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Renato Zanardo

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Renato Zanardo
NascitaMonselice, 13 maggio 1915
MorteRoma, 27 maggio 1977
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
GradoSottotenente R.O.
GuerreGuerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Renato Zanardo (Monselice, 13 maggio 1915Roma, 27 maggio 1977) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare a vivente e con la croce laureata dell'Ordine di San Ferdinando spagnola nel corso della guerra di Spagna.

Nacque a Monselice, provincia di Padova, il 13 maggio 1915, figlio di Alessandro e Gisella Cisotto.[2] Chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito nell'aprile 1936, fu assegnato al 3º Reggimento carri armati, e venne mobilitato a domanda per servizio durante la guerra di Spagna dove sbarcò a Cadice il 6 febbraio 1937 assegnato alla 4ª Compagnia carri d'assalto del raggruppamento carristi.[2] Nel corso del combattimento di Oliete dell'11 marzo 1938, colpito da bomba che scoppiando gli sfracellava la mano destra, subiva lungo periodo di degenza ospedaliera a Napoli e veniva collocato in congedo assoluto nel settembre dello stesso anno.[2] Tuttavia nel dicembre successivo otteneva di ritornare in Spagna nel 4º Reggimento carristi rientrando in Italia nel giugno 1939 con la promozione a sergente per meriti di guerra.[2] Fu decorato dal governo spagnolo con la croce laureata dell'Ordine di San Ferdinando, e da quello italiano con la medaglia d'oro al valor militare a vivente.[2] Promosso sottotenente di fanteria carrista ed iscritto nel R.O. (Ruolo d’Onore) nel gennaio 1941 veniva richiamato a domanda durante la seconda guerra mondiale.[2] Dopo la fine del conflitto si stabilì a Roma, dove si spense il 27 maggio 1977.[2]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Carrista si lanciava sopra un ponte travolgendo chi ne preparava la distruzione. Entrato in Oliete mitragliando il nemico fu colpito da bomba che gli sfracellava la mano destra. Solo dopo fugato l’avversario inseguendolo al di là del paese malgrado la grande perdita di sangue, riconduceva alcuni chilometri indietro il suo carro, sul luogo convenuto di adunata, agitando in segno di giubilo, per la vittoria riportata, la mano stroncata. Sceso dal carro si faceva recidere la mano con freddo stoicismo, rimanendo in piedi e dicendo a chi lo elogiava: « Qualunque carrista avrebbe fatto lo stesso ». Ad operazione e fasciatura compiuta fumava impassibile una sigaretta da lui chiesta in premio del suo atto. Spagna, 11 marzo 1938 '.[3]»
— Regio Decreto 27 settembre 1938.[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Carrista, rimasto durante un'azione col carro quasi privo di carburante ed autorizzato di conseguenza a fermarsi, volontariamente continuava nella lotta, dove si distingueva per coraggio e capacità, rimanendovi fino all'esaurimento del carburante. Fronte di Guadalajara, marzo 1937
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota di carro d'assalto, si offriva spontaneamente alla ricerca di due carri non rientrati dal combattimento. Li rintracciava, aiutava gli equipaggi a metterli in efficienza, indi durante la via di ritorno costretto a fermarsi per un guasto al suo carro lo riparava e sotto intenso fuoco nemico rientrava in sede. Pega de Pas, 20 agosto 1937

Onorificenze estere

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  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 282.
  2. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti li 2 novembre 1938, registro 28, foglio 58.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 260.

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