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Marsupio

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Marsupio (disambigua).

Il marsupio è una protuberanza a forma di tasca presente nel corpo delle femmine di un gruppo di mammiferi, detti appunto marsupiali[1]. Il marsupio è destinato al trasporto, alla protezione e all'alimentazione dei piccoli, che vengono partoriti in una fase precoce di sviluppo rispetto ai mammiferi placentati.

Il marsupio è collocato sopra l'addome e ha quasi sempre apertura rivolta verso l'alto.

Per analogia si usa il termine marsupio (marsupium) anche per la tasca nella quale alcune specie di crostacei (isopodi, peracaridi ecc...) trattengono le uova fino alla fuoriuscita di larve quasi adulte[2][3].

Gli animali che possiedono i marsupi sono mammiferi, tra questi il più conosciuto è il canguro, dove il piccolo è riposto nel ventre materno sino a quando non ha sviluppato tutto il processo visivo ed è abbastanza cresciuto per correre e proteggersi da solo dal freddo. I canguri nascono dal marsupio dopo 15 mesi di gestazione. Molto celebre anche il koala. In questo caso, però, il marsupio può anche trovarsi in posizione decentrata rispetto all'addome della madre, e il cucciolo rimane lì quasi fino alla maturazione sessuale[4][5].

Oltre al canguro, ci sono anche altri animali della stessa famiglia che possiedono questo organo esterno, come il meno grande e famoso wallaby.

Nome[6] Descrizione Immagine
Caenolestes fuliginosus L'opossum toporagno scuro (Caenolestes fuliginosus Tomes, 1863) è un marsupiale americano della famiglia Caenolestidae[7].
Chironectes mínimus Lo yapok (Chironectes minimus (Zimmermann, 1780)) conosciuto anche come opossum acquatico o sariga d'acqua, è un marsupiale, appartenente alla famiglia Didelphidae[8].
Didelphis albiventris L'opossum dall'orecchio bianco (Didelphis albiventris) è una specie di mammifero della famiglia Didelphidae[9].
Gracilinanus perijae L'opossum topo gracile colombiano (Gracilinanus perijae[10]) è una specie di opossum della famiglia Didelphidae. È endemico della Colombia.

Il suo habitat naturale sono le foreste umide di pianura subtropicali o tropicali.

Macropus rufus Il canguro rosso (Osphranter rufus (Desmarest, 1822)) è il più grande tra tutti i canguri, oltre ad essere il più grosso mammifero terrestre originario dell'Australia e il più grande marsupiale vivente[11].
Macropus giganteus ll canguro grigio orientale (Macropus giganteus, Shaw, 1790) è un marsupiale australiano appartenente alla famiglia Macropodidae[12].
Marmosa murina L'opossum topo di Linneo (Marmosa murina), conosciuto anche come opossum topo comune o opossum nano, è un marsupiale sudamericano della famiglia Didelphidae[13].
Opossum comune L'opossum comune (Didelphis marsupialis) o Manicou (come viene chiamato nelle Antille) è un mammifero marsupiale della famiglia dei Didelphidae, sottofamiglia Didelphinae, genere Didelphis, che vive tra il sud del Messico e l'Argentina[14].
Philander opossum L'opossum grigio a quattro occhi (Philander opossum) è una specie di opossum dell'America centrale e meridionale, che va dal Messico meridionale al Perù, alla Bolivia e al Brasile[15][16][17].
Sarcophilus harrisii Il diavolo della Tasmania, o diavolo orsino (Sarcophilus harrisii Boitard, 1841), è un mammifero marsupiale appartenente alla famiglia dei Dasiuridi[18][19].
Wallabia bicolor La wallabia (Wallabia bicolor, Lesson, 1828), detta anche wallabia delle paludi, è un piccolo marsupiale australiano appartenente alla famiglia dei Canguri (Macropodidae). Attualmente è considerata l'unica specie appartenente al genere Wallabia[20][21].
Vombatus ursinus ll vombato comune (Vombatus ursinus Shaw, 1800), noto anche come vombato dal pelo ruvido, è una delle tre specie di vombato e l'unica appartenente al genere Vombatus (É. Geoffroy, 1803).

Come illustrato dall'etologo Danilo Mainardi[22], i cuccioli di marsupiali non si allattano da sé, ma letteralmente vengono allattati dalla madre quando si trovano all'interno del marsupio, in quanto alla loro maturazione dei muscoli facciali e del collo non è paragonabile a quella degli altri mammiferi e non è sufficiente per consentire loro una funzione di aspirazione del latte dal capezzolo, la suzione.

Galleria d'immagini

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  1. ^ marsùpio in Vocabolario - Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 3 giugno 2022.
  2. ^ (EN) Peter Ax, Multicellular Animals: The Phylogenetic System of the Metazoa, Springer Science & Business Media, 28 agosto 2000, ISBN 978-3-540-67406-1. URL consultato il 3 giugno 2022.
  3. ^ (EN) Sol Felty Light, Intertidal Invertebrates of the Central California Coast, University of California Press, 1954, ISBN 978-0-520-00750-5. URL consultato il 3 giugno 2022.
  4. ^ Marsupiali nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 3 giugno 2022.
  5. ^ Caratteristiche e classificazione dei Marsupiali: l'opossum, il koala e il canguro, su WeSchool. URL consultato il 3 giugno 2022.
  6. ^ Marsupiali di TUTTO il mondo: Caratteristiche e curiosità, su animalpedia.it. URL consultato il 3 giugno 2022.
  7. ^ apiv3.iucnredlist.org.
  8. ^ Mammal Species of the World - Browse: minimus, su www.departments.bucknell.edu. URL consultato il 3 giugno 2022.
  9. ^ apiv3.iucnredlist.org.
  10. ^ iucnredlist.org.
  11. ^ apiv3.iucnredlist.org.
  12. ^ apiv3.iucnredlist.org.
  13. ^ Mammal Species of the World - Browse: murina, su www.departments.bucknell.edu. URL consultato il 3 giugno 2022.
  14. ^ Cote, Alan, in Benezit Dictionary of Artists, Oxford University Press, 31 ottobre 2011. URL consultato il 3 giugno 2022.
  15. ^ (EN) Don E. Wilson e DeeAnn M. Reeder, Mammal Species of the World: A Taxonomic and Geographic Reference, JHU Press, 2005, ISBN 978-0-8018-8221-0. URL consultato il 3 giugno 2022.
  16. ^ iucnredlist.org.
  17. ^ (EN) Alfred L. Gardner, Mammals of South America, Volume 1: Marsupials, Xenarthrans, Shrews, and Bats, University of Chicago Press, 15 settembre 2008, ISBN 978-0-226-28242-8. URL consultato il 3 giugno 2022.
  18. ^ apiv3.iucnredlist.org.
  19. ^ web.archive.org, su parks.tas.gov.au. URL consultato il 3 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2011).
  20. ^ Wildlife of Sydney - Fact File - Swamp Wallaby, Black Wallaby, su web.archive.org, 8 gennaio 2006. URL consultato il 3 giugno 2022 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2006).
  21. ^ (EN) Jennifer Ellis, Wallabia bicolor (swamp wallaby), su Animal Diversity Web. URL consultato il 3 giugno 2022.
  22. ^ SuperQuark 7/7/2011; "viaggio nel comportamento animale".
  23. ^ ncbi.nlm.nih.gov.
  24. ^ ncbi.nlm.nih.gov.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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