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Mario Savini

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Mario Savini
NascitaRoma, 1915
MorteAfrica Settentrionale Italiana, 6 febbraio 1942
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
Reparto132º Reggimento artiglieria della 132ª Divisione corazzata "Ariete"
GradoTenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nord Africa
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Prima battaglia di El Alamein
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941) [1]
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Mario Savini (Roma, 1915Africa Settentrionale Italiana, 6 febbraio 1942) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Nacque a Roma nel 1915, figlio di Tito e Maria Cantonetti.[2] Conseguita la laurea in giurisprudenza presso l'Università di Roma, fu arruolato nel Regio Esercito ed ammesso in qualità di allievo ufficiale d'artiglieria di complemento alla Scuola di Bra e nominato sottotenente fu destinato al 13º Reggimento artiglieria "Granatieri di Sardegna".[2] Richiamato in servizio attivo nell'aprile 1940, alla dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna partecipò alle operazioni sul fronte alpino occidentale con la 52ª batteria.[2] Ottenne di essere trasferito in Africa Settentrionale Italiana, nel dicembre 1940 partì per la Tripolitania. Dal 1º aprile 1941, passò al 132º Reggimento artiglieria della 132ª Divisione corazzata "Ariete", con il quale partecipò all’offensiva italo tedesca per la riconquista della Cirenaica.[2] In novembre fu promosso tenente con anzianità 1º gennaio 1941. Rimasto gravemente ferito ad Ain el Gazala il 12 dicembre 1941, decedette il 6 febbraio 1942 presso l'ospedale n. 19 delle Forze inglesi del Medio Oriente.[2] Venne insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovane ufficiale dotato di eccezionali virtù militari, prendeva parte a lungo ed aspro ciclo operativo dando ripetute prove di personale ardimento, di illimitato sentimento del dovere, di sagace e redditizia iniziativa, di sicuro ascendente sui propri dipendenti. In fase di ripiegamento, al comando di batteria, confermava le sue elette qualità militari, sia col compiere ardite e pericolose ricognizioni, intese ad accertare ubicazioni e consistenza di forze avversarie, sia affrontando con successo ripetute, violente azioni di reparti corazzati nemici. Attaccato improvvisamente da preponderanti forze corazzate avversarie che tendevano a piombare sul tergo e sul fianco delle colonne divisionali sebbene conscio dell’inevitabile esito di un’impari lotta, anche a causa delle gravi perdite subite dalla sua batteria in uomini e mezzi e della scarsezza delle munizioni, non esitava ad impegnarsi, onde allontanare nel tempo il divisamento nemico. Accerchiato non desisteva dal combattimento e personalmente dirigeva il fuoco dei superstiti pezzi. Soverchiato dalla preponderanza dell’attaccante, con la batteria ridotta ad un pugno di uomini, ed egli stesso ferito, non rinunciava alla lotta che protraeva tenace fino al totale esaurimento di ogni mezzo di offesa. Catturato dopo strenua difesa, decedeva in seguito alla ferita riportata. A.S. - Ain-el-Gazala, 12 dicembre 1941.[3]»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale di complemento, volontario in Africa, già precedentemente decorato, eroicamente comportandosi durante l'attacco di carri del giorno 19 novembre 1941, nel corso di ulteriori accaniti combattimenti sotto il violento fuoco dell'artiglieria avversaria che causava perdite in uomini e materiali, incurante del pericolo si portava ovunque fosse necessario animare ed incuorare i serventi che invitati dal suo esempio continuavano un fuoco efficace e preciso che causava all'avversario gravi danni. A.S., 19 novembre 1941
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 784.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Savini, Mario, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 marzo 2023.
  • Savini, Mario, su MOVM. URL consultato il 31 marzo 2023.