Maurizio Arena

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Maurizio Arena in Le magnifiche 7 (1961)

Maurizio Arena, pseudonimo di Maurizio Di Lorenzo (Roma, 26 dicembre 1933Roma, 21 novembre 1979), è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano. Era fratello di Rossana Di Lorenzo.

Maurizio Arena e Giovanna Ralli nel film Tempo di villeggiatura del 1956 diretto da Antonio Racioppi.

Origini e successo

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Scelse come pseudonimo il cognome Arena in omaggio all'attrice Anna Arena, a cui fu legato sentimentalmente per qualche anno, nonostante la forte differenza d'età[1]. Arena fu molto famoso soprattutto negli anni cinquanta, grazie al successo della trilogia di Dino Risi Poveri ma belli, Belle ma povere e Poveri milionari, in cui incarnava il tipo del romano di estrazione popolare, giovane, aitante e indolente.

Tentò anche la strada della regia, senza particolare successo. Produsse e interpretò nel 1960 il film Il principe fusto, nel cui cast figuravano anche la madre ed il padre, Elvira ed Amedeo. Il film anticipò in qualche modo, di circa otto anni, la poca affinità dei suoi valori con quelli di una certa aristocrazia, come dimostrò la contrastata storia d'amore con Maria Beatrice di Savoia[2]. Il principe fusto fu girato mentre Fellini girava La dolce vita, incentrato su quella via Veneto che vedeva all'epoca proprio Arena tra i suoi protagonisti.

Dopo un periodo di assenza, alla fine degli anni sessanta la sua fama era già in netto declino. Molto ingrassato, veniva ormai chiamato soltanto per piccole parti da caratterista (come per esempio il compagno Romolo ne Il delitto Matteotti del 1973). La sua ultima interpretazione, in un film ispirato al personaggio dei fumetti Braccio di Ferro, e intitolata Pugni dollari & spinaci, non riuscì neppure a trovare uno sbocco commerciale. Come tanti suoi colleghi attori, si cimentò nella canzone. Dal 1974 fino alla fine della sua breve vita praticò, presso la sua villa di Casal Palocco a Roma, l'attività di guaritore, apparendo in tale veste altresì in trasmissioni televisive su emittenti private e al talk show Rai Acquario di Maurizio Costanzo: divenne popolare anche grazie a un libro (Dopo Acquario, SugarCo), che era una raccolta di lettere di pazienti, ricevute sia da Maurizio Arena che da Costanzo.

Morì a 45 anni il 21 novembre 1979 nella sua abitazione a causa di una crisi cardiaca sopraggiunta in seguito al riacutizzarsi di un'affezione renale di cui soffriva da tempo. I funerali si svolsero il 24 novembre nella chiesa di San Francesco Saverio alla Garbatella, il quartiere romano dove era nato. È sepolto nel cimitero Flaminio di Roma insieme ai genitori e alla sorella Rossana.

  • Nel quartiere della Garbatella a Roma gli è stato dedicato un parco al quale si accede da piazza Benedetto Brin.
  • Sempre a Roma, in via della Garbatella 24, dove nacque, è stata posta una targa in sua memoria.
Maurizio Arena nel film Il cocco di mamma (1957)
  • Pino Locchi in Siamo tutti inquilini, Tripoli bel suol d’amore, Napoli sole mio!, Un angelo è sceso a Brooklyn, Il terrore dell'Oklahoma, Avventura a Capri, Il magistrato, Poveri milionari, Noi siamo due evasi, Fra Manisco cerca guai..., Pugni pupe e marinai
  • Ferruccio Amendola in Vacanze a Ischia, La fuga, Er più - Storia d'amore e di coltello, Storia di fifa e di coltello - Er seguito d'er più, Il figlioccio del padrino, Società a responsabilità molto limitata, Storia de fratelli e de cortelli, Per amare Ofelia, Colpo in canna, Roma drogata la polizia non può intervenire
  • Giuseppe Rinaldi in Un giglio infranto, Marinai, donne e guai, Gli italiani sono matti, Amore e guai...
  • Massimo Turci in Totò e Carolina[3]
  • Sergio Fantoni in Poveri ma belli
  • Cesare Barbetti in Belle ma povere
  • Gianfranco Bellini ne Il carabiniere a cavallo
  • Glauco Onorato ne Il delitto Matteotti
  • Sergio Fiorentini in Pugni, dollari & spinaci

Nel 1968 Maurizio Arena partecipò a una serie di sketch della rubrica televisiva Carosello pubblicizzando gli elettrodomestici della Ignis.[4]

  1. ^ Adele Gallotti, Arena a 17 anni d'età «ereditò» il nome d'arte da una matura attrice, pubblicato su Stampa Sera del 23 novembre 1967, n° 277, pag. 5
  2. ^ Corrado Ruggeri - Le "colpe" di Titti la trasgressiva Corriere.it, 28 aprile 1994
  3. ^ per un'unica battuta della versione censurata, Arena è doppiato da Sergio Tedesco
  4. ^ Marco Giusti, Il grande libro di Carosello, II edizione, Sperling e Kupfer, ISBN 88-200-2080-7, p. 274
  • AA.VV. Dizionario della canzone italiana, Roma, Armando Curcio editore, 1990, alla voce "Arena, Maurizio", di Enzo Giannelli, pag. 53,

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