Medium Mk I
Medium Mk I | |
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Descrizione | |
Tipo | carro armato medio |
Equipaggio | 5 (comandante, cannoniere/meccanico, pilota, due mitraglieri) |
Costruttore | Vickers-Armstrong |
Data impostazione | 1923 |
Data entrata in servizio | 1924 |
Data ritiro dal servizio | 1938 |
Utilizzatore principale | Gran Bretagna |
Esemplari | 64 |
Altre varianti | Mk I CS |
Dimensioni e peso | |
Lunghezza | 5,53 m |
Larghezza | 2,78 m |
Altezza | 2,68 m |
Peso | 11,7 t |
Propulsione e tecnica | |
Motore | Armstrong-Siddeley a 8 cilindri, raffreddato ad aria e alimentato a benzina |
Potenza | 90 hp |
Rapporto peso/potenza | 6,7 hp/t |
Trazione | cingolata |
Sospensioni | a molle elicoidali |
Prestazioni | |
Velocità max | 24 km/h |
Velocità su strada | 21 km/h |
Autonomia | 241 km |
Armamento e corazzatura | |
Armamento primario | 1 cannone QFSA da 47 mm |
Armamento secondario | 4 mitragliatrici Hotchkiss Mle 1914 da 7,7 mm 2 mitragliatrici Vickers da 7,7 mm |
Corazzatura massima | 6,5 mm |
fonti citate nel corpo del testo | |
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Il Medium Mk I (classificato dallo Stato Maggiore britannico come A2) è stato un carro armato medio progettato durante i primi anni venti dal Regno Unito, che si distinse subito dai progetti contemporanei per la torretta completamente girevole. Con un cannone da 47 mm a tiro rapido e quattro mitragliatrici, il Medium Mk I era molto poco corazzato, sebbene fosse stato pensato come contrasto ai blindati avversari. Costruito in circa sessanta unità, servì per l'addestramento dei reparti blindati e non fu mai impiegato in battaglia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la fine della prima guerra mondiale il Regno Unito decise di sciogliere la gran parte delle sue unità corazzate ed equipaggiare le rimanenti con materiale standard moderno: perciò, a partire dal 1920, il governo sovvenzionò i progetti per un carro leggero da supporto fanteria denominato Medium Mark D, ma in seguito il veicolo fu ritenuto inutile e i fondi vennero tagliati.[1] In quello stesso anno la Vickers-Armstrong stava lavorando di sua iniziativa a un mezzo corazzato sperimentale; entro la fine del 1921 erano stati costruiti due prototipi del veicolo, uno armato di mitragliatrici detto female ("femmina") e l'altro dotato di un cannone chiamato male ("maschio"): entrambi erano noti con il solo nome di Vickers light tank.[1]
Il carro dette prova di essere troppo avanti per i tempi, soprattutto per la complessità della trasmissione, rendendola inaffidabile e di ostica costruzione; perciò nel 1922 il progetto venne abbandonato. L'attenzione si concentrò allora su una versione più convenzionale, il cui completamento fu portato a termine per la fine dell'anno: gli fu data la denominazione Light tank Mark I, mentre la Vickers lo indicava con la sigla industriale A2E1.[1]
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1924 iniziò la fabbricazione del veicolo ed entro la fine dell'anno l'esercito ricevette i primi venti esemplari; la costruzione dell'Mk I fu poi delazionata e continuò molto lentamente fino al 1929, totalizzando sessantaquattro carri.[2]
Impiego
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1936 le forze armate britanniche schieravano 164 tra Mk I e Medium Mk II, variante meglio corazzata, ma il Segretario di Stato per la Guerra li liquidò tutti come obsoleti e assolutamente inadatti a un conflitto moderno. Infatti nessun Mk I ebbe mai un impiego attivo in battaglia e tutte le unità furono adoperate solo per l'addestramento del personale; venne poi rimosso anche da questo compito, ma rimase comunque in servizio nel Royal Tank Regiment fino al 1938.[1][2][3]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il nuovo veicolo presentava una struttura a scatola composta da longheroni, tipica dei corazzati della prima guerra mondiale, senza compartimentazioni interne che separassero l'equipaggio dal motore.[1] L'apparato propulsore era un Armstrong-Siddeley con 8 cilindri a V di derivazione aeronautica, erogante 90 hp e collegato a un cambio con quattro marce avanti e quattro retromarce; sistemato in senso longitudinale sul lato sinistro dello scafo, forniva buone prestazioni a bassi regimi.[1][2][3] Il treno di rotolamento si componeva per lato di una ruota motrice posteriore, di una ruota di rinvio anteriore e di dieci piccole ruote portanti, con battistrada gommato e accoppiate mediante cinque carrelli; questi erano vincolati a delle molle elicoidali avvolte attorno a cilindri metallici, accorgimento che rese il Mk I uno dei mezzi più veloci dell'epoca potendo raggiungere i 24 km/h.[1][2][3] I cingoli inizialmente adottati erano composti da piccole piastre rivettate, presto sostituite da maglie d'acciaio temperato.[2]
L'equipaggio era di cinque uomini: nella torretta brandeggiabile per 360°, caratteristica ancora poco diffusa, trovavano posto il comandante, il cannoniere con funzione secondaria di meccanico e un mitragliere addetto anche al caricamento del pezzo d'artiglieria. Questa ripartizione dei compiti, poco ergonomica, venne rivista alle porte della seconda guerra mondiale, quando fu aggiunto un servente vero e proprio ed eliminata la mansione di meccanico.[1][3] Nello scafo operava un secondo mitragliere e al centro, a destra del motore, era situato il pilota: davanti al suo sedile erano posti la scatola del cambio, i pedali di frizione, freno e acceleratore mentre ai lati erano presenti le leve demandate al controllo dei cingoli.[2] La postazione di guida aveva costretto i progettisti una ristretta e bassa casamatta, a sbalzo sul frontale dello scafo e davanti alla torre, per fornire al pilota le feritoie atte all'osservazione dell'esterno.[2] Gli uomini accedevano al mezzo sia attraverso due portelli ricavati sui fianchi verticali del carro, sia da una terza apertura nel retro, spostata a destra; tutti i portelli erano utilizzati anche come vie di fuga.[1]
L'armamento era decisamente copioso, poiché il Mark I era stato concepito per contrastare i blindati avversari.[1] In torretta era alloggiato un cannone Quick Firing Semi-Automatic ("tiro rapido semiautomatico") da 47 mm con meccanismo di alzo meccanico, ma inadatto a sparare munizioni esplosive;[2] a esso si aggiungevano quattro mitragliatrici Hotchkiss Mle 1914 da 7,7 mm sistemate agli angoli della torretta, mentre nei fianchi della sovrastruttura erano installate su snodo a sfera due mitragliatrici pari calibro Vickers, poco a lato e sopra le botole d'accesso. Fatto piuttosto curioso visto il ruolo prevalentemente offensivo che doveva ricoprire, il Mark I era protetto da piastre spesse al massimo 6,5 mm, valore tanto irrisorio da renderlo vulnerabile anche alle armi di fanteria sulle brevi distanze,[1][3] considerando inoltre che le protezioni erano bene inclinate solo sul lato frontale del mezzo.[2] Il carro pesava complessivamente poco meno di 12 tonnellate e fu redesignato come medio solo quando veicoli più leggeri entrarono in servizio.[3]
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]Durante il 1924 era stata elaborata una seconda versione del carro, chiamata Mk IA, ma che si scostava di poco dal modello originale;[3] seguì poi la Mk IA*, che rinunciava alle quattro Hotchkiss per una singola mitragliatrice Vickers coassiale e un supporto per impiegarla in funzione contraerei.[2][3] Infine fu fabbricato un mezzo da appoggio diretto per la fanteria detto Mk I CS, che montava al posto del cannone un obice da 83,4 mm capace di sparare sia proiettili esplosivi sia cariche fumogene.[2][3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k Medium Mk I su militaryfactory.com, su militaryfactory.com. URL consultato il 14 ottobre 2012.
- ^ a b c d e f g h i j k Medium Mk I su jexiste.fr, su ww2drawings.jexiste.fr. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2013).
- ^ a b c d e f g h i Medium Mk I su historyofwar.org, su historyofwar.org. URL consultato il 14 ottobre 2012.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Medium Mk I
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Medium Mk I su jexiste.fr, su ww2drawings.jexiste.fr. URL consultato il 2 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2013).
- (EN) Medium Mk I su historyofwar.org, su historyofwar.org.
- (EN) Medium Mk I su militaryfactory.com, su militaryfactory.com.