Insom
Gli Insom (o Insomb) furono una famiglia di scultori e intagliatori attivi tra il XVII e il XIX secolo. Originari di Santa Cristina, in val Gardena, operarono prevalentemente nelle valli di Non e di Sole, nell'allora Principato vescovile di Trento. Il membro più illustre della famiglia fu Giovanni Battista Insom junior, che negli anni Novanta del Settecento si trasferì a Firenze al seguito dello scienziato Felice Fontana, per il quale intagliava statue anatomiche.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gli Insom si trasferirono dai territori ladini della Val Gardena nella pieve di Sanzeno nel corso del XVIII secolo. Sono distinti in tre ceppi familiari: di uno fu capostipite Cristoforo Insom, l'altro nella pieve di Sanzeno discende da Giovanni Battista Insom senior e infine il ramo abitante nei pressi di Revò, con Pietro Insom.
Giacomo Insom (Santa Cristina 1734, doc. fino al 1786), figlio del falegname Cristoforo, attivo fra il 1717 e il 1759 nel santuario di San Romedio che abitò anche nel vicino paese di Tavon. Giacomo compì un percorso di formazione di tre anni presso l'intagliatore gardenese Pietro Antonio Vinazer, poi si spostò a Sanzeno.[1]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Giacomo Insom
[modifica | modifica wikitesto]- Altare maggiore, 1765-1766, chiesa di San Valentino a Cagnò (Novella). Altare ligneo dipinto ad imitazione del marmo, nella specchiatura centrale presenta un altorilievo raffigurante l'Immacolata[1]
- Altare di S. Giuseppe; Altare del Sacro Cuore, 1770, altari laterali della chiesa della Natività di Maria a Segno (Predaia). Due identiche strutture lignee dipinte ad imitazione dei marmi colorati, differenziate soltanto dalle figure applicate alla cimasa: San Giovanni Nepomuceno e San Luigi Gonzaga[2]
Pietro Insom
[modifica | modifica wikitesto]- Altare di S. Francesco; Altare di S. Giuseppe, ante 1761, altari laterali della chiesa di Santa Maria a Revò (Novella). In collaborazione con il padre Giovanni Insom[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b C. Strocchi, 2003, p. 169.
- ^ Insom G. (1770), Altare del Sacro Cuore di Gesù, su BeWeB. URL consultato il 2 giugno 2024.
- ^ K. Pizzini, 2000, pp. 99-101.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eleonora Callovi & Luca Siracusano (a cura di), Guide del Trentino. Val di Non. Storia, arte, paesaggio, Trento, TEMI, 2005.
- Roberto Pancheri, "Giovanni Battista Insom junior", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 171-173).
- Roberto Pancheri, "Giovanni Battista Insom senior", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 174-175).
- Katia Pizzini, Documeti inediti su scultori operanti fra Seicento e Settecento nelle valli del Noce, in «Studi trentini di scienze storiche. Sezione seconda» 79, 2000 (pp. 93-108). (online)
- Chiara Radice (a cura di), Giovanni Insom (1775 - 1855). Uno scultore trentino a Firenze, Trento, Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni storico-artistici, 2012.
- Nicolò Rasmo, Storia dell'arte nel Trentino, Trento, Dolomia, 1988 [1982].
- Claudio Strocchi, "Giacomo Insom", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 169-171).
- Claudio Strocchi, "Pietro Insom", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 176-177).
- Eugen Trapp, 'Das grösste und schönste Studio von Florenz'. Zu Leben und Werk des Bildhauers Giovanni Insom, in «Ladinia» XX, 1996 (pp. 77-100). (online)
- Simone Weber, Artisti trentini ed artisti che operarono nel Trentino, Trento, Monauni, 1977 [1933].