[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Muscolo tibiale anteriore

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Muscolo tibiale anteriore
Si mostra nell'immagine il muscolo tibiale anteriore
Anatomia del Gray(EN) Pagina 480
Originecondilo laterale della tibia, lateral surface of tibia e Interosseous membrane of leg
Inserzionemedial cuneiform bone e first metatarsal bone
Antagonistamuscolo peroneo lungo
Azionidorsiflexion of the ankle joint e inversion of the foot
Nervonervo peroneo profondo
Identificatori
TAA04.7.02.037
FMA22532

Nell'anatomia umana il muscolo tibiale anteriore è un muscolo che fa parte dei muscoli anteriori della gamba. I muscoli di questo gruppo sono disposti in un unico strato.

Si origina dalla fascia crurale, dalla membrana interossea e dal condilo laterale della tibia (tubercolo del tibiale anteriore o del Gerdy). Scorre lungo il margine antero-laterale della tibia affiancando il muscolo estensore lungo delle dita; all'altezza del terzo distale della gamba prosegue in un tendine che decorre in basso e medialmente, passa profondamente ai retinacoli superiore e inferiore dei muscoli estensori e finisce per inserirsi sulla parte inferiore della superficie mediale del primo cuneiforme e sulla base del primo metatarsale. È innervato dal peroniero profondo e dal nervo sciatico popliteo esterno (SPE).

Il muscolo è adibito alla flessione dorsale, all'adduzione e all'azione di supinazione (complessivamente si ha inversione del piede: rotazione verso l'interno sul suo asse longitudinale).

La paralisi del muscolo tibiale anteriore (solitamente causata da una lesione alle fibre motorie che lo innervano) causa difficoltà nella meccanica elementare del passo: piede cadente. La flessione dorsale del piede che, nel soggetto sano, accompagna questo movimento e cessa solo con l'appoggio a terra del calcagno (il primo elemento a tornare a contatto con il suolo), in questa condizione patologica non può avere luogo.

Ne conseguono adattamenti del movimento: per evitare lo strisciamento a terra delle dita durante l'appoggio, la coscia compie flessione in maniera più accentuata del normale e, al momento dell'estensione, il piede viene gettato anteriormente e sbattuto a terra con la pianta che tocca terra insieme al calcagno (o addirittura prima).[1]

  1. ^ Foot drop (piede cadente, ENG), su mayoclinic.org
  • Frank H. Netter, Atlante di anatomia umana, terza edizione, Elsevier Masson, 2007, ISBN 978-88-214-2976-7.
  • Vari autori, Manuale di Anatomia, Edi-ermes.
  • Testut - Latarjet, Trattato di Anatomia umana Vol.II, Edra

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]