Spago
Lo spago (lat. tardo spacum "funicella")[1] o gavetta (lat. mediev. gavecta, prob. da cavus “fune” - sec. XV), è un filato sottile di canapa, lino o altre fibre tessili, composto da due o più trefoli ritorti, confezionato in gomitoli.[2]
La fibra maggiormente usata per lo spago da cucina è il lino, ma in altri campi lo si trova anche di cotone o sisal, benché le tecnofibre stiano soppiantando i materiali naturali. Il colore naturale (grezzo) è écru, quello che risulta anche il più tradizionale e conosciuto, ma può essere tinto facilmente o sbiancato. Si differenzia dal cordoncino sia per il materiale, che è più grezzo, che per la finitura, quella del cordoncino è molto più ritorta e liscia[3][4].
La dimensione, che va da circa 1 a 5 millimetri (di sezione), viene definita da un numero.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'invenzione dello spago, per i primi esseri umani, è stata certamente un'idea rivoluzionaria e importante almeno quanto lo sviluppo degli strumenti di pietra.[7] Il punto è che lo spago può essere reso molto più forte e più lungo delle fibre che lo compongono e per questo sarà usato in mille modi, per fissare punte e lame a frecce, lance, arpioni o altri strumenti o parti come la corda dell'arco, per realizzare trappole, reti da pesca e altre costruzioni come ponti, giacigli, fettucce per neonati, ma anche borse e abiti o parti di essi, e per il fissaggio e il trasporto di merci (attrezzatura marina, legna da ardere, ancore, tende da rifugio, ecc). Lo spago fu anche la base per la produzione di tessuti e corde. Fu creato con peli di animali, peli umani[8], tendini animali e minugia o vario materiale vegetale, spesso ricavato dal tessuto vascolare di una pianta (noto come bast, rafia), ma anche dalla corteccia e persino dai semi, ad esempio di Asclepias (un genere di pianta erbacea)[5][6]. Tuttavia, a differenza degli strumenti in pietra o metallo, la maggior parte dello spago manca dalla documentazione archeologica perché è fatto di materiali deperibili che raramente sopravvivono nel tempo[9]. Poiché spesso il lavoro con la fibra era svolto dalle donne, la scomparsa di spago, cesti e tessuti significa che l'importanza delle innovazioni e del lavoro delle donne durante il Paleolitico superiore (50.000-10.000 anni fa) è stata minimizzata nel corso del tempo. La scoperta di antiche perle e la datazione dei viaggi per mare ad almeno 60.000 anni fa suggerisce che la "rivoluzione delle corde" potrebbe essere avvenuta molto prima del Paleolitico superiore[10]. Lo spago vegetale veniva utilizzato per la lavorazione delle punte di pietra circa 58.000 anni fa nell'Africa meridionale[11].
Resti di cordoni paleolitici sono stati scoperti in alcuni luoghi: la grotta Dzudzuana in Georgia (30.000 anni fa)[12][13], il sito israeliano di Ohalo II (19.000 anni fa)[14], e la grotta francese di Lascaux (17.000 anni fa)[15]. Nel 2016 un pezzo scolpito in avorio di mammut con tre fori, datato 40.000 anni fa, è stato portato alla luce nel sito di Hohle Fels, famoso per il ritrovamento di figure femminili e flauti del Paleolitico. È stato identificato come uno strumento per attorcigliare la corda[16]. Nelle Americhe è stato trovato un cordone nella palude di Windover, in Florida, risalente a 8000 anni fa[17]. Un piccolo pezzo di cordone scoperto ad Abris du Muras, nel sud-est della Francia, è stato datato circa 50.000 anni fa[18].
Le prime raffigurazioni di spago sono poche, ma una delle circa 200 statuette di Venere che sono state trovate in tutta l'Eurasia è raffigurata mentre indossa una "gonna di spago" (la Venere di Lespugue, datata 25.000 anni fa). E. J. W. Barber osserva che non solo ogni torsione nelle corde è scolpita in dettaglio, ma anche "l'estremità inferiore di ogni corda [è mostrata] che si sfilaccia in una massa di fibre sciolte (non possibile, ad esempio, che sia un pezzo di intestino o un tendine attorcigliato).[19][20]"
Altre prove dell'uso preistorico dello spago sono fornite da impronte su metallo e ceramica. Nella grotta di Fukui, in Giappone, tali impronte risalgono a 13.000 anni fa[17]. Impronte di tessuto in argilla rinvenute a Dolni Vestonice e in molti altri siti in Moravia risalgono a 26.000 anni fa[21]. Inoltre sono stati trovati insieme ad aghi e strumenti che servivano per cucire vestiti e fare reti per la caccia di piccoli animali e uccelli[22].
Perle, così come conchiglie e denti di animali con fori artificiali, sono stati usati anche come prova indiretta di attorcigliamenti per spago[23]. Sono state trovate perline con i resti di filo ancora incastrati al loro interno[24].
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Lo spago serve principalmente per legare, trova utilizzo con caratteristiche diverse in molti campi[25][26][27][28][29]:
- nell'imballaggio tipicamente per legare i pacchi, viene soppiantato dal nastro adesivo
- in agricoltura per legare le balle di fieno, un tempo in sisal oggi in materia plastica.
- nell'industria alimentare, per legare e appendere i salumi è in fibra di lino.
- in abbigliamento come laccio o stringa.
- in nautica per l'impiombatura delle cime.
- per lavori di intreccio come il macramè.
- per l'artigianato nella costruzione di oggetti come: amache, borse, manici, portavasi.
- per l'hobbystica: braccialetti, lampade e decorazioni.
Negli anni '60-'70 era in voga uno spago colorato, con l'anima in cotone e il rivestimento in plastica, che veniva usato per fare gli scoubidou[30].
Galleria d'immagini
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Spago multiplo
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Spago arrotolato
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Spago colorato
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Balla di fieno legata con spago
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Spago colorato sul palo di una recinzione
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Venere di Lespugue che indossa una "gonna di spago"
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Lo spago in filati o corde è spesso etichettato in inglese come S-twist o S-laid (per torsione sinistrorsa) e Z-twist o Z-laid (per torsione destrorsa), a causa della rispettiva sinistra e destra del sezioni centrali di queste due lettere.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Spago¹ Sinonimi e Contrari, su Treccani. URL consultato il 25 ottobre 2024.
- ^ Spago¹ - Significato ed etimologia - Vocabolario, su Treccani. URL consultato il 25 ottobre 2024.
- ^ Practical Primitive | Skill of the Month: Reverse Wrap, su practicalprimitive.com. URL consultato il 31 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2020).
- ^ Giulia Corrias, Bobina e agricoltura: tutti gli usi dei vari tipi di spago, su Noi Siamo Agricoltura, 15 aprile 2020. URL consultato il 1º marzo 2022.
- ^ a b Got milkweed? Let’s apply some science, su chicagobotanic.org, Chicago Botanic Garden. URL consultato il 1º marzo 2022.
- ^ a b monarchbutterflygarden.net.
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- ^ Adovasio, J. M., The invisible sex : uncovering the true roles of women in prehistory, Soffer, Olga., Page, Jake., 1st Smithsonian books, New York, Smithsonian Books, 2007, pp. 183, ISBN 978-0-06-117091-1, OCLC 71126923.
- ^ (EN) Olga Soffer, Recovering Perishable Technologies through Use Wear on Tools: Preliminary Evidence for Upper Paleolithic Weaving and Net Making, in Current Anthropology, vol. 45, n. 3, 2004, pp. 407–413, DOI:10.1086/420907, ISSN 0011-3204 .
- ^ Irene Good, Archaeological Textiles: A Review of Current Research, in Annual Review of Anthropology, vol. 30, 2001, pp. 209–226, DOI:10.1146/annurev.anthro.30.1.209, ISSN 0084-6570 , JSTOR 3069215.
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- ^ di, Quali sono i diversi tipi di spago? - Spiegato, su spiegato.com, 24 maggio 2021. URL consultato il 1º marzo 2022.
- ^ spiegato.com.
- ^ Mark Sutton, Analysis of Perishables, in Archaeological Laboratory Methods: An Introduction, 6th, Dubuque, Iowa, Kendall Hunt, 2014, pp. 352, ISBN 978-1465243799.
- ^ J. M. Adovasio, Basketry Technology: A Guide to Identification and Analysis, Updated, Walnut Creek, CA, Left Coast Press, 2010, ISBN 978-1598745573.
- ^ (EN) Scoubidous banned by school head, 25 maggio 2005. URL consultato il 1º marzo 2022.
Altri progetti
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