NGC 774

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NGC 774
Galassia lenticolare
NGC 774 nelle immagini SDSS
Scoperta
ScopritoreWilliam Herschel
Data16 ottobre 1784[1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneAriete
Ascensione retta01h 59m 34.7s[2]
Declinazione14° 00′ 30″[2][1]
Distanza207,7 milioni di a.l.
(63,68 Mpc) [2]
Magnitudine apparente (V)13,0[3]
nella banda B: 14,0[3]
Redshift+0,015326 ± 0,000008[2]
Luminosità superficiale13,64
Angolo di posizione165°[3]
Velocità radiale4595 ± 2[2] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia lenticolare
ClasseS0[2][3], S0(r)a?[1]
Dimensioni103900 a.l.
(31870 pc)
Altre designazioni
PGC 7536
MCG 2-6-8
UGC 1469
CGCG 438-10[3]
Mappa di localizzazione
NGC 774
Categoria di galassie lenticolari

NGC 774 è una galassia lenticolare situata nella costellazione dell'Ariete, a una distanza di circa 208 milioni di anni luce dalla nostra Via Lattea.[1]

La galassia è stata scoperta il 16 ottobre 1784 dall'astronomo britannico di origine tedesca William Herschel.[1]

Il database SIMBAD la classifica come galassia LINER, cioè una galassia il cui nucleo presenta uno spettro di emissione caratterizzato da larghe righe di atomi debolmente ionizzati.[4]

Il 18 agosto 2006, all'interno di NGC 774 è stata scoperta la supernova SN 2006ee da parte di N. Joubert e W. Li nel corso del programma LOSS (Lick Observatory Supernova Search) dell'Osservatorio Lick.[5] La supernova è stata classificata di tipo II.[6]

  1. ^ a b c d e (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas Table of Contents, NGC 774, su cseligman.com. URL consultato il 9 agosto 2024.
  2. ^ a b c d e f Results for object NGC 774, su ned.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato il 9 agosto 2024.
  3. ^ a b c d e (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke», NGC 700 à 799, su astrovalleyfield.ca. URL consultato il 9 agosto 2024.
  4. ^ (EN) Simbad, NGC 774 -- LINER-type Active Galaxy Nucleus, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 9 agosto 2024.
  5. ^ (EN) Central Bureau for Astronomical Telegrams, Electronic Telegram No. 597 (TXT), su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 9 agosto 2024.
  6. ^ (EN) Bright Supernovae - 2006, su rochesterastronomy.org. URL consultato il 9 agosto 2024.

Voci correlate

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