Judith Jamison
Judith Ann Jamison (Filadelfia, 10 maggio 1943 – New York, 9 novembre 2024) è stata una ballerina, coreografa e direttrice artistica statunitense.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Judith Jamison nacque in una famiglia afroamericana a Filadelfia nel 1943, secondogenita dell'ingegnere John Henry Jamison e dell'insegnante di teatro Tessie Bell Brown; si avvicinò alla musica grazie al padre, che le insegnò a suonare il pianoforte e il violino.[1] Cominciò a studiare danza (sia classica che moderna) a sei anni alla Judimar School of Dance di Marion Cuyjet e, durante l'adolescenza, apprese il metodo Cecchetti da Antony Tudor. Dopo le superiori continuò a studiare danza alla Fisk University, che lasciò per la Philadelphia Dance Academy dopo diciotto mesi.[2]
Nel 1964 Agnes de Mille la notò durante una master class e la invitò a danzare per lei in The Four Marys con l'American Ballet Theatre. Successivamente fu notata da Alvin Ailey, che la scritturò per l'Alvin Ailey American Dance Theater (AAADT). Avrebbe danzato con la compagnia per i quindici anni successivi, fino al 1980, se non una breve parentesi trascorsa con l'Harkness Ballet tra il 1966 e il 1967. Danzò inoltre in diverse tournée internazionali della compagnia, diventando un'acclamata interprete dell'opera di Ailey, che nel 1971 coreografò per lei Cry[3] e nel 1976 creò Pas de Duke per lei e Michail Baryšnikov.[4][5]
Nel 1980 lasciò la compagnia ed esordì a Broadway nel musical Sophisticated Ladies.[6][7] Nel 1981 iniziò a tenere master class al Jacob's Pillow Dance, nel 1984 esordì come coreografa con Diving per l'AAADT e nel 1988 fondò una propria compagnia, The Jamison Project. Danzò inoltre come ballerina ospite con il San Francisco Ballet, il Cullberg Ballet, il Balletto Reale Svedese[8] e alla Wiener Staatsoper.[9] Nel 1988 tornò all'Alvin Ailey Dance Theater in veste di direttrice associata, per poi diventarne la direttrice artistica l'anno successivo in seguito alla morte di Ailey.[10] In questi anni il suo operato fu riconosciuto con diversi premi e onorificenze, tra cui il Candace Award nel 1990, i Kennedy Center Honors e un Premio Emmy nel 1999,[11] la National Medal of Arts nel 2001, i BET Honors nel 2009 e l'Handel Medallion nel 2010. Avrebbe diretto l'AAADT fino al 2011, firmando per loro anche una dozzina di coreografie originali. Si ritirò nel 2011, lasciando la direzione nelle mani di Robert Battle.[12]
È morta a New York nel 2024 all'età di 81 anni.[13][14]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Fu sposata brevemente con il ballerino Miguel Godreau dal 1972 all'annullamento del matrimonio nel 1974.[15]
Coreografie
[modifica | modifica wikitesto]- Divining (1984)
- Forgotten Time (1989)
- Rift (1991)
- Hymn (1993)
- Riverside (1995)
- Sweet Release (1996)
- Echo: Far From Home (1998)
- Double Exposure (2000)
- Here... Now (2001)
- Love Stories (con Robert Battle e Rennie Harris) (2004)
- Reminiscin' (2005)
- Among Us (Private Spaces: Public Places) (2009)
Opere letterarie
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Dancing Spirit, Doubleday, 1993, ISBN 978-0385425575.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Olga Maynard, Judith Jamison, Aspects of a Dancer, Doubleday, 1982, ISBN 978-0-385-12985-5.
- ^ (EN) Judith Jamison, acclaimed dancer and artistic director of Alvin Ailey company, dies at 81 - CBS New York, su www.cbsnews.com, 9 novembre 2024. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ Giada Vailati, Judith Jamison e Alvin Ailey, pionieri della modern dance afro-americana, su Harper's Bazaar, 24 febbraio 2024. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ (EN) Thomas DeFrantz, Dancing Revelations: Alvin Ailey's Embodiment of African American Culture, Oxford University Press, 2006, p. 174, ISBN 978-0-19-530171-7.
- ^ (EN) John Franceschina, Duke Ellington's Music for the Theatre, McFarland, 2017, p. 176, ISBN 978-0-7864-5026-8.
- ^ (EN) Chanel Hil, Black History Month: Profile on legendary dancer and choreographer Judith Jamison, su The Philadelphia Tribune, 9 febbraio 2021. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ (EN) Frank Rich, STAGE: ELLINGTON'S 'SOPHISTICATED LADIES', in The New York Times, 2 marzo 1981.«The towering, charismatic Miss Jamison, on furlough from Alvin Ailey, is a commanding work of art just when she's standing still [...] More important, she gives the evening a presence that no one else can provide. Beaming and sassy, wearing one spectacular Willa Kim costume after another, she becomes a mesmerizing incarnation of 1920's Cotton Club glamour.»
- ^ (EN) Chicago Tribune, JAMISON: ON HER TOES IN THE KITCHEN, su Chicago Tribune, 19 luglio 1987. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ (DE) Vorstellungen mit Judith Jamison | Spielplanarchiv der Wiener Staatsoper, su archiv.wiener-staatsoper.at. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ (EN) Alvin Ailey American Dance Theater at 60 – in pictures, in The Guardian, 7 dicembre 2018. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ (EN) Judith Jamison, su Television Academy. URL consultato il 20 novembre 2024.
- ^ (EN) Daniel J. Wakin, Ailey Company Names New Director, su ArtsBeat, 28 aprile 2010. URL consultato l'11 novembre 2024.
- ^ (EN) Brian Seibert, Judith Jamison, Alvin Ailey Dancer of ‘Power and Radiance,’ Dies at 81, in The New York Times, 9 novembre 2024.
- ^ (EN) Judith Jamison, Transcendent Dancer and Artistic Director of Alvin Ailey Company, Dies at 81, su The Hollywood Reporter, 10 novembre 2024. URL consultato il 20 novembre 2024.
- ^ (EN) Jennifer Dunning, Miguel Godreau, a Lead Dancer With Alvin Ailey, Dies at 49, in The New York Times, 2 settembre 1996.
- ^ (EN) Judith Jamison, su www.arts.gov. URL consultato il 10 novembre 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Judith Jamison
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Judith Jamison, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Judith Jamison, su TED, TED Conferences LLC.
- (EN) Judith Jamison, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Judith Jamison, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 17338663 · ISNI (EN) 0000 0001 1885 8337 · LCCN (EN) n81064289 · GND (DE) 119257130 · BNE (ES) XX1605693 (data) · BNF (FR) cb12562249x (data) · J9U (EN, HE) 987007449303005171 |
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