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Jeanne Samary

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Jeanne Samary (Neuilly-sur-Seine, 4 marzo 1857Parigi, 18 settembre 1890) è stata un'attrice teatrale francese. [1]

Louise Abbema, Ritratto di JeanneSamary - 1879

Jeanne Samary nacque il 4 marzo 1857 in una famiglia di artisti: il padre, Louis-Jacques Samary, era un violoncellista all'Opera di Parigi, e due fra le zie materne Augustine Brohan e Madeleine Brohan erano attrici della Comédie-Française come la nonna Suzanne Brohan.

Nel 1871 Jeanne entrò al Conservatoire national supérieur d'art dramatique quando aveva quattordici anni e nel 1874, a diciotto anni, ottenne il primo premio di teatro.

Debuttò il 24 agosto 1874 con la Comédie-Française nel ruolo di Dorine de Il Tartuffo; nel 1878 ottenne un posto definitivo alla Comédie-Française e si specializzò nei ruoli di cameriera e soubrette.

È conosciuta soprattutto per essere stata ritratta da Renoir in una dozzina di ritratti dipinti tra il 1877 e il 1880. Jeanne compare anche nel dipinto La colazione dei canottieri ed era stata anche modella di Renoir in una delle sue prime opere impressioniste, La Balançoire ed è modella anche per il dipinto La Rêverie che ottenne un discreto successo all'esposizione impressionista del 1877.

Jeanne Samary si sposò nel 1882 con Paul Lagarde, fratello di Pierre Lagarde dal quale ebbe tre figli.

Poco prima della sua morte scrisse un libro per bambini Les gourmandises de Charlotte dedicato ai suoi figli.

Morì nel 1890 a causa di una febbre tifoide.

Renoir, La Rêverie - 1877
Renoir, Ritratto di Jeanne Samary - 1878
  1. ^ Acte de décès n° 672, vue 26/31. Archiviato il 25 giugno 2016 in Internet Archive. Archivi on line della città di Parigi, stato civile del Primo arrondissement, registro dei decessi del 1890.
  • Gazette anecdotique, littéraire, artistique et bibliographique, 31 luglio 1890.
  • Sur le plateau, souvenirs d'un librettiste, di Albert Vanloo, Paris, Paul Ollendorf, 1917[1].

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Controllo di autoritàVIAF (EN166601563 · ISNI (EN0000 0001 1393 3836 · LCCN (ENno92019798 · GND (DE125719450X · BNF (FRcb16001720s (data)
  1. ^ Jeanne Samary, pag. 163-173 on line su Gallica