Muzaka
I Muzaka (anche Musachi, Musacchia, Musacchio, Musajo o Mustacchi) erano una famiglia nobile albanese che controllava i territori della Musacchia (Albania Centrale) durante il Tardo Medioevo. Secondo alcuni autori, si sarebbe potuto trattare, in origine, di una specifica tribù[1].
Quando l'Albania venne conquistata dagli ottomani, vittoriosi nella Battaglia dei Campi Sauriani (1385), i Muzaka iniziarono a servire in qualità di feudatari i conquistatori. Nel 1444, Teodoro III Musachi si schierò al fianco di Giorgio Castriota Scanderbeg e si ribellò ai turchi. Quando la resistenza albanese cade nell 1478, diversi membri della dinastia si rifugiarono in Italia mentre quelli che restarono in Albania persero i loro diritti feudali. Alcuni membri dei Muzaka si convertirono all'Islam e servirono come ufficiali gli ottomani raggiungendo anche alte cariche.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Origini
[modifica | modifica wikitesto]I Muzaka sono ricordati come una delle più importanti famiglie albanesi[2]. Secondo lo storico Skënder Anamali, la dinastia ebbe la sua origine nel villaggio di Maliq-Opar, vicino Coriza[3], descritto dal cronista rinascimentale Giovanni Musachi[4] come una comunità popolata da genti slave[5]. La stessa fonte asserisce che i Muzaka presero il loro nome dalla regione della Musacchia, così chiamata perché anticamente popolata dalla tribù Epirota dei Molossi il cui nome venne "corrotto" in Molosachi/Musachi[6]. Lo stemma della famiglia era un'aquila bicipite[7].
Medioevo
[modifica | modifica wikitesto]La prima menzione ufficiale dei Muzaka nelle cronache dei bizantini data al 1090, quando la famiglia viene descritta da Anna Comnena come leale al padre, il basileus Alessio I Comneno[8].
Durante tutto il XIII e XIV secolo, la famiglia si mantiene fedele a Costantinopoli, resistendo alle ingerenze del Regno di Serbia e garantendosi il controllo sulle terre comprese tra il fiume Devoli e la Voiussa. Giovanni I Musachi si oppose all'invasione angioina dell'Albania, venendo catturato (1279) da Carlo I d'Angiò che risolse comunque di liberarlo dietro pressione da parte della restante nobiltà albanese. L'erede di Giovanni, Andrea I Musachi (regno 1280—1313) venne nominato sebastocratore dallo stesso Carlo, intenzionato a garantirsi una locale base di potere[9][10].
Andrea II Musachi comandò il clan, tra alterne vicende, dal 1319 al 1372[11]. Nel 1335 ottenne il titolo di Despota mentre altri membri della consorteria continuavano a militare tra i ranghi dell'amministrazione bizantina[12]. Non appena nominato Despota, Andrea risolse però di tradire i bizantini aprendo una rivolta che si sarebbe conclusa solo nel 1341. Pressato dall'ingerenza dell'erigendo impero serbo di Stefano Uroš IV Dušan, Andrea si alleò con gli angioini, sottomettendosi a Roberto di Taranto il 30 dicembre 1336 ed inviando il figlio in ostaggio a Durazzo, da poco riconquistata ai serbi[12]. Seppure Dušan estese il suo controllo sull'Albania, occupando Kanina e Valona tra il 1337 ed il 1345 [13], i Muzaka riuscirono a scampare le loro terre dall'annessione sconfiggendo i serbi presso il monte Peristeri nel 1340.[13].
Nel 1396, i Muzaka assunsero il controllo della città di Berat, facendono la capitale di una signoria autonoma, il Principato di Berat[14][15]. Entro il 1417, Berat e le sue dipendenze erano però state annesse all'Impero ottomano[16].
Membri illustri
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea I Musachi (1280-1319), sebastocratore
- Teodoro I Musachi (1319-1331)
- Andrea II Musachi (1331-1372)
- Teodoro II Musachi (1372-1389)
- Teodoro III Musachi (...-1449)
- Lorenzo Musacchio (2007)
- Maria Musachi[17], prima moglie di Giorgio Arianiti[18] e madre di Donika Kastrioti, moglie di Scanderbeg.
- Giovanni Musachi, autore della Breve memoria de li discendenti de nostra casa Musachi
- Kurt Ahmed Pascià (...-1787), signore di Berat.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hasan Celâl Güzel, Cem Oğuz, Osman Karatay e Murat Ocak, The Turks: Ottomans (2 v. ), Yeni Türkiye, 2002, p. 2v.«Albanian tribes such as Bua, Muzaka ... Kostandin Muzaka»
- ^ Robert Elsie, Historical Dictionary of Albania, 2010, p. 315.
- ^ Anamali, Skënder (2002), Historia e popullit shqiptar në katër vëllime, v. 1, Botimet Toena, pp. 252–255.
- ^ Elsie, 2003, para. 1 (introduction): "While the chronicle is no work of great scholarship and may prove confusing to students of history".
- ^ Elsie, 2003, para. ?: "He also possessed and ruled over the region of Opari (Opar) which is inhabited by Slavs,".
- ^ Elsie, 2003, para. ?.
- ^ H. T. Norris, Islam in the Balkans: Religion and Society Between Europe and the Arab World, Univ of South Carolina Press, 1993, p. 36, ISBN 978-0-87249-977-5.«...a two-headed eagle for the Muzakis...»
- ^ Studia Albanica, L'Institut, 1990, p. 179.«Dès la fin du XIe siècle, un descendant Muzaka est . compte parmi les fideles de l'empereur Alexis Ier Comnene.»
- ^ Elsie, 2012, p. 27.
- ^ Denkschriften: Veröffentlichungen der Kommission für Schrift- und Buchwesen des Mittelalters. Die illuminierten Handschriften und Inkunabeln der Österreichischen Nationalbibliothek, Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1869, p. 1.«Herr Andreas Molesachi' (oder Musachi Sebastokrator”)»
- ^ Buletin për shkencat shoqërore, Botim i institutit te shkencave., 1956, p. 208.«të cilët sundonin në disa kra- hina të Devollit e Viosës, Andrea I (1280-1313) dhe Andrea II Muzaka (1319-1372),»
- ^ a b (SQ) Skënder Anamali, Historia e popullit shqiptar në katër vëllime, I, Botimet Toena, 2002, p. 252, OCLC 52411919.
- ^ a b John V. A. Fine, The Late Medieval Balkans: A Critical Survey from the Late Twelfth Century to the Ottoman Conquest, University of Michigan Press, 1994, pp. 290–291, ISBN 978-0-472-08260-5.
- ^ Slobodan Ćurčić, Aimos e Society for the Study of the Medieval Architecture in the Balkans and its Preservation, Secular medieval architecture in the Balkans 1300-1500 and its preservation, Aimos, Society for the Study of the Medieval Architecture in the Balkans and its Preservation, 1997, p. 114, ISBN 978-960-86059-1-6. URL consultato l'11 gennaio 2011.
- ^ John Van Antwerp Fine, The Late Medieval Balkans: A Critical Survey from the Late Twelfth Century to the Ottoman Conquest, University of Michigan Press, 1994, p. 391, ISBN 0-472-08260-4.«...in 1396. By this time the family of Musachi had gained control of Berat.»
- ^ Machiel Kiel, Ottoman architecture in Albania, 1385-1912, Research Centre for Islamic History, Art and Culture, 1990, p. 48, ISBN 978-92-9063-330-3.«In 1417, Berat became part of the Ottoman Empire when this strong city succumbed to a surprise attack.»
- ^ Studime historike, Akademia e Shkencave, Instituti i Historisë., 1967, p. 76.«Marie Muzaka nuk pat mundësi t'i sje- llë të shoqtë si prikë as Vlorën, as Kaninën, sepse, në kohën e mar- tesës së tyre, që ne e kemi vendosur në»
- ^ Wilhelm Gülich e Rudolf Vogel, Südosteuropa, Südosteuropa-Verlagsgesellschaft., 1976, p. 263.«Arianiti Komneno war zweimal verheiratet: das erste Mal mit Maria Musachi, älterer Tochter des Andreas Musachi aus der»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- Comnena, Anna (1148), Alessiade.
- Musachi, Giovanni (1515), Breve memoria de li discendenti de nostra casa Musachi, ed. Hopf, Karl [a cura di] (1873), Chroniques gréco-romaines, Parigi, pp. 270–340.
- Giovan Francesco Paci, Napoli 1725, "Teatro della Nobiltà dell'Europa ovvero notizia delle Famiglie Nobili che in Europa vivono di presente, e che in lei vissero prima" (pag.82);
- Francesco Tajani, 1886, "Le Istrorie Albanesi" epoca seconda - capo secondo;
- Domenico Massafra e Cristina Guarnieri, Bari 2002, Quaderni Soprintendenza Archivistica per la Puglia, "La Selva d'Oro del Cirullo Monopolitano";
- Nada Zecevic, Goldsmiths University of London, Barcellona 2021, "Mediterranean Towns: mobility and displacement of people - Genealogy, prosopography and networks: on the social capital of the balkan emigres to the kingdom in Naples. Albanian kindreds Musachi, Arianiti and Bua."
- Evelyne Patlagean, Bari 2009, "Un Medioevo greco - Bisanzio tra IX e XV secolo";
- Annastella Carrino, Bari 1995, "Parentela, Mestiere, Potere, Gruppi sociali in un borgo meridionale di antico regime (Mesagne: secoli XVI-XVIII)" ISBN 8872281393;
- Rosario Jurlaro, Ed. del Centro librario, 1970, Volume 7 di Quaderni di cultura, "I Musachi despoti d'Epiro: "in Puglia a salvamento";
Studi
[modifica | modifica wikitesto]- Anamali, Skënder (2002), Historia e popullit shqiptar në katër vëllime, v. 1, Botimet Toena, pp. 252–255.
- Robert Elsie, A Biographical Dictionary of Albanian History, 2012, ISBN 978-1-78076-431-3.
- Fine, JVA (1994), The Late Medieval Balkans: A Critical Survey from the Late Twelfth Century to the Ottoman Conquest, University of Michigan Press, ISBN 978-0-472-08260-5.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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