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Opera cinese

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L'opera cinese (cinese: 戏曲/戲曲, pinyin: Xìqŭ o semplicemente, letteralmente gioco, dramma, rappresentazione, divertimento) è il termine con il quale ci si riferisce al teatro cinese tradizionale.

È un genere composto da diversi modelli e stili regionali, in cui si fondono la poesia, la musica, la danza e le tecniche acrobatiche. I personaggi sono ruoli fissi, che utilizzano specifiche tecniche del movimento, del gesto e della voce, oltre a costumi e trucchi caratteristici. Il testo è per lo più cantato, elemento condizionato dal fatto che l'altezza (intonazione) di una sillaba è un carattere distintivo nella lingua cinese. Le varianti di intonazione nei diversi dialetti regionali sono determinanti nella diversificazione degli stili teatrali regionali; attualmente quelli praticati sono circa trecentocinquanta.

Il maestro dei cavalli durante un salto

Dal teatro Paiyou, la forma originaria di teatro sviluppatasi sotto le dinastie Qin (221-206 a.C.) e Han (206 a.C.-220 d.C.), al teatro Baixì della dinastia Han, al teatro Canjun della dinastia Tang (618-907), al teatro meridionale (nanxì) della dinastia Song (960-1279), al teatro Zájù (雜劇) della dinastia Yuan, il teatro cinese si è trasformato da un'arte semplice e popolare in un genere artistico estremamente raffinato.

La prima vera forma di opera cinese organizzata apparve sotto la dinastia Tang, con l'imperatore Xuanzong (712–755), fondatore della prima compagnia di opera cinese, il Giardino delle Pere (梨园/梨園; líyuán), che recitava per l'imperatore e i suoi ospiti. Ancora oggi i professionisti dell'opera cinese vengono chiamati Discepoli del Giardino delle Pere (梨园弟子/梨園弟子, líyuán dìzi).

Nel XII secolo nei teatri di Hangzhou, capitale della dinastia meridionale si sviluppava un genere particolare il dramma meridionale (Nánxì 南戏/南戲) nel quale il dialogo in versi è recitato o cantato. I tre drammi meridionali che sono pervenuti fino a noi, scritti da anonimi, non hanno divisioni interne in atti o scene e, secondo le descrizioni contemporanee, erano accompagnati da un'orchestra di strumenti a corde e a fiato, con un coro fuori scena che sottolineava le arie più importanti[1].

Dopo la conquista mongola, si diffuse a nord il teatro Zájù (雜劇) nel quale si definirono i ruoli standardizzati: Dàn (旦, donna), Mo (末, uomo venerabile), Shēng (生, uomo giovane), Jìng (淨, viso dipinto) e Chŏu (丑, clown). I drammi erano divisi in più atti, generalmente quattro. A differenza del dramma meridionale, solo il personaggio principale cantava i versi lirici, mentre gli altri personaggi parlavano soltanto.

A sud, nelle province di Zhejiang e Jiangsu, si diffuse intanto un genere di opera popolare conosciuta come chuánqí (傳奇, racconto meraviglioso). A questo genere appartiene una delle più belle opere della tradizione cinese, La storia del liuto (Pípa jì, 琵琶記) di Gāo Míng (c. 1301-1370), che riproduce il conflitto insanabile fra pietà filiale e lealtà al trono, due punti cardine del pensiero confuciano.

A partire dal XVI secolo, sotto la dinastia Ming, principalmente ad opera dell'attore e musicista Wei Liangfu (c. 1522-73), si giunse ad una nuova forma, il Kūnqǔ (昆曲) che ebbe origine nel Kunshan vicino a Suzhou, e che unificava vari stili preesistenti, originari principalmente dalla Cina meridionale. Il Kunqu, teatro aristocratico, affidato a compagnie private, era estremamente raffinato, caratterizzato da un linguaggio ornato ed elegante e da una certa lentezza della melodia, da un ridotto accompagnamento musicale - soprattutto flauti e percussioni -, della gestualità e dell'azione scenica. Fu probabilmente questo linguaggio così raffinato ed allusivo a determinare la progressiva scomparsa del Kunqu, sostituito da forme di teatro più spettacolari e roboanti.

Durante le dinastie Ming (XIV-XVII secolo) e Qing (XVII-XX secolo) si sviluppò una grande varietà di stili popolari. Fra questi generi locali, uno dei più diffusi fu il Bangzi. Il genere tuttora più diffuso è l'Opera di Pechino

Agli inizi del XX secolo, gli studenti di ritorno dalle università straniere cominciarono a sperimentare generi teatrali occidentali. I drammaturghi cinesi furono influenzati da questi nuovi generi, e diedero vita ad una produzione teatrale di rinnovata ispirazione. Il maggior rappresentante di queste nuove tendenze è Cáo Yǔ (nato nel 1910, autore di grandi successi come La Tempesta, L'Alba, La Foresta e L'Uomo di Pechino, scritte fra il 1934 e il 1940.

Con l'avvento della Repubblica Popolare Cinese, nuovo interesse fu posto sullo sviluppo delle forme tradizionali di teatro. Nei primi anni del regime, l'Opera di Pechino fu incoraggiata, e furono scritti e messi in scena molti nuovi spettacoli. Trattandosi di una forma d'arte popolare, l'opera cinese rifletteva in modo immediato i mutamenti politici. A metà degli anni cinquanta, per esempio, risentì positivamente della Campagna dei Cento Fiori, mentre nel novembre del 1965, l'attacco contro Wu Han e i suoi drammi storici segnarono l'inizio della Rivoluzione Culturale.
Durante la Rivoluzione Culturale le compagnie vennero sciolte, attori e drammaturghi furono perseguitati e tutte le opere, ad eccezione di un repertorio di otto opere modello approvate dal Partito Comunista. Le opere di stile occidentale furono condannate come "erbe velenose" e se ne proibì la rappresentazione.
Dopo la caduta della Banda dei quattro nel 1976, l'opera cinese ha conosciuto un revival, sono riapparsi i drammi tradizionali e si è sviluppato un nuovo repertorio.

Elementi dello spettacolo

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I personaggi standardizzati sono una caratteristica dell'opera cinese. Il personaggio è caratterizzato da un particolare abbigliamento, oltre che dalla gestualità e dallo stile di canto e di declamazione. Grande importanza riveste il trucco facciale degli attori, che è applicato con disegni evidenti per simboleggiare il carattere, il ruolo e il destino del personaggio. Il pubblico, abituato a decifrare questo tipo di indicazioni, può intuire la storia dei personaggi osservandone il trucco e il costume che indossano. Generalmente, il rosso indica lealtà e coraggio, il nero valore e autorità, il giallo e il bianco doppiezza e malvagità.

La scenografia

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Gli elementi scenografici dell'opera cinese sono molto pochi e semplici, a parte le spade e le lance usate nei combattimenti, e il loro scopo è soprattutto quello di suggerire l'ambientazione, piuttosto che di rappresentarla. Tavoli e sedie sono elementi facilmente spostabili che possono indicare molte cose diverse (troni, montagne, ecc.). Un personaggio che si suicida gettandosi in un pozzo può semplicemente saltare giù da una sedia e poi uscire dalla scena. Un timone può rappresentare una barca, un frustino può suggerire la presenza di un cavallo: quando un attore tiene in mano un frustino, di solito si intende che stia andando a cavallo. Le persone di alto livello spesso portano un ombrello. Le scene d'interni sono valorizzate dalla presenza di tappeti colorati.

Strumenti a percussione dell'opera Bangzi

La musica è basata su melodie esistenti, spesso canzoni popolari, alle quali il drammaturgo adatta i versi delle parti cantate. L'unità base delle arie consiste di due versi o frasi poetiche, composte di sette o dieci caratteri cinesi. Il primo verso finisce con un tono ascendente (secondo tono), il secondo con un tono piatto (primo tono). Il numero dei distici è determinato sia dalla trama che dal numero di arie presenti in ogni scena. Nelle rappresentazioni odierne, i versi delle arie sono visualizzati su schermi posti ai lati della scena.

L'orchestra (wénwǔcháng 文武场) in genere è un piccolo ensemble di sei o sette musicisti sistemati a un lato della scena. Il direttore è il percussionista che suona il dānpí 单皮 e strumenti a percussione di legno. Fanno parte dell'orchestra gli strumenti a corde (wénchǎng 文场), che hanno la funzione di accompagnare il canto, ma possono anche essere usati per effetti speciali; gli strumenti a percussione (wǔchǎng 武场); spesso, anche strumenti a fiato.
Strumenti a percussione: dānpí (piccolo tamburo su un supporto di legno a tre gambe), dàgǔ 大鼓 (grande tamburo usato nelle scene di festa o di battaglia), luó 锣/鑼 (gong, che può essere dàluó 大锣, un grande gong che produce un riverbero profondo, spesso usato nelle scene di combattimento, o xiǎoluó 小锣, un piccolo gong che produce un caratteristico suono acuto, spesso usato quando un personaggio femminile entra in scena), (鈸 cembali o piatti, dalla forma a campana), gǔbǎn 鼓板 (sorta di nacchere di legno), yúnluó 云罗 (serie di piccoli gong in una struttura a cornice di legno).
Strumenti a fiato: xiāo 箫/簫 (un tipo di flauto dolce), dízi (笛子 flauto traverso), suǒnà 唢/锁呐/嗩/鎖吶 (oboe cinese), shēng 笙 (un insieme di canne di bambù di varie altezze, fissate ad una base nella quale soffia il musicista).

Il direttore-percussionista non solo dirige l'accompagnamento, ma sovrintende allo sviluppo dell'azione drammatica. Il suono del gong sottolinea le azioni importanti, e in generale la rumorosità dell'accompagnamento musicale può sembrare assordante all'orecchio dello spettatore occidentale[2].

Generi di opera cinese e aree di diffusione[3]

Provincia, regione autonoma o municipalità   Prefettura, contea o città  
Anhui Huījù (Opera Anhui) 徽剧 Anqiang Huángméixì (Opera Huangmei) 黄梅戏
Chizhou Chízhōu nuóxì 池州傩戏
Luan - Hefei Lújù 庐剧
Qimen Huīzhōu mùliánxì 徽州目连戏
Qingyang Qīngyáng qiāng 青阳腔
Suzhou - Bengbu Sìzhōuxì 泗州戏,
Yuexi Yuèxī gāoqiāng 岳西高腔
Beijing, municipalità Jīngjù (Opera di Pechino) 京剧
Kūnqǔ 昆曲
   
Chonqing, municipalità   Liangping Liángshān dēngxì 梁山灯戏
Fujian Liyuanxi 梨园戏 Fuzhou Mǐnjù (Opera Hokkien) 闽剧
Jonghan Yǒngān dà qiāngxì 永安大腔戏
Longyan Mǐnxī hànjù 闽西汉剧
Putian - Xianyou Púxiānxì 莆仙戏
Quanzhou Gāojiǎxì 高甲戏
Shouning Shòuníng běilùxì 寿宁北路戏
Taining Tàiníng méilínxì 泰宁梅林戏
Zhangzhou Xiangju
Zhangzhou - Xiameng Gēzǐxì 歌仔戏
Zhenghe - Pingnan Sìpíngxì 四平戏
Gansu Qǔzixì 曲子戏 Dunhuang Dūnhuáng Qǔzixì 敦煌曲子戏
Huating Huátíng Qǔzixì 华亭曲子戏
Guangdong Yuèjù (Opera Cantonese) 粵劇 Chaozhou Cháojù 潮剧
Haifeng Xīqínxì 西秦戏
Báizìxì 白字戏
Shanwei Zhèngyǔxì 正宇戏,
Zijin Huācháoxì 花朝戏
Guangxi Cǎidiào 彩调 - Guìjù 桂剧 - Zhuàngjù (Opera Zhuang) 壮剧 Bobai Guìnán cǎicháxì 桂南采茶戏
Huanjiang Maonanzu Máonánzú féitào 毛南族肥套
Guizhou   Anshun Ānshùn dìxì 安顺地戏
Cheheng Bùyīxì (Opera Buyi) 布依戏
Dejiang Déjiāng nuótángxì 德江傩堂戏
Liping Tóngxì (Dramma etnico Tong) 侗戏
Sinan Sīnán huādēngxì 思南花灯戏
Weining Yízú cuōtàijí (Dramma sacro della nazionalità Yi) 彝族撮泰吉
Hainan Qióngjù    
Hebei Héběi bāngzǐ 河北梆子
Yānggēxì 秧歌戏
Cangzhou Cangzhou Kuaiban Dagu
Dingzhou Dìngzhōu Yānggēxì 定州秧歌戏
Kangbao èrréntái 二人台
Longyao Lóngyáo Yānggēxì 隆尧秧歌戏
Luannan Píngjù 评剧
Qing - Qingyuan Hāhā qiāng 哈哈腔
Shijiazhuang Shíjiāzhuāng sīxián 石家庄丝弦
Wuan Wǔān nuóxì  武安傩戏
Wǔānpíng diàoluòzǐ 武安平调落子
Henan Henan bangzi - Kūnqǔ 昆曲 - Qǔjù 曲剧 - Yùjù 豫剧 Huaxian - Puyang Dàxiánxì 大弦戏
Nanle Púyáng mùliánxì 濮阳目连戏
Neixiang Wǎnbāng 宛梆
Puyang - Anyang Dàpíngdiào 大平调
Qinyang Huáibāng 怀梆
Taikang Zhōukǒu dàoqíngxì  周口道情戏
Xuchang Yuèdiào 越调
Yueyang Bālíngxì 巴陵戏
Hubei Hànjù (Opera Hankou) 汉剧
Chǔjù (Opera Hubei) 楚剧
Qianjiang Jīngzhōu huāgǔxì 荆州花鼓戏
Hunan Huaguxi
Xiāngjù 湘剧
Chenxi Chénhé gāoqiāng 辰河高腔,
Changde Chángdé gāoqiāng 常德高腔
Li Lǐzhōu Jīnghéxì 澧州荆河戏
Xinhuang Dong Tóngzú nuóxì 侗族傩戏
Xupu Chénhé mùliánxì  辰河目连戏
Yuanling Yuánlíng chénzhōu nuóxì 沅陵辰州傩戏
Jiangsu Kūnqǔ 昆曲 Yangzhou Yángjù (Opera Yangzhou) 扬剧
Jiangxi   Ganzhou Gànnán cǎicháxì 赣南采茶戏
Guangchang Guǎngchāng mèngxì 广昌孟戏
Yihuang Yíhuángxì 宜黄戏
Yiyang Yìyáng qiāng 弋阳腔
Liaoning   Shenyang Píngjù 评剧
Mongolia Interna   Hohhot èrréntái 二人台
Shaanxi Qínqiāng 秦腔 Ankang Hàndiào èrhuáng 汉调二簧
Hanzhong Hàndiào guàngguàng 汉调桄桄
Shandong Liǔzxì 柳子戏 Laizhou Lánguānxì 蓝关戏
Zaozhuang Liǔqínxì 柳琴戏
Zibo Wǔyīnxì 五音戏
Shanghai, municipalità Hùjù (Opera di Shanghai) 沪剧
Kūnqǔ 昆曲
   
Shanxi Jinjù 晋剧 Datong Yànběi shuǎháiér 雁北耍孩儿
Fanshi Fánshì Yānggēxì 繁峙秧歌戏
Hequ èrréntái 二人台
Jincheng Shàngdǎng bāngzǐ上党梆子 (Shàngdǎng èrhuáng 上党二黄)
Linfen Púzhōu bāngzǐ 蒲州梆子
Lingqiu Língqiū luóluó qiāng 灵丘罗罗腔
Linxian Línxiàn Dàoqíngxì 临县道情戏
Linyi Luógǔ-záxì 锣鼓杂戏
Qianxian Xiánbǎnqiāng 弦板腔
Xinzhou Běilù bāngzǐ 北路梆子
Youyu Jìnběi Dàoqíngxì 晋北道情戏
Shangluo Shāngluò huāgǔ 商洛花鼓
Shuozhou Shuòzhōu Yānggēxì 朔州秧歌戏
Sichuan Chuānjù 川剧 Nanchong Chuānběi dēngxì 川北灯戏
Tianjin, municipalità   Baodi Píngjù 评剧
Tibet, regione autonoma Cángxì (Opera Tibetana) 藏戏 Lhasa Lāsà juémùlóng 拉萨觉木隆
Qinghai Qīnghǎi huángnán cángxì 青海黄南藏戏
Shannan Shānnán yǎlóng zhāxīxuěbā 山南雅隆扎西雪巴
Shānnán ménbāxì (Opera Monpa) 山南门巴戏
Shānnán qióngjié qiǎzhuó zhāxībīndùn 山南琼结卡卓扎西宾顿
Xigazê Rìkèzé jiǒngbā 日喀则迥巴
Rìkèzé Nánmùlín xiāngbā 日喀则南木林湘巴
Rìkèzé Rénbù jiānggáěr 日喀则仁布江嘎尔
Yunnan   Yuxi Yùxī huādēngxì 玉溪花灯戏
Zhejiang Kūnqǔ 昆曲 Dehong Dai-Jingbo Dǎijù (Opera Dai) 傣剧
Jinhua Wujù
Ningbo Yongjù
Ninghai Nínghǎi píngdiào 宁海平调
Quzhou Xīān gāoqiāng 西安高腔
Shaoxing Shaojù
Shengzhou Yuèjù (Opera Shaoxin) 越剧
Songyang Sōngyáng gāoqiāng 松阳高腔
Wenzhou Oujù
Taizhou - Pujiang Luàndàn 乱弹
Xinchang Xīnchāng diàoqiāng 新昌调腔
Zhuji Zhuji Luantan
  1. ^ Thomas A. Wilson, Chinese Opera: A Brief Introduction, Hamilton College, Asian Studies, da cui sono tratte informazioni anche per gli altri generi di opera cinese.
  2. ^ Chinese Opera Experience, Travel in Taiwan Magazine
  3. ^ China's Intangible Cultural Heritage Archiviato il 30 agosto 2007 in Internet Archive.. In: China Heritage Quarterly. No. 7, September 2006. China Heritage Project, The Australian National University.
  • Darrobers, Roger. Le theatre chinois. Paris, Presses universitaires de France, 1995
  • Dolby, William. A history of Chinese drama. London, P. Elek, 1976
  • Mackerras, Colin. Chinese theater: from its origins to the present day. Honolulu, University of Hawaii, c1983
  • Masi, Edoarda, Cento trame di capolavori cinesi. Milano, Rizzoli, 1991
  • Picard, François; Restagno, Enzo, La musica cinese. EDT, Torino, 1998
  • Pimpaneau, Jacques. A propos des opéras chinois et en particulier du bangzi, in: Sophie Moscoso, Hebei bangzi, opéra traditionnel chinois, Les Cahiers d'ARTA, 1998, pp. 86–88
  • Pisu, Renata e Haruo Tomiyama. L'Opera di Pechino. Milano, Mondadori, 1982
  • Savarese, Nicola. Il racconto del teatro cinese. Roma, NIS, 1997
  • Scott, Adolphe Clarence. The classical theatre of China. London, G. Allen & Unwin, 1957
  • Wang Ngai, Siu e Peter Loverick. Chinese Opera: Images and Stories. University of Washington Press, Seattle, 1997.
  • Yu, Weijie. Tradizione e realtà del teatro cinese dalle origini ai giorni nostri. Milano, International Cultural Exchange, 1995

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