NGC 1016

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NGC 1016
Galassia ellittica
NGC 1016 nelle immagini SDSS
Scoperta
ScopritoreAlbert Marth
Data15 gennaio 1865 [1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneBalena
Ascensione retta02h 38m 19.5s [2]
Declinazione02° 07′ 09″ [2][1]
Distanza300,8 milioni di a.l.
(92,24 Mpc) [2]
Magnitudine apparente (V)11,6 [3]

nella banda B: 12,6 [3]

Redshift+0,021630 ± 0,000046 [2]
Luminosità superficiale13,11
Angolo di posizioneN/A [3]
Velocità radiale6485 ± 14 [2] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia ellittica
ClasseE [2][3], E0 ? [1]
Dimensioni190 100 a.l.
(58 280 [2] pc)
Altre designazioni
PGC 9997
MCG 0-7-67
UGC 2128
CGCG 388-76 [3]
Mappa di localizzazione
NGC 1016
Categoria di galassie ellittiche

NGC 1016 è una vasta galassia ellittica situata nella costellazione della Balena, a una distanza di circa 301 milioni di anni luce dalla nostra Via Lattea.[1]

La galassia è stata scoperta il 15 gennaio 1865 dall'astronomo tedesco Albert Marth.[1]

Gruppo di NGC 1016

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NGC 1016 è la galassia più vasta e più luminosa del Gruppo di NGC 1016, un gruppo che comprende almeno dieci galassie. Le altre galassie elencate nell'articolo di Mahtessian sono NGC 1004, NGC 1085, IC 232, IC 241, IC 1843, UGC 2018, UGC 2019, UGC 2024 e UGC 2051.[4] Nell'articolo di Mahtessian, le ultime quattro galassie sono indicate come 0230+0003 (per CGCG 0230.1+0003), 0230+0024 (per CGCG 0230.1+0024), 0230+0012 (per CGCG 0230.4+0012) e 0231+0108 (per CGCG 0231.5+0128).

  1. ^ a b c d e (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas Table of Contents, NGC 1016, su cseligman.com. URL consultato il 5 ottobre 2024.
  2. ^ a b c d e f g Results for object NGC 1016, su ned.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato il 5 ottobre 2024.
  3. ^ a b c d e (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke», NGC 1000 à 1099, su astrovalleyfield.ca. URL consultato il 5 ottobre 2024.
  4. ^ Abraham Mahtessian, Groups of galaxies. III. Some empirical characteristics (PDF), in Astrophysics, 41 #3, luglio 1998, pp. 308-321, DOI:10.1007/BF03036100. URL consultato il 5 ottobre 2024.

Voci correlate

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