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SpaceX CRS-1

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
SpaceX CRS-1
Emblema missione
Immagine del veicolo
Dragon viene agganciato dal braccio robotico Canadarm2 della Stazione spaziale internazionale
Dati della missione
OperatoreSpaceX
NSSDC ID2012-054A
SCN38846
DestinazioneISS
EsitoCompletata (parzialmente riuscita)
Nome veicoloDragon
VettoreFalcon 9
Lancio8 ottobre 2012, 00:34:07 UTC
Luogo lanciocomplesso di lancio 40 della Air Force Station di Cape Canaveral
Atterraggio28 ottobre 2012
Sito atterraggioOceano Pacifico
Durata20 giorni, 18 ore e 47 minuti e 17 giorni, 22 ore e 16 minuti
Parametri orbitali
Orbitaorbita terrestre bassa
Inclinazione51,6°
Commercial Resupply Services
Missione precedenteMissione successiva
SpaceX COTS Demo Flight 2 SpaceX CRS-2

SpaceX CRS-1 è la prima missione del programma Commercial Resupply Services della NASA, per il rifornimento della Stazione spaziale internazionale. Questa missione costituisce il terzo volo del veicolo spaziale Dragon, e il quarto del razzo vettore Falcon 9, entrambi della SpaceX.[1]

Lancio del Falcon 9, nell'ambito della missione SpaceX CRS-1 (8 ottobre 2012).
Il braccio robotico Canadarm2 ha agganciato Dragon al modulo Harmony della Stazione spaziale internazionale
Preparazione di Dragon per il volo

La missione è partita dal Cape Canaveral Air Force Station Space Launch Complex 40, il complesso della Cape Canaveral Air Force Station da cui partono tutti i Falcon 9, alle 00:34:07 UTC dell'8 ottobre 2012. Il piano di volo prevedeva che il razzo vettore superasse la velocità del suono a T+00:01:10 (un minuto e 10 secondi dopo la partenza), ma pochi secondi dopo questo istante il Falcon 9 riscontra un'anomalia in uno dei suoi nove motori Merlin.[2]

Anomalia del motore

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Un minuto e 19 secondi dopo il lancio, uno dei nove motori Merlin (il numero 1) del primo stadio perde pressione e viene automaticamente spento dal computer di bordo del razzo. Ciononostante, il vettore porta il suo carico primario nell'orbita corretta.

Questo imprevisto è la prima effettiva dimostrazione della caratteristica "engine-out" del razzo vettore Falcon 9, ovvero la capacità di portare a termine la missione nonostante lo spegnimento di un motore malfunzionante in qualunque momento del volo.[3]

Comunque, NASA e SpaceX hanno formato una commissione congiunta (CRS-1 Post-Flight Investigation Board) per investigare le cause del malfunzionamento; i suoi rapporti preliminari indicano che la fuel dome, sopra l'ugello, si ruppe (ma non esplose). Nei video del volo sono visibili le perdite di carburante che prendono fuoco, danneggiando la carenatura, prima che il motore venga spento.[4]

Carico primario

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Alla partenza, la capsula Dragon conteneva 905 kg di carico. Di questi, 120 kg erano rifornimenti per l'equipaggio, 180 di materiali critici per esperimenti da eseguire a bordo della stazione, 105 di apparecchiature per la stazione stessa. Il resto della massa era costituito dagli imballaggi.[5]

Al ritorno, il carico era ancora di 905 kg (759 senza imballaggi). Questa massa era composta da 393 kg di esperimenti scientifici e altre apparecchiature da riportare sulla Terra, 75 kg di rifornimenti dell'equipaggio, 235 kg di componenti della Stazione, 56 kg di altro materiale.[5] I componenti della ISS caricati nel Dragon per il ritorno sulla Terra erano guasti, e sono stati riportati affinché gli ingegneri possano studiarli e capire le cause dei loro malfunzionamenti. Così facendo è possibile sviluppare equipaggiamenti migliori per il futuro, e anche riparare quelli vecchi.[6]

Carico secondario

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Il carico secondario della missione era costituito da un satellite prototipo della Orbcomm, trasportato nel secondo stadio del razzo vettore Falcon 9.

Purtroppo, lo spegnimento del motore Merlin numero 1 comportò una spesa maggiore in termini di carburante, in quanto i restanti otto motori dovettero rimanere accesi più a lungo per compensare la perdita di spinta. Questa riduzione del carburante rispetto alle previsioni abbassò la probabilità di successo della missione secondaria al 95%. La NASA, però, quando l'inserimento orbitale di un carico secondario necessita un passaggio ravvicinato alla ISS, richiede una probabilità di successo maggiore del 99%. Il secondo stadio, quindi, non effettuò la seconda accensione, e rimase in un'orbita instabile e troppo bassa.[7] Il satellite è ricaduto sulla Terra dopo quattro giorni, bruciando nell'atmosfera; nel frattempo è comunque riuscito a raccogliere quasi tutte le informazioni per cui era stato lanciato, riguardanti la futura costellazione di satelliti che la Orbcomm sta per lanciare in orbita.[8]

  1. ^ (EN) NASA Archive - CRS Mission Updates, su nasa.gov, NASA. URL consultato il 16 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2012).
  2. ^ (EN) SpaceX CRS-1 Mission Update, su spacex.com, SpaceX. URL consultato il 20 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2012).
  3. ^ (EN) Falcon 9 Overview - Reliability, su spacex.com, SpaceX. URL consultato l'11 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2013).
  4. ^ Chris Bergin, Dragon enjoying ISS stay, despite minor issues – Falcon 9 investigation begins, su nasaspaceflight.com, 19 ottobre 2012. URL consultato l'11 novembre 2012.
    «The first stage issue related to Engine 1, one of nine Merlin 1Cs, after – it is understood – the fuel dome above the nozzle ruptured. The engine did not explode, but did cause the fairing that protects the engine from aerodynamic loads to rupture and fall away from the vehicle due to the engine pressure release.»
  5. ^ a b (EN) SpX CRS-1 Mission Press Kit (PDF), su nasa.gov, NASA, SpaceX, 45th Space Wing, 4 ottobre 2012.
  6. ^ (EN) Successful Dragon Splashdown starts Race against the Clock, su spaceflight101.com (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2013).
  7. ^ Peter B. de Selding, Orbcomm Craft Launched by Falcon 9 Falls out of Orbit [collegamento interrotto], in Space News, 11 ottobre 2012. URL consultato il 16 ottobre 2012.
    «Orbcomm requested that SpaceX carry one of their small satellites (weighing a few hundred pounds, vs. Dragon at over 12,000 pounds)... The higher the orbit, the more test data [Orbcomm] can gather, so they requested that we attempt to restart and raise altitude. NASA agreed to allow that, but only on condition that there be substantial propellant reserves, since the orbit would be close to the space station. It is important to appreciate that Orbcomm understood from the beginning that the orbit-raising maneuver was tentative. They accepted that there was a high risk of their satellite remaining at the Dragon insertion orbit. SpaceX would not have agreed to fly their satellite otherwise, since this was not part of the core mission and there was a known, material risk of no altitude raise.»
  8. ^ (EN) Peter B. de Selding, Recovery Prospects Unclear for Orbcomm Craft Launched by Falcon 9 [collegamento interrotto], in Space News, 9 ottobre 2012. URL consultato il 16 ottobre 2012.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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