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Hubert-François Gravelot

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Illustrazione per la sesta edizione della Pamela di Samuel Richardson, 1742.

Hubert-François Gravelot, pseudonimo di Hubert-François Bourguignon (Parigi, 26 marzo 1699Parigi, 20 aprile 1773), è stato un pittore, disegnatore e incisore francese.

Non fu uno studente brillante e non trasse grande profitto nemmeno da un soggiorno romano finanziato dal padre. Dopo un viaggio a Santo Domingo incominciò ad approfondire le arti ed il suo percorso di formazione artistica fu nobilitato dalle lezioni dei maestri Jean Restout e François Boucher, dai quali apprese il gusto del tratto deciso e fermo, oltre ad una certa eleganza della composizione.[1]

Acquaforte, 1733-1744, Hubert Gravelot (Victoria e Albert Museum)

Si trasferì, a partire dal 1732, per oltre un decennio in Inghilterra, a Londra, dove si attivò assieme all'incisore Claude Du Bosc, ottenendo un buon successo come illustratore di libri e come caricaturista, distinguendosi per il suo contributo a diffondere lo stile Rococò oltremanica,[2][3] ma anche per la sua adesione ai movimenti artistici inglesi più d'avanguardia e ribelli.[4] La sua prima opera fu l'illustrazione della traduzione inglese di Cérémonies et coutumes religieuses de tous les peuples du monde, di Jean-Frédéric Bernard, la cui edizione originale è illustrata soprattutto da Bernard Picart.

A Londra Gravelot risultò uno degli artisti più rappresentativi della Accademia di San Martin Lane organizzata da William Hogarth, che rappresentò una antesignana della Royal Academy e venne fondata in un periodo storico nel quale non esistevano né pubbliche esibizioni artistiche nella capitale inglese, e nemmeno salon a Parigi e quindi mancavano luoghi dove poter esibire le opere.[5]

Durante la sua permanenza londinese insegnò per vari anni all'Accademia ed ebbe come allievo, tra gli altri, Thomas Gainsborough.[4]

Ma dopo la Battaglia di Fontenoy, in Inghilterra si diffuse un'ondata di risentimento contro la Francia, e quindi nel 1745 Gravelot rientrò in patria, accompagnato da alcuni suoi studenti.

In Francia si occupò soprattutto dell'illustrazione incisa, divenendo popolarissimo.[1]

Nel 1757 realizzò il suo lavoro più significativo, l'illustrazione del Decameron, caratterizzata da originalità, garbo, e da molteplici agganci al mondo aristocratico.[1]

Molto apprezzate e pregiate risultarono anche le sue illustrazioni delle opere di Shakespeare,[3] di Ovidio, di Torquato Tasso, come pure le sue opere pittoriche, limitate però al genere della ritrattistica e alle scene descriventi fatti di vita quotidiana.[1] Si dilettò a scrivere anche un trattato di prospettiva.[3] Il disegnatore e incisore francese Pierre-Philippe Choffard, ispirandosi ai suoi disegni, realizzò pregevoli incisioni.

  1. ^ a b c d le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 372.
  2. ^ Peter K. Thornton, Baroque and Rococo Silks (Londra: Faber and Faber) 1965.
  3. ^ a b c Hubert-François Gravelot, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 ottobre 2015.
  4. ^ a b Gravelot nella Enciclopedia Sapere, su sapere.it. URL consultato il 28 settembre 2015.
  5. ^ Alice Newlin, "The Celebrated Mr. Gravelot" The Metropolitan Museum of Art Bulletin, New Series, 5.2 (Ottobre 1946:61-66) p 61.
  • (DE) Jean-Gérald Castex, Hubert-François Gravelot, in Allgemeines Künstlerlexikon, Lipsia, Verlag K. G. Saur.
  • (EN) Frank Ernest Halliday, A Shakespeare Companion 1550-1950, Londra, Gerald Duckworth & Co. Ltd, 1952.
  • (EN) Peter K. Thornton, Baroque and Rococo Silks, Londra, Faber and Faber, 1965.
  • (FR) Charles-Philippe de Chennevières-Pointel e Anatole de Montaiglon, Abecedario de P. J. Mariette sur les arts et les artistes, Parigi, J.-B. Dumoulin, 1853.
  • (EN) Kimberley Rorschach, Eighteenth-Century French Book Illustration: Drawings by Fragonard and Gravelot from the Rosenbach Museum and Library, Filadelfia, Rosenbach Museum and Library, 1985.
  • (EN) Lawrence Gowing, A Biographical Dictionary of Artists, Oxfordshire, Andromeda Oxford Limited, 1995.

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Controllo di autoritàVIAF (EN47065548 · ISNI (EN0000 0001 2131 3768 · BAV 495/54539 · CERL cnp01878230 · Europeana agent/base/52827 · ULAN (EN500004164 · LCCN (ENn83227326 · GND (DE121286673 · BNE (ESXX957915 (data) · BNF (FRcb11905756m (data) · J9U (ENHE987007275718605171
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