritorno, i giallorossi raggiunsero un'altra agevole salvezza.[7] In fatto di gol realizzati, soltanto i campioni d'Italia della Juventus fecero meglio: 67 reti, una in più dei salentini.[8] Al contrario, furono 73 le reti incassate: nonostante la peggior difesa, il Lecce risultò la prima squadra nella storia della Serie A a salvarsi pur avendo la difesa più battuta della categoria.[8]
Particolarmente prolifica fu anche la stagione dell'attaccante Mirko Vučinić, autore di 19 reti tra cui la tripletta alla Lazio.[9] Il numero di reti segnate gli permette di eguagliare il primato stabilito da Chevantón l'anno precedente e di risultare il miglior marcatore della squadra salentina in un singolo torneo.[10]
I paradossi prodotti dal calcio offensivo di Zeman si rifletterono anche in Coppa Italia, dove i giallorossi uscirono contro l'Udinese agli ottavi: tra andata e ritorno, vennero segnate 16 reti complessive.[11][12]