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Ossido di cerio(III)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ossido di cerio(III)
Nome IUPAC
Triossido di dicerio
Nomi alternativi
CI 77280
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareCe2O3
Massa molecolare (u)328,24 g/mol
Aspettopolvere verde/gialla
Numero CAS1345-13-7
Numero EINECS215-718-1
PubChem9905479
SMILES
[O-2].[O-2].[O-2].[Ce+3].[Ce+3]
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)6,86[1]
Solubilità in acquainsolubile
Temperatura di fusione2177 °C (2450 K)[1]
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)475[2]
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma473,15
TLV (ppm)0,68[3]
Frasi H--[4][5]

L'ossido di cerio(III) è un composto chimico di formula Ce2O3; in condizioni normali si presenta come una polvere di colore verde-giallo.

L'ossido di cerio(III) è prodotto per riduzione dell'ossido di cerio(IV) con idrogeno a una temperatura di circa 1700 K, ottenendolo in una forma stabile all'aria. Se il processo di riduzione è effettuato ad altre temperature, l'ossido di cerio(III) prodotto sarà piroforico.[6]

Trattamento gas di scarico

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L'ossido di cerio(III) viene impiegato nelle marmitte catalitiche come convertitore catalitico per la riduzione delle emissioni di monossido di carbonio dai gas di scarico dei veicoli a motore.

In condizioni di carenza di ossigeno (miscela grassa), l'ossido di cerio(IV) viene ridotto dal monossido di carbonio a ossido di cerio (III):

Quando invece vi è un eccesso di ossigeno (miscela magra), il processo si inverte e l'ossido di cerio(III) viene ossidato a ossido di cerio(IV):

Idrolisi dell'acqua

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L'ossido di cerio(III) può essere impiegato per la produzione di idrogeno, nel ciclo dell'ossido di cerio(IV)-ossido di cerio(III), un processo termochimico a due fasi di idrolisi dell'acqua.[7]

Porcellane dentali fluorescenti

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Addizionato ad una ceramica assieme ad ossido di stagno(II) (SnO), l'ossido di cerio(III) viene impiegato per la produzione di porcellane fluorescenti. Tale fluorescenza è osservata solamente dopo la cottura della porcellana, la quale sarà in grado di assorbire luce ultravioletta per poi emettere nel visibile a circa 400nm, conferendole uno spettro di emissione simile a quello dei denti naturali.[8]

  1. ^ a b (EN) Dale L. Perry, Sidney L. Phillips, Handbook of inorganic compounds, CRC Press, 1995, p. 106, ISBN 0-8493-8671-3.
  2. ^ (EN) N.F. Izmerov, et al., Toxicometric Parameters of Industrial Toxic Chemicals Under Single Exposure, Mosca, Centre of International Projects, GKNT, 1982, p. 33, ISBN 0-8493-8671-3.
  3. ^ (EN) Angstrom Sciences, Scheda di sicurezza dell'ossido di cerio(III) (PDF) [collegamento interrotto], su angstromsciences.com, Angstrom Sciences, 25, 1.
  4. ^ Sostanza non pericolosa secondo la regolamentazione (CE) N. 1272/2008.
  5. ^ Scheda del composto su GESTIS [1] consultata il 21.03.2023.
  6. ^ (DE) Georg Brauer, Handbuch der präparativen anorganischen Chemie, 3 Bände, Ferdinand Enke Verlag Stuttgart, maggio 2002, p. 1090, ISBN 3-432-02328-6.
  7. ^ (EN) SolarPACES, Produzione di idrogeno tramite cicli di idrolisi termochimica solare, su solarpaces.org. URL consultato l'8 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2009).
  8. ^ (EN) D.R. Peplinksi, W.T. Wozniak and J.B. Moser, Spectral Studies of New Luminophors for Dental Porcelain (PDF) [collegamento interrotto], in Journal of Dental Research, vol. 59, n. 9, settembre 1980, p. 1503.

Collegamenti esterni

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