Merdocchio
Merdocchio | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Toscana |
Zona di produzione | Maremma |
Dettagli | |
Categoria | antipasto |
Settore | Prodotti a base di carne |
Il merdocchio è una preparazione culinaria tipica della Maremma, prodotta con il cibo ingurgitato dalle beccacce e da loro parzialmente digerito.
È conosciuto anche in Dalmazia[1] e in Germania, dove assume il nome di Schnepfendreck.[2]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il merdocchio viene preparato estraendo il cibo parzialmente digerito dagli intestini della beccaccia, mettendolo a depurare con aceto, pepandolo e insaporendolo con spezie. Quando è pronto assume un colore molto scuro e una consistenza cremosa. Viene consumato dopo averlo fatto soffriggere e averlo spalmato sui crostini di pane abbrustolito.[1]
Si ritiene che la beccaccia fornisca una base ideale per la preparazione del merdocchio grazie alla struttura del suo lungo becco, che agisce come una sorta di filtro naturale.[1]
Nella letteratura
[modifica | modifica wikitesto]La ricetta compare nel manuale di Pellegrino Artusi La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene nella sezione sui Principii, con il nome di "crostini di beccaccia".
La preparazione del merdocchio è descritta largamente in un capitolo del saggio autobiografico Esilio del giornalista e scrittore dalmata italiano Enzo Bettiza.[1]
È inoltre citato di sfuggita nel romanzo per ragazzi Ciondolino dello scrittore toscano Luigi Bertelli detto Vamba.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Enzo Bettiza, Esilio, capitolo Le cucine, Milano, Mondadori, 1996, pp. 225-226, ISBN 88-04-39783-7.
- ^ Le curiosità culinarie: il merdocchio di beccaccia, su Scolopax rusticola. URL consultato il 13 aprile 2019.
- ^ Vamba, Ciondolino, cap. 10: Le mucche delle formiche.«Però egli si ricordò di avere assaggiato, quand'era bambino, certi crostini fatti di certa roba di beccaccia che erano una delizia, benché a rigore non fossero fatti di roba pulita...»