Tranvia Cuneo-Boves
Tranvia Cuneo-Boves | |
---|---|
Boves, stazione tranviaria | |
Inizio | Cuneo |
Fine | Boves |
Inaugurazione | 1903 |
Chiusura | 1935 |
Gestore | CGTP |
Lunghezza | 8,264 km |
Tipo | tranvia extraurbana |
Mezzi utilizzati | locomotive tranviarie a vapore e rimorchi automotrici ad accumulatori (1930-1935) |
Scartamento | 1100 mm |
Trasporto pubblico | |
La tranvia Cuneo-Boves era una linea tranviaria interurbana che collegava le città di Cuneo e Boves dal 1903 al 1935.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I primi passi verso la costruzione di una rete di tranvie nel Saluzzese furono compiuti nel luglio 1877, quando un'assemblea di Comuni interessati, deputati e consiglieri provinciali deliberò di promuovere la costruzione di una ferrovia tra Airasca, Saluzzo, Cuneo e Mondovì, con diramazione Busca-Dronero[1]. Poco dopo il banchiere francese Alfonso Raoul Berrier-Delaleu presentò domanda per la concessione delle linee tranviarie Cuneo-Dronero, Cuneo-Busca-Saluzzo, Cuneo-Mondovì e Saluzzo-Moretta-Pancalieri (quest'ultima prolungabile sino a Torino): il 29 ottobre 1877 il consiglio provinciale di Cuneo accettò la domanda, accordando il successivo 4 novembre la costruzione e l'esercizio delle tranvie Cuneo-Dronero e Cuneo-Busca-Saluzzo[2], aperte tra il 1879[3] e il 1880[4].
Nel 1882 il banchiere belga Rodolfo Coumond, che nel frattanto aveva inaugurato la tranvia Torino-Saluzzo, rilevò da Berrier-Delaleu, in difficoltà economiche per la costruzione delle tranvie Asti-Cortanze e Asti-Canale, le concessioni delle linee Cuneo-Saluzzo, Cuneo-Dronero, Pinerolo-Cavour e Saluzzo-Revello[5]. Con l'assorbimento delle linee di Barrier-Delaleu si costituì la Compagnia Generale dei Tramways Piemontesi (CGTP), con sede a Bruxelles, che sino alla prima guerra mondiale espanse la propria rete, fino a raggiungere una lunghezza totale di 189,965 km[6]. Parte del programma di espansione della CGTP era la linea Cuneo-Boves, richiesta dalla popolazione bovesana come alternativa più comoda ed economica alla ferrovia Cuneo-Boves-Borgo San Dalmazzo, aperta nel 1887; tuttavia la società fece parecchia resistenza alla costruzione della linea, ritenuta poco remunerativa anche per il profilo altimetrico[7].
La tranvia Cuneo-Boves fu inaugurata il 28 maggio 1903 alla presenza del ministro Tancredi Galimberti, che era stato fautore e promotore della linea[8][9]: il percorso era coperto in venti minuti[10].
Passata la prima guerra mondiale, la CGTP, per ridurre i costi d'esercizio (manodopera, combustibili, manutenzione) e incrementare le velocità, nella seconda metà degli anni venti sperimentò un'automotrice a benzolo[11], per poi orientarsi sull'impiego di elettromotrici ad accumulatori, su spinta del direttore generale dottor Pietro Lo Balbo[12]. La trazione ad accumulatori, impiegata in quegli anni anche su varie tranvie e ferrovie italiane (San Bonifacio-Lonigo-Cologna Veneta, Verona-Caprino-Garda, Udine-San Daniele, tranvie interurbane parmensi e mantovane)[13] era favorita anche dal governo: l'articolo 35 del Regio decreto legge nº 2150 del 2 agosto 1929[14] accordava sovvenzioni chilometriche fino a 10.000 lire per 35 anni[15].
Dopo sperimentazioni iniziate nel dicembre 1925 e coronate da successo,[16] la CGTP acquistò motrici più capienti a carrelli per le linee principali, tra cui anche la Cuneo-Boves, entrati in servizio domenica 2 novembre 1930[17].
L'impiego delle elettromotrici non fu sufficiente a contrastare la concorrenza della parallela linea ferroviaria, completata nel 1928 sino a Ventimiglia, con la quale condivideva il modesto traffico merci e passeggeri sino a Boves; la linea chiuse il 1º maggio 1935, sostituita da autobus della Società Anonima Autolinee Piemontesi, consociata della CGTP[18].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La linea tranviaria era a scartamento ridotto di 1100 mm, e si sviluppava per 8,264 km[19], interamente in sede stradale[20]; il raggio minimo di curva era di 55 metri, la pendenza massima del 35 per mille. La velocità massima ammessa era di 24 km/h[21].
Percorso
[modifica | modifica wikitesto]Stazioni e fermate | ||||
---|---|---|---|---|
|
Linee per Saluzzo, Dronero e Borgo San Dalmazzo-Demonte | |||
|
0,000 | Cuneo Stazione | ||
|
0,766 | Cuneo Porta Mondovì | ||
|
torrente Gesso | |||
|
1,250 | Casa Adami | ||
|
1,729 | Spinetta | ||
|
3,356 | Tetto Miarino | ||
|
4,640 | Mellana | ||
|
5,250 | Tetto Gorgie | ||
|
6,185 | Cascina Rostagno | ||
|
6,841 | Sant'Anna | ||
|
8,184 | Boves |
La linea partiva dalla stazione tranviaria di Cuneo, comune alle linee per Dronero e Saluzzo, situata poco dopo il ponte che attraversava la Stura[22] in località Basse di San Sebastiano[23]. Da lì la linea transitava nei pressi della stazione di Cuneo Gesso, percorreva via Porta Mondovì, attraversava il torrente Gesso su un ponte utilizzato anche dalla filovia Cuneo-Peveragno-Chiusa Pesio[24] e quindi raggiungeva Boves[20].
Materiale rotabile
[modifica | modifica wikitesto]Motrici
[modifica | modifica wikitesto]Sulla tranvia prestarono servizio le locomotive a vapore del parco CGTP[25] (ne contava complessivamente 40)[25].
Nel 1925 la CGTP ordinò un'automotrice DWK Tipo IV alla Romeo per la propria rete sociale, sulla quale prestò servizio per circa un decennio[26] con scarsi risultati[27].
Poco dopo si sperimentò la trazione ad accumulatori, già provata su altre linee tranviarie italiane: le Officine di Savigliano costruirono due automotrici sui telai di carrozze a due assi Grondona, spinti da due motori da 13 CV l'uno: tali elettromotrici diedero buoni risultati, riducendo i tempi di percorrenza del 30%[16]. Fu successivamente allestita un'ulteriore serie di quattro automotrici, due costruite dalle officine di Savigliano e due dalle officine CGTP sulla base di carrozze, mosse da due motori per complessivi 40 CV[28].
La sperimentazione ebbe successo, tanto che la CGTP ordinò nel 1929 tre automotrici a carrelli[29], costruite dalla Carminati&Toselli con parte elettrica TIBB, in servizio dal 1930; nel 1933 ne furono consegnate altre tre[30].
Carrozze e carri merce
[modifica | modifica wikitesto]Le prime carrozze furono fornite dalla Locati di Torino (non più di 12 unità, a due assi e terrazzini); successivamente la Grondona fornì una sessantina di carrozze, sempre a due assi e terrazzini ma più comode. Le carrozze Locati furono radiate tra il 1910 e il 1920; in quegli anni le Officine Meccaniche di Pinerolo fornirono 28 carrozze a vestiboli chiusi (quattro miste di I e II classe, le altre di II classe), più lunghe delle precedenti e impiegate principalmente sulle linee Torino-Carmagnola, Torino-Saluzzo-Cuneo e Cuneo-Dronero[31], inoltre parte delle vetture Grondona furono trasformate a terrazzini chiusi[32]. Nei primi anni trenta arrivarono due carrozze a due assi e terrazzini provenienti dalla tranvia Messina-Barcellona Pozzo di Gotto, i cui soci erano gli stessi della CGTP, ma non prestarono mai servizio[33].
Nel 1930 risultavano in servizio circa 400 carri merce, di cui 60 chiusi e 45 a sponde basse[34].
Materiale motore - prospetto di sintesi
[modifica | modifica wikitesto]Unità | Anno di costruzione | Costruttore | Tipo | Note |
---|---|---|---|---|
1÷5 | 1879-1880 | SLM | Locotender a 2 assi | ex Berrier-Delaleu per la Cuneo-Dronero |
1÷3 | 1879-1880 | SLM | Locotender a 2 assi | ex Berrier-Delaleu per la Saluzzo-Cuneo |
4 | 1881 | Hagans | ex Berrier-Delaleu | |
5÷7 | 1881 | Krauss | A 2 assi | costruite per la Pinerolo-Cavour |
10÷17 | 1881 | Henschel | A 2 assi | |
18 | 1909 | Henschel | A 2 assi | |
19÷27 | 1882 | Henschel | A 2 assi | |
28÷35 | 1888 | Henschel | A 2 assi | |
36÷38 | 1907 | Henschel | A 2 assi | |
1÷2 | Breda | |||
1÷2 | Borsig | ex Pinerolo-Perosa Argentina | ||
51, 57 | 1925 | SNOS | Automotrici ad accumulatori a due assi | costruite per la Torino-Carmagnola |
3÷4 | 1927 | SNOS | Automotrici ad accumulatori a due assi | costruite per Saluzzo-Revello-Paesana, Revello-Barge, Costigliole-Venasca |
5÷6 | 1927 | SNOS | Automotrici ad accumulatori a due assi | costruite per Saluzzo-Revello-Paesana, Revello-Barge, Costigliole-Venasca |
101÷106 | 1929-1932 | C&T-TIBB | Automotrici ad accumulatori a carrelli | costruite per Torino-Saluzzo-Cuneo, Cuneo-Dronero, Cuneo-Boves |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 114
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, pp. 114-115
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 115
- ^ Molino, op. cit., p. 11
- ^ Molino, op. cit., p. 12
- ^ Molino, op. cit., p. 13
- ^ Molino, op. cit., p. 122
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 260
- ^ L'inaugurazione della tranvia Cuneo-Boves, in La Stampa, 29 maggio 1903, p. 2
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 262
- ^ Molino, op. cit., p. 56
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 486
- ^ Molino, op. cit., p. 58
- ^ Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 304 del 31 dicembre 1929 Archiviato il 31 ottobre 2016 in Internet Archive.
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 489
- ^ a b Molino, op. cit., pp. 58-59
- ^ Il primo convoglio elettrico Torino-Saluzzo, in La Stampa, 3 novembre 1930, p. 6
- ^ Molino, op. cit., p. 93
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 260, indicano una lunghezza di 8,184 km
- ^ a b Paolo Tantardini, Atlante delle tramvie e ferrovie minori italiane, Tg Book, Sandrigo, 2012, ISBN 978-88-9703981-5, p. 63
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 766
- ^ Molino, op. cit., p. 15
- ^ Molino, op. cit., p. 120
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 8, p. 288
- ^ a b Molino, op. cit., p. 28
- ^ Domenico Molino, Le prime automotrici FS, in Italmodel Ferrovie, n. 231, Modeltecnica, Verona, ottobre 1979, p. 21
- ^ Molino, op. cit., p. 56, riporta che dopo sei-sette mesi di prove insoddisfacenti fu ritirata dal servizio
- ^ Molino, op. cit., p. 59
- ^ Molino, op. cit., p. 63
- ^ Molino, op. cit., p. 70
- ^ Molino, op. cit., pp. 34-35
- ^ Molino, op. cit., p. 42
- ^ Molino, op. cit., p. 43
- ^ Molino, op. cit., p. 39
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Ogliari, Franco Sapi, Scintille tra i monti. Storia dei trasporti italiani vol. 8 e 9. Piemonte-Valle d'Aosta, a cura degli autori, Milano, 1968.
- Giovanni Brogiato, Le tramvie extraurbane in Piemonte 1875-1914, in Cronache Economiche - Rivista della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, n° 1-2/1977, pp. 55–63.
- Nico Molino, Il trenino di Saluzzo. Storia della Compagnia Generale Tramways Piemontesi, Immagini e Parole, Torino, 1981.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Linee tranviarie italiane
- Tranvia Saluzzo-Cuneo
- Tranvia Cuneo-Dronero
- Ferrovia Cuneo-Boves-Borgo San Dalmazzo
- Cuneo
- Boves
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su tranvia Cuneo-Boves
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Museo Virtuale dei Tram di Torino - Torino-Carignano-Saluzzo, su museodeltram.it. URL consultato il 22 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).