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Nazionale di bob dell'Italia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Italia (bandiera)
Italia
Sport Bob
FederazioneFISI
ConfederazioneIBSF
Codice CIOITA
Olimpiadi
Competizione Ori Argenti Bronzi
Bob a quattro uomini 1 2 1
Bob a due uomini 3 2 2
Bob a due donne 0 0 1
Mondiali
Competizione Ori Argenti Bronzi
Bob a quattro uomini 5 7 1
Bob a due uomini 13 11 5
Bob a due donne 0 0 0
Europei
Competizione Ori Argenti Bronzi
Bob a quattro uomini 2 0 0
Bob a due uomini 2 4 4
Bob a due donne 0 1 1
Coppa del Mondo
Competizione Ori Argenti Bronzi
Bob a quattro uomini 0 0 1
Bob a due uomini 2 2 3
Bob a due donne 0 0 2
Combinata uomini 1 1 2
Coppa Europa

La nazionale di bob dell'Italia è la selezione che rappresenta l'Italia nelle competizioni internazionali di bob.

La carena del bob italiano è di colore rosso corsa, colore assegnato informalmente in passato all'Italia nelle competizioni automobilistiche.

Bob a 2 della nazionale italiana

Lo sport del bob si iniziò a diffondere in Italia all'inizio del XX secolo, soprattutto in Trentino e Veneto. Nel 1903 lo studente Aldo Silvestri di Tai di Cadore osservò alcune "slitte strane con quattro pattini e un volante" ad Innsbruck: ritornato a casa propose al tenente Alfonso Becchis della caserma Calvi di costruire un veicolo simile. Nel 1908 i fratelli Fanton, proprietaari dell'albergo Marmarole di Calalzo, acquistarono un bob svizzero a Davos per metterlo a disposizione dei clienti, fra cui l'ingegner Giacobbi e Fabio Monti di Auronzo che nel 1914 vinsero la prima gara di Courmayeur.[1]

Nel 1922 venne organizzato a Cortina d'Ampezzo il primo campionato italiano di bob lungo la strada del Passo Falzarego, mentre l'anno seguente venne costruita da Raffaele Zardini la pista di bob in località Ronco,[2] ideata da Federico Terschak e progettata dall'ingegner Giacobbi.[1]

La squadra di bob italiana debuttò fin dai I Giochi olimpici invernali a Chamonix 1924 con il bob a cinque.

Nel 1925 venne fondato il Bob club d'Italia, che l'anno successivo istituì la Federazione italiana sport del ghiaccio (FISG), in cui confluì anche la Federazione italiana di pattinaggio e la Federazione italiana di hockey sul ghiaccio.[2]

Ai Campionati mondiali di bob 1930 di Caux-sur-Montreux, prima edizione della manifestazione organizzata dalla Federazione Internazionale di Bob e Skeleton, la nazionale di bob italiana vinse la medaglia d'oro con il bob a quattro di Franco Zaninetta, Giorgio Biasini, Antonio Dorini e Gino Rossi.[2]

Nel 1933 la FISG fu inglobata nella Federazione italiana sport invernali (FISI); nello stesso anno venne realizzata la pista di bob del Mottarone su iniziativa di Luigi Tornielli di Borgolavezzaro, in vista dei Campionati mondiali universitari.[2]

Nel secondo dopoguerra, furono fondati i bob club di Cortina e Pieve di Cadore, seguiti nel 1948 da quello di Lorenzago e nel 1951 quello di Pelos.[1] Imitando la strategia statunitense, anche la Federazione italiana sport invernali si rivolse all'Aeronautica militare italiana per cercare fra i piloti da caccia i futuri bobbisti azzurri: dopo un apposito corso, vennero scelti il maresciallo Lamberto Dalla Costa e il maggiore Giacomo Conti, che parteciparono ai Mondiali di Garmisch del 1953. Risale a questi anni il debutto di Eugenio Monti, noto come il "Rosso volante", che dominò la scena mondiale del bob negli anni cinquanta e sessanta. I primi successi azzurri furono ottenuti in casa ai VII Giochi olimpici invernali di Cortina 1956, dove grazie all'ottima conoscenza della pista olimpica (all'epoca intitolata alla memoria del rocciatore Duilio De Polo)[1] e alle innovative guidoslitte Podar, la nazionale italiana vinse con il bob a due le medaglie d'oro e d'argento e con il bob a quattro l'argento.

Dopo lo straordinario successo di Cortina e la successiva inaugurazione della pista di bob del Lago Blu a Cervinia nel 1963, crebbe nell'Aeronautica militare italiana l'interesse per questo sport e le sue accelerazioni in curva, utili per addestrare il proprio personale. Fu aperta così una "scuola di bob", ridenominata nel 1965 come "Scuola di bob delle Forze Armate", per allenare piloti, interni e frenatori.[3] Nel 1973 venne costituita la squadra nazionale militare dell'Italia, che partecipò ai primi Campionati mondiali militari di bob a Cervinia.

Dopo una sospensione di oltre trent'anni, nel 2012 il Centro Sportivo dell'Aeronautica Militare riprese l'attività sportiva invernale, affinché i propri atleti prendessero parte alle Olimpiadi di Soči 2014.[4]

Partecipazione ai giochi olimpici invernali

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La nazionale di bob italiana ha sempre preso parte ad almeno una disciplina in tutte le olimpiadi invernali, tranne a quelle di Squaw Valley 1960 (in cui il comitato organizzatore non organizzò alcuna gara di bob per motivi economici), vincendo in tutto 12 medaglie olimpiche.

Le donne debuttarono con il bob a due ai giochi di Salt Lake City 2002, mentre a Torino 2006 conquistarono la loro prima e finora unica medaglia. Alle Olimpiadi di 2020 - Nessuna Olimpiade invernale ha debuttato il monobob femminile.

Il maggior numero di medaglie olimpiche (sei) fu vinto da Eugenio Monti detto il "Rosso Volante", alla cui memoria è stata intitolata la pista olimpica di Cortina d'Ampezzo delle Olimpiadi del 1956 e di quelle future di Milano Cortina 2026.

Bob a quattro maschile

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anno città classifica composizione
1924 Chamonix 6
NQ
Lodovico Obexer, Massimo Fink, Paolo Herbert, Giuseppe Steiner, Luis Trenker
Luigi Tornielli di Borgolavezzaro, Adolfo Bocchi, Leonardo Bonzi, Alfredo Spasciani, Alberto Visconti
1928 Sankt Moritz 21 Giancarlo Morpugo, Carlo Sem, Luigi Cerutti, Giuseppe Crivelli, Piero Marchetti
1932 Lake Placid 5 Theo Rossi di Montelera, Agostino Lanfranchi, Gaetano Lanfranchi, Italo Casini
1936 Garmisch-Partenkirchen 10
NQ
Tonino Brivio Sforza, Carlo Solveni, Emilio Dell'Oro, Raffaele Menardi
Francesco De Zanna, Ernesto Franceschi, Uberto Gillarduzzi, Amedeo Angeli
1948 Sankt Moritz 6
11
Nino Bibbia, Gian Carlo Ronchetti, Edilberto Campadese, Luigi Cavalieri
Nino Rovelli, Enrico Airoldi, Vittorio Folonari, Remo Airoldi
1952 Oslo 10
14
Dario Colombi, Dario Poggi, Sandro Rasini, Alberto Della Beffa
Uberto Gillarduzzi, Michele Alverà, Vittorio Folonari, Luigi Cavalieri
1956 Cortina d'Ampezzo 2 Argento
5
Eugenio Monti, Ulrico Girardi, Renzo Alverà, Renato Mocellini
Dino De Martin, Giovanni De Martin, Giovanni Tabacchi, Carlo Da Prà
1964 Innsbruk 3 Bronzo
4
Eugenio Monti, Sergio Siorpaes, Benito Rigoni, Gildo Siorpaes
Sergio Zardini, Sergio Mocellini, Ferruccio Dalla Torre, Romano Bonagura
1968 Grenoble 1 Oro
6
Eugenio Monti, Luciano De Paolis, Roberto Zandonella, Mario Armano
Gianfranco Gaspari, Giuseppe Rescigno, Andrea Clemente, Leonardo Cavallini
1972 Sapporo 2 Argento
8
Nevio De Zordo, Adriano Frassinelli, Corrado Dal Fabbro, Gianni Bonichon
Gianfranco Gaspari, Roberto Zandonella, Mario Armano, Luciano De Paolis
1976 Innsbruck 11
12
Nevio De Zordo, Ezio Fiori, Roberto Porzia, Lino Benoni
Giorgio Alverà, Piero Vegnuti, Adriano Bee, Francesco Butteri
1980 Lake Placid 11 Andrea Jory, Edmund Lanziner, Georg Werth, Giovanni Modena
1984 Sarajevo 8
17
Guerrino Ghedina, Stefano Ticci, Paolo Scaramuzza, Andrea Meneghin
Alex Wolf, Georg Beikircher, Pasquale Gesuito, Umberto Prato
1988 Calgary 10
19
Alex Wolf, Pasquale Gesuito, Georg Beikircher, Stefano Ticci
Roberto D'Amico, Thomas Rottensteiner, Paolo Scaramuzza, Andrea Meneghin
1992 Albertville 12
15
Pasquale Gesuito, Antonio Tartaglia, Paolo Canedi, Stefano Ticci
Günther Huber, Marco Andreatta, Thomas Rottensteiner, Marcantonio Stiffi
1994 Lillehammer 9
22
Günther Huber, Antonio Tartaglia, Bernhard Mair, Mirco Ruggiero, Stefano Ticci
Pasquale Gesuito, Paolo Canedi, Silvio Calcagno, Marcantonio Stiffi
1998 Nagano 14
20
Günther Huber, Antonio Tartaglia, Massimiliano Rota, Marco Menchini
Fabrizio Tosini, Andrea Pais De Libera, Enrico Costa, Sergio Chianella
2002 Salt Lake City 19 Fabrizio Tosini, Andrea Pais De Libera, Massimiliano Rota, Giona Cividino
2006 Torino 11
12
Fabrizio Tosini, Luca Ottolino, Antonio De Sanctis, Giorgio Morbidelli
Simone Bertazzo, Samuele Romanini, Matteo Torchio, Omar Sacco
2010 Vancouver 9T[5] Simone Bertazzo, Danilo Santarsiero, Samuele Romanini, Mirko Turri
2014 Soči 18 Simone Bertazzo, Simone Fontana, Samuele Romanini, Francesco Costa
2018 Pyeongchang 27 Simone Bertazzo, Simone Fontana, Francesco Costa, Lorenzo Bilotti
2022 Pechino 15
27
Patrick Baumgartner, Lorenzo Bilotti, Eric Fantazzini, Alex Verginer
Robert Gino Mircea, José Delmas Obou, Alex Pagnini, Mattia Variola

Bob a due maschile

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anno città classifica composizione
1932 Lake Placid 6
8
Theo Rossi di Montelera, Italo Casini
Agostino Lanfranchi, Gaetano Lanfranchi
1936 Garmisch-Partenkirchen 11
12
Edgardo Vaghi, Dario Poggi
Tonino Brivio Sforza, Carlo Solveni
1948 Sankt Moritz 6
8
Mario Vitali, Dario Poggi
Nino Bibbia, Edilberto Campadese
1952 Oslo 10
12
Alberto Della Beffa, Dario Colombi
Uberto Gillarduzzi, Luigi Cavalieri
1956 Cortina d'Ampezzo 1 Oro
2 Argento
Lamberto Dalla Costa, Giacomo Conti
Eugenio Monti, Renzo Alverà
1964 Innsbruck 2 Argento
3 Bronzo
Sergio Zardini, Romano Bonagura
Eugenio Monti, Sergio Siorpaes
1968 Grenoble 1 Oro
12
Eugenio Monti, Luciano De Paolis
Rinaldo Ruatti, Sergio Mocellini
1972 Sapporo 4
10
Gianfranco Gaspari, Mario Armano
Enzo Vicario, Corrado Dal Fabbro
1976 Innsbruck 8
16
Giorgio Alverà, Franco Perruquet
Nevio De Zordo, Ezio Fiori
1980 Lake Placid 14
16
Andrea Jory, Edmund Lanziner
Giuseppe Soravia, Georg Werth
1984 Sarajevo 7
9
Guerrino Ghedina, Andrea Meneghin
Marco Bellodis, Stefano Ticci
1988 Calgary 17
19
Alex Wolf, Georg Beikircher
Ivo Ferriani, Stefano Ticci
1992 Albertville 5
12
Günther Huber, Stefano Ticci
Pasquale Gesuito, Antonio Tartaglia
1994 Lillehammer 3 Bronzo
9
Günther Huber, Stefano Ticci
Pasquale Gesuito, Antonio Tartaglia
1998 Nagano 1T[6] Oro
14
Günther Huber, Antonio Tartaglia
Fabrizio Tosini, Enrico Costa
2002 Salt Lake City 8
11T[7]
Günther Huber, Antonio Tartaglia
Cristian La Grassa, Fabrizio Tosini
2006 Torino 9
13
Simone Bertazzo, Matteo Torchio
Samuele Romanini, Fabrizio Tosini
2010 Vancouver 17
AC
Fabrizio Tosini, Sergio Riva
Simone Bertazzo, Samuele Romanini
2014 Soči 14 Simone Bertazzo, Simone Fontana
2018 Pyeongchang Non partecipante
2022 Pechino 21 Patrick Baumgartner, Robert Gino Mircea

Bob a due femminile

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anno città classifica composizione
2002 Salt Lake City 7 Gerda Weissensteiner, Antonella Bellutti
2006 Torino 3 Bronzo
12
Gerda Weissensteiner, Jennifer Isacco
Jessica Gillarduzzi, Fabiana Mollica
2010 Vancouver 13 Jessica Gillarduzzi, Laura Curione
2014 Soči Non partecipante
2018 Pyeongchang Non partecipante
2022 Pechino Non partecipante

Monobob femminile

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anno città classifica composizione
2022 Pechino 15 Giada Andreutti

Medagliere olimpico

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Squadra Oro Argento Bronzo Totale Ranking
Bob a 4 maschile 1 2 1 4
Bob a 2 maschile 3 2 2 7
Bob a 2 femminile 0 0 1 1
Totale 4 4 4 12
Eugenio Monti
Bobbista Oro Argento Bronzo Totale
Eugenio Monti 2 2 2 6
Luciano De Paolis 2 0 0 2
Günther Huber 1 0 1 2
Mario Armano 1 0 0 1
Giacomo Conti 1 0 0 1
Lamberto Dalla Costa 1 0 0 1
Antonio Tartaglia 1 0 0 1
Roberto Zandonella 1 0 0 1
Renzo Alverà 0 2 0 2
Romano Bonagura 0 1 0 1
Gianni Bonichon 0 1 0 1
Corrado Dal Fabbro 0 1 0 1
Nevio De Zordo 0 1 0 1
Adriano Frassinelli 0 1 0 1
Ulrico Girardi 0 1 0 1
Renato Mocellini 0 1 0 1
Sergio Zardini 0 1 0 1
Sergio Siorpaes 0 0 2 2
Jennifer Isacco 0 0 1 1
Benito Rigoni 0 0 1 1
Gildo Siorpaes 0 0 1 1
Stefano Ticci 0 0 1 1
Gerda Weissensteiner 0 0 1 1
  1. ^ a b c d Gianluca De Rosa, Bob e Cadore, amore centenario per l'intuizione di uno studente, in Corriere delle Alpi, 21 marzo 2021.
  2. ^ a b c d Carrera.
  3. ^ Bob a due e a quattro, su Associazione Nazionale Arditi Incursori Marina. URL consultato il 29 gennaio 2019 (archiviato il 1º febbraio 2019).
  4. ^ Sport invernali, su Aeronautica Militare Italiana. URL consultato il 16 settembre 2019 (archiviato il 7 dicembre 2019).
  5. ^ ex aequo con Russia-1
  6. ^ Ex aequo con Canada-1
  7. ^ Ex aequo con Lettonia-1
  • Rodolfo Carrera, Bob, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004. URL consultato il 28 aprile 2020.
  • Stefano Rotta, Rosso ghiaccio: Eugenio Monti, dietro la leggenda, Arezzo, Limena, 2010, ISBN 978-88-6041-044-3, SBN IT\ICCU\PAR\1178444.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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