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Shanghai Automotive Industry Corporation

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
SAIC Motor Corporation Limited
上海汽车集团股份有限公司
Logo
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SAIC Building, sede amministrativa, Distretto Jing'an
StatoCina (bandiera) Cina
Borse valoriBorsa di Shanghai: 600104
ISINCNE000000TY6
Fondazione
  • 1955 (Shanghai Components Engine Company)
  • 1995 (Shanghai Automotive Industry Corporation)
  • 2011 (SAIC Motor Corporation Limited)
Sede principaleShanghai
ControllateMorris Garages
Roewe
SAIC Maxus
Nanjing Automobile
Persone chiave
  • Chen Zhixin
  • Chen Hong
SettoreAutomobilistico
Prodottiautomobili, veicoli commerciali
Dipendenti204.815 (2020)
Sito webwww.saicmotor.com/english/index.shtml e www.saicmotor.com/

SAIC Motor Corporation Limited, detta SAIC (ex Shanghai Automotive Industry Corporation), è una casa produttrice cinese di automobili, la terza nel paese accanto a First Automobile Works, Dongfeng Motor Corporation, Chang'an Motors e Chery Automobile. È proprietaria di numerosi marchi automobilistici: MG (storica casa automobilistica inglese acquistata nel 2007), Roewe, uno dei pochi marchi di lusso cinesi, Maxus, nato dalle ceneri della defunta LDV Group e Yuejin.

Grazie alle joint-ventures con General Motors, Volkswagen, CNH Industrial e Volvo Group vende anche veicoli sotto marchi come Baojun, Buick, Cadillac, Chevrolet, Iveco, Sunwin Bus, Škoda, Volkswagen, Wuling. Era uno dei pochi costruttori di vetture già esistenti nella Cina di Mao Zedong, realizzando la SH760 a Shanghai.[1]

Dagli inizi al 2000

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Un modello Shanghai SH760 del 1986, la principale automobile per più di 25 anni

Sebbene abbia una lunga storia, iniziata con una fabbrica di assemblaggio di automobili con sede a Shanghai intorno alla seconda guerra mondiale, SAIC ha raggiunto solo recentemente, a differenza dei rivali nazionali FAW Group e Dongfeng Motors, una posizione di rilievo nell'industria automobilistica cinese.[2]

Negli anni settanta era ancora una piccola azienda, poi un accordo di cooperazione stipulato con Volkswagen nel 1984 (seguito nel marzo 1985 dalla nascita della Shanghai Volkswagen Automotive Co Ltd), le ha permesso di produrre automobili competitive con tecnologia straniera.

Negli 11 anni successivi la capacità produttiva annuale è aumentata di dieci volte fino a raggiungere nel 1996 le 300.000 unità, affermandosi come una delle principali case automobilistiche cinesi. Durante questo periodo SAIC ha costruito a Shanghai un'intera catena di fornitura di componenti automobilistici moderni: nel 1987 le uniche parti locali utilizzate in un'auto, la Volkswagen Santana, erano pneumatici, radio e antenna, nel 1998 oltre il 90% dei componenti utilizzati erano di provenienza locale.[3]

Nel giugno del 1997 SAIC ha costituito una seconda importante joint venture, la Shanghai General Motors Co Ltd, con General Motors.[4] La nuova intesa, operativa dal 1998, ha contribuito a raddoppiare la produzione di veicoli SAIC tra il 2000 e il 2004.[5]

Dal 2000 al 2010

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La MG/Roewe 550 lanciata nel 2008

All'inizio degli anni 2000 SAIC ha effettuato diverse acquisizioni in Corea. Nel 2002 partecipa all'acquisto da parte di GM della casa automobilistica coreana Daewoo Motors, rilevando una quota del 10% nella neonata società GM Daewoo per 59,7 milioni di dollari[6] e nel 2004 assume il controllo di una società automobilistica sudcoreana produttore di Suv, la SsangYong, pagando 500 milioni di dollari per il 48,9% del capitale.[7] In questo periodo SAIC crea anche una nuova holding per le sue consociate impiegate nella produzione di auto, Shanghai Automotive Group.

A metà del decennio SAIC tenta di acquisire la casa automobilistica britannica MG Rover, ma nel 2005 è battuta da un'altra casa automobilistica cinese, la Nanjing Automobile.[8] SAIC riesce comunque ad acquistare le tecnologie MG Rover per la produzione della berlina Rover 75 e delle motorizzazioni Rover serie K senza l’utilizzo del marchio; di conseguenza venne creato il nuovo marchio Roewe.[9] In seguito, nel dicembre del 2007, SAIC acquista la Nanjing Automobile Corporation e con essa i diritti di utilizzo del marchio inglese MG e lo storico stabilimento di Longbridge in Inghilterra.[10]

Mentre la società vede aumentare alla fine degli anni duemila le vendite raggiungendo nel 2009 la quota di 2,72 milioni di veicoli venduti, nello stesso anno si rivela fallimentare la gestione della coreana Ssangyong. Dopo che le erano stati forniti ulteriori 45 milioni di dollari, nel gennaio 2009 SsangYong Motor Company è posta in amministrazione controllata. I lavoratori inscenano manifestazioni e scioperi per 77 giorni con numerosi interventi della polizia. La SsangYong in seguito sarà ceduta al gruppo Mahindra & Mahindra.

Dal 2010 ad oggi

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La MG 6 attualmente prodotta in Cina

Nel 2010 SAIC produce 3,58 milioni di unità, la maggiore produzione quell'anno di una casa automobilistica con sede in Cina. Nel febbraio 2011 presenta un nuovo marchio di veicoli commerciali, Maxus. Due mesi più tardi, in aprile, riprende la produzione nello stabilimento di MG Motor UK a Longbridge poiché è uscita dalla linea di produzione la prima MG 6 realizzata nel Regno Unito.[11] Sempre quell'anno, con una produzione di 3,97 milioni di veicoli, si classifica come la principale casa automobilistica con sede in Cina.[12]

Nel giugno 2012 la consociata di SAIC con sede negli Stati Uniti d'America, Shanghai Automotive Industries Corp USA, Inc., apre un nuovo centro operativo nordamericano a Birmingham, nel Michigan.[13] L'impianto, a tre piani, ospiterà circa 100 dipendenti.

Nel 2018 lancia nel mercato europeo il marchio Maxus, inizialmente in mercati chiave come Germania, Regno Unito e Austria; il primo veicolo importato è il furgone EV80 elettrico.[14]

Nel 2019 rilancia il marchio MG in Europa importando dalla Cina i due SUV ZS ed HS che ottengono anche cinque stelle nei crash test Euro NCAP.[15] Nell’agosto 2020 viene annunciato lo sbarco in Italia e in Francia del marchio MG destinato a vendere veicoli elettrici.[16]

SAIC è partner di:

  1. ^ (EN) Tycho's Illustrated History Of Chinese Cars: Shanghai SH760, su thetruthaboutcars.com, 18 settembre 2012. URL consultato il 21 ottobre 2024.
  2. ^ (EN) Frank-Jürgen Richter, The dragon millennium: Chinese business in the coming world economy, Greenwood Publishing Group, 2000, pp. 65–69, ISBN 978-1-56720-353-0.
  3. ^ (EN) Huang Yasheng, Selling China: foreign direct investment during the reform era, Cambridge University Press, 2003, p. 264, ISBN 978-0-521-81428-7.
  4. ^ (EN) G.M. Expects Asia Deals to Raise $400 Million, The New York Times, 4 dicembre 2009. URL consultato il 12 maggio 2011.
  5. ^ (EN) Becky Chiu e Mervyn Lewis, Reforming China's state-owned enterprises and banks, New horizons in money and finance, Edward Elgar Publishing, 2006, p. 309, ISBN 978-1-84376-758-9.
  6. ^ (EN) Auto Venture in Korea, The New York Times, 14 ottobre 2002. URL consultato il 14 aprile 2011.
  7. ^ (EN) SAIC Takes on Ssangyong Motors, China Daily, 29 ottobre 2004. URL consultato il 14 aprile 2011.
  8. ^ (EN) Rover sold to Nanjing Automobile, BBC, 23 giugno 2005. URL consultato il 4 gennaio 2012.
  9. ^ (EN) China debut for Rover-based car, BBC, 20 novembre 2006. URL consultato il 4 gennaio 2012.
  10. ^ (EN) REFILE-UPDATE 2-SAIC to make MG 6 in UK, upbeat on own-brand car, su reuters.com, Reuters, 25 novembre 2009.
  11. ^ (EN) New MG Sports Rolls Out Of Longbridge Plant, Sky News, 13 aprile 2011. URL consultato il 14 aprile 2011.
  12. ^ (EN) 2011年前十家乘用车生产企业销量排名, su caam.org.cn, China Association of Automobile Manufacturers (CAAM), 20 gennaio 2012. URL consultato il 17 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2012).
  13. ^ (EN) China's Shanghai Automotive Industries opens office in Birmingham, Crain's Detroit Business, 28 giugno 2012. URL consultato il 2 luglio 2012.
  14. ^ SAIC Motor lancia il furgone a zero emissioni nel mercato europeo, su logisticamente.it, 6 febbraio 2018. URL consultato il 3 settembre 2020.
  15. ^ MG. Al volante della ZS EV, su quattroruote.it, 3 febbraio 2020. URL consultato il 2 settembre 2020.
  16. ^ MG, ritorna in Italia celebre brand inglese dopo 15 anni assenza. Ora è cinese e punterà su modelli elettrici, su motori.ilmessaggero.it, 25 agosto 2020. URL consultato il 3 settembre 2020.
  17. ^ SFH, su sfhengine.com. URL consultato il 10 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2015).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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