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S/2003 J 19

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
S/2003 J 19
(Giove LXI)
Satellite diGiove
Scoperta6 febbraio 2003
ScopritoreBrett Gladman, Scott Sheppard, David Jewitt, Jan Kleyna, John Kavelaars, Jean Marc Petit, Lynne Allen
Parametri orbitali
Semiasse maggiore23 533 000 km
Periodo orbitale740,42 giorni
Inclinazione rispetto
all'equat. di Giove
165,153°
Eccentricità0,2556
Longitudine del
nodo ascendente
105,7°
Dati fisici
Diametro medio~2 km
Massa
~1,5 × 1013 kg
Densità media~2,6? × 10 3 kg/m³
Acceleraz. di gravità in superficie~0,00081 m/s²
Albedo~0,04
Dati osservativi
Magnitudine app.23,7

S/2003 J 19, o Giove LXI, è un satellite naturale irregolare del pianeta Giove.

Il satellite è stato scoperto nel 2003 da un gruppo di astronomi dell'Università delle Hawaii guidato da Brett J. Gladman e composta da John Kavelaars, Jean-Marc Petit, Lynne Allen, Scott Sheppard, David Jewitt e Jan Kleyna.[1][2]

Poco dopo la scoperta il satellite fu considerato perduto,[3][4][5] Fu ritrovato nel 2018[6] e a quel punto ha ricevuto l'ordinale Giove LXI.[7]

Denominazione

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In attesa della promulgazione della denominazione definitiva da parte dell'Unione Astronomica Internazionale, il satellite è noto mediante la designazione numerale definitiva Giove LXI.[7]

Parametri orbitali

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Il satellite è caratterizzato da un movimento retrogrado ed appartiene al gruppo di Carme, composto da satelliti retrogradi ed irregolari che orbitano attorno a Giove ad una distanza compresa fra 23 e 24 milioni di chilometri, con una inclinazione orbitale pari a circa 165°.

S/2003 J 19 ha un diametro di circa 2 km e orbita con moto retrogrado attorno a Giove in 699,125 giorni, a una distanza media di 22,709 milioni di km, con un'inclinazione di 165° rispetto all'eclittica (164° rispetto al piano equatoriale del pianeta), con un'eccentricità orbitale di 0,1961.

  1. ^ IAUC 8125: S/2003 J 19 and S/2003 J 20 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2006). 2003 April (discovery)
  2. ^ MPEC 2003-G64: S/2003 J 19. 2003 April (discovery and ephemeris)
  3. ^ Kelly Beatty, Outer-Planet Moons Found — and Lost, su skyandtelescope.com, Sky & Telescope, 4 aprile 2012. URL consultato il 27 giugno 2017.
  4. ^ Marina Brozović e Robert A. Jacobson, The Orbits of Jupiter's Irregular Satellites, in The Astronomical Journal, vol. 153, n. 4, 9 marzo 2017, pp. 147, Bibcode:2017AJ....153..147B, DOI:10.3847/1538-3881/aa5e4d.
  5. ^ B. Jacobson, M. Brozović, B. Gladman, M. Alexandersen, P. D. Nicholson e C. Veillet, Irregular Satellites of the Outer Planets: Orbital Uncertainties and Astrometric Recoveries in 2009–2011, in The Astronomical Journal, vol. 144, n. 5, 28 settembre 2012, pp. 132, Bibcode:2012AJ....144..132J, DOI:10.1088/0004-6256/144/5/132.
  6. ^ MPEC 2018-O08 : S/2003 J 19, su Minor Planet Center, International Astronomical Union. URL consultato il 7 agosto 2018.
  7. ^ a b M.P.C. 111804 (PDF), su Minor Planet Center, International Astronomical Union. URL consultato il 30 settembre 2018.
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