Guy Pérotin
Guy Valentin André Pérotin[1] | |
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Nascita | Châlons-sur-Marne, 27 luglio 1920 |
Morte | Isole Kerkenna, 15 dicembre 1940 |
Cause della morte | Morto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Francia |
Forza armata | Marine nationale Forces navales françaises libres |
Anni di servizio | 1937-1940 |
Grado | Quartiermastro |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Memorial National des Marins[2] | |
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Guy Valentin André Pérotin (Châlons-sur-Marne, 27 luglio 1920 – Isole Kerkenna, 15 dicembre 1940) è stato un militare francese, tra i primi ad aderire alle Forces navales françaises libres dopo la firma dell'armistizio del 22 giugno 1940. Dichiarato Mort pour la France, fu insignito postumo dell'Ordre de la Libération, della Médaille militaire, della Croix de guerre 1939-1945 con palma e della Médaille de la Résistance.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Châlons-sur-Marne (oggi Châlons-en-Champagne il 27 luglio 1920, figlio di George, di professione meccanico, e di Yvonne Le Marec.[2] Nel 1936, all'età di 16 anni, si arruolò nella Marine nationale e frequentò la scuola per meccanici a Tolone.[3] Ottenuto il brevetto di meccanico nel 1937, firmò per un servizio di leva quinquennale. Assegnato alla base navale di Tolone, nel 1938 si imbarcò per due anni sul sottomarino Espadon.[2] Divenuto quartiermastro meccanico, il 1º gennaio 1940, in piena seconda guerra mondiale, si trasferì a bordo del sottomarino Narval, appartenente alla medesima classe del precedente.[3]
Di base a Sousse, in Tunisia, il Narval controllava il traffico navale italiano verso la Libia mentre infuriava la battaglia di Francia nella Francia continentale.[2] Dopo la firma dell'armistizio del 22 giugno 1940, su istigazione del comandante del sottomarino, François Drogou, il giorno 24 gran parte dell'equipaggio decise di continuare il combattimento nelle file della Francia Libera[2] e il sottomarino arrivò a Malta, senza autorizzazione, il giorno 26 dello stesso mese.[2] Essendo uno dei primi uomini che scelsero di continuare a combattere a fianco degli inglesi, partecipò a bordo del Narval a missioni di pattugliamento nel Mediterraneo dal 25 settembre all'8 ottobre e dal 25 ottobre al 3 novembre, tra l'isola di Lampedusa e le isole Kerkenna.[3] Durante una terza missione, iniziata il 2 dicembre, il sottomarino saltò in aria su una possibile mina francese, il 15 dicembre 1940, al largo delle isole Kerkenna.[2] Il Narval scomparve con tutto l'equipaggio, i cui resti si trovano all'interno del relitto, che fu localizzato solo nel 1957.[2][3]
In suo onore a Châlons-en-Champagne gli è stata intitolata una via;[1] è anche elencato nel monumento ai caduti della città e una targa commemorativa gli è stata dedicata nel cimitero occidentale.[4][5] A Brest il suo nome compare sulla stele eretta in omaggio all'equipaggio del Narval sulla spianata del castello.[6] A Tolone il nome di Guy Pérotin è scritto sul monumento commemorativo dei sommergibilisti eretto nel parco della Tour royale.[7] In suo onore è stata intitolata la promozione del settembre 2019 della scuola per marinai di Cherbourg-Octeville.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Memorial.
- ^ a b c d e f g h Memorial National des marins.
- ^ a b c d Ordre de la Liberation.
- ^ (FR) Mémorial GenWeb - Monument aux Morts - Châlons-en-Champagne, su memorialgenweb.org. URL consultato il 12 ottobre 2022.
- ^ (FR) Mémorial GenWeb - Plaque commémorative - Châlon-en-Champagne, su memorialgenweb.org. URL consultato il 12 ottobre 2022.
- ^ (FR) Mémorial GenWeb - Monument Narval Brest, su memorialgenweb.org. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ (FR) Mémorial GenWeb - Monuments sous-mariniers Toulon, su memorialgenweb.org. URL consultato il 12 ottobre 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) François Broche, L'épopée de la France libre: 1940-1946, Paris, Pygmalion, 2000, ISBN 2-857-04633-2.
- (FR) Jean-Christophe Notin, 1061 compagnons : Histoire des Compagnons de la Libération, Paris, Éditions Perrin, 2000, ISBN 2-262-01606-2.
- (FR) Étienne Taillemite, Dictionnaire des marins français, Paris, éditions Tallandier, 2002.
- (FR) François Marcot, Dictionnaire historique de la résistance1061 compagnons, Paris, Robert Laffont, 2006, ISBN 2-221-09997-4.
- (FR) Vladimir Trouplin, Dictionnaire des Compagnons de la Libération, Bordeaux, Elytis, 2010, ISBN 2-356-39033-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Guy Pérotin, su Ordre de la Liberation. URL consultato il 30 settembre 2022.
- (FR) Guy Pérotin, su Memorial National des Marins. URL consultato il 30 settembre 2022.
- (FR) Guy Pérotin, su Memorial. URL consultato il 30 settembre 2022.
- (FR) Pérotin, Guy Valentin André, su Fusilles. URL consultato il 30 settembre 2022.
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