San Polo di Piave
San Polo di Piave comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Treviso |
Amministrazione | |
Sindaco | Nicola Fantuzzi (lista civica Polo del cambiamento) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°47′26″N 12°23′41″E |
Altitudine | 28 m s.l.m. |
Superficie | 20,98 km² |
Abitanti | 4 863[3] (30-6-2023) |
Densità | 231,79 ab./km² |
Frazioni | Rai Località: Guizza, San Giorgio[1] |
Comuni confinanti | Cimadolmo, Fontanelle, Ormelle, Vazzola |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 31020 |
Prefisso | 0422 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 026074 |
Cod. catastale | I124 |
Targa | TV |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[4] |
Cl. climatica | zona E, 2 402 GG[5] |
Nome abitanti | sanpolesi |
Patrono | San Paolo[2] |
Cartografia | |
Il territorio comunale nella provincia di Treviso. | |
Sito istituzionale | |
San Polo di Piave (San Poło in veneto) è un comune italiano di 4 863 abitanti della provincia di Treviso in Veneto.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini di San Polo vanno ricercate nell'epoca romana: i primi centri abitati, infatti, godettero del transito della strada che da Oderzo raggiungeva Trento, passando per le attuali San Giorgio, Caminada e Tezze di Piave. Lungo il suo tracciato, non ancora ben definito, è stato rinvenuto vario materiale archeologico come mattoni e embrici.
Dopo la distruzione di Oderzo da parte dei Longobardi (667), la zona venne spartita tra i vescovi di Treviso e Ceneda. La pieve di San Polo, invece, rappresentò un'isola territoriale soggetta al patriarca di Aquileia, in quanto localizzata lungo il tragitto che il prelato percorreva per raggiungere Pavia, capitale del regno Longobardo. In effetti, dalla località si poteva arrivare facilmente a un guado sul Piave e di lì alla via Postumia.
Nel XIV secolo una serie di eventi politici pose fine al potere temporale (ma non ecclesiastico) del patriarca e attorno al 1388 San Polo passò stabilmente sotto la Repubblica di Venezia.
L'11 marzo 1452 il paese divenne sede di un piccolo feudo assegnato a Cristoforo da Tolentino, capitano di ventura che combatté sotto le insegne della Serenissima. Estintasi la sua discendenza, nel 1506 la contea fu assegnata ai Gabrieli, i quali vi permasero per tre secoli. L'ultimo conte di San Polo fu Angelo Maria Gabrieli, morto il 9 dicembre 1805.
Pur avendo perso ogni prerogativa amministrativa, il feudo continuò a sussistere come proprietà terriera sino a pochi decenni fa. Dopo l'estinzione dei Gabrieli, fu acquistato dapprima dai Vivante, banchieri veneziani di stirpe ebraica, quindi per due terzi dai Papadopoli e per un terzo dai nobili veneti Mioni[6]; dopo la grande guerra tutte le proprietà costituenti l'ex feudo sampolese vennero acquistate dai Giol (sia i Mioni che i Giol ebbero un ruolo anche nell'amministrazione locale). Solo il 26 giugno 1971 la vasta proprietà venne smembrata tra gli ex mezzadri[7].
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati adottati con deliberazione del Consiglio Comunale n. 103 del 21 ottobre 1986[8] e concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 3773 del 4 giugno 1987.[9]
«D'azzurro, al basso torrione di rosso, chiuso e mattonato di nero, merlato alla guelfa di sette, fondato sulla pianura di verde, sormontato dalla daga posta in palo, d'argento, guarnita d'oro, con la punta all'ingiù. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa della Conversione di San Paolo
- La chiesa della Conversione di San Paolo è la chiesa parrocchiale del paese (il toponimo "San Polo" è appunto da ricondurre alla pronuncia veneta del nome del santo patrono): l'edificio, gravemente danneggiato durante la prima guerra mondiale, è stato ricostruito nella prima metà del Novecento.
- Castello Papadopoli-Giol
- Antistante la chiesa parrocchiale si trova il pittoresco castello Papadopoli-Giol, monumento simbolo del luogo. La struttura attuale, in stile neogotico e con giardino all'inglese, risale al XIX secolo ed è stata realizzata dalla famiglia greco-veneziana dei Papadopoli su un palazzo preesistente. La proprietà è in seguito passata al commendator Giovanni Giol, imprenditore vitivinicolo, ai cui discendenti il castello appartiene tuttora.[10]
- Chiesetta di San Giorgio
- In una località limitrofa al centro del paese si trova la chiesetta di San Giorgio, sita nell'omonima frazione, un tempietto devozionale del XV secolo che conserva al suo interno preziosi affreschi dell'artista Giovanni di Francia (figlio di Desiderio di Metz), tra i quali una suggestiva Ultima cena sulla cui mensa compaiono, accanto al pane e al vino, gamberi e pesci da fiume e suppellettili dettagliate, secondo una tradizione pittorica medievale tipica del territorio trevigiano.[11]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[12]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 801, ovvero il 16,2% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[13]:
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]La denominazione del comune fino al 1867 era San Polo[14].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Comune di San Polo di Piave - Statuto.
- ^ Il Comune, su comune.sanpolodipiave.tv.it, Comune di San Polo di Piave. URL consultato l'8 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2012).
- ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Alberto Mioni, I Mioni e la terza parte dell'ex feudo di San Polo, Vittorio Veneto, 2011
- ^ Cenni storici, su comune.sanpolodipiave.tv.it, Comune di San Polo di Piave. URL consultato l'8 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
- ^ Comune di San Polo di Piave, Statuto (PDF), art. 3 c. 5.
- ^ San Polo di Piave, su Archivio Centrale dello Stato, 21 ottobre 2024.
- ^ Castello Papadopoli-Giol, su villevenetetour.it.
- ^ Itinerario storico-artistico di San Polo di Piave, su comune.sanpolodipiave.tv.it. URL consultato il 23 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2022).
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 1º agosto 2018.
- ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Polo di Piave
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.sanpolodipiave.tv.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 140884842 · LCCN (EN) n96006925 · GND (DE) 4505848-9 · J9U (EN, HE) 987007535660105171 |
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