Gran Premio Dino Ferrari
Gran Premio Dino Ferrari 1979 | |||||||||||||
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Gara non valevole per il mondiale | |||||||||||||
Data | 16 settembre 1979 | ||||||||||||
Luogo | Imola | ||||||||||||
Percorso | 5,020 km Circuito stradale | ||||||||||||
Distanza | 40 giri, 200,803 km | ||||||||||||
Clima | Soleggiato | ||||||||||||
Note | fonte: www.chicanef1.com | ||||||||||||
Risultati | |||||||||||||
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Il Gran Premio Dino Ferrari è stato una gara di Formula 1, non valida per il campionato mondiale, disputata domenica 16 settembre 1979, sul circuito di Imola.
La gara venne vinta dall'austriaco Niki Lauda su Brabham-Alfa Romeo; per il vincitore si trattò del secondo, e ultimo, successo in una gara non titolata. Precedette sul traguardo l'argentino Carlos Reutemann su Lotus-Ford Cosworth e il sudafricano Jody Scheckter su Ferrari. Fu l'ultima gara a cui partecipò Lauda prima del primo suo ritiro dalle competizioni ed è, a tutt'oggi, l'ultima vittoria per una vettura motorizzata Alfa Romeo in F1. È stato anche l'ultimo gran premio di Formula 1, non valido quale prova iridata, disputato in Italia.
Esso fu, a tutti gli effetti, la prova generale per il nuovo tracciato permanente di Imola, omologato pochi mesi prima e destinato ad alternarsi ogni due anni a Monza, dal 1980, nell'organizzazione del Gran Premio d'Italia; ma già dal 1981 Monza ridivenne la sede del Gran Premio italiano, e Imola fu destinata a sede di gara del Gran Premio di San Marino.
Vigilia
[modifica | modifica wikitesto]Aspetti tecnici
[modifica | modifica wikitesto]La gara si disputò sul tracciato di Imola, denominato in onore di Dino Ferrari, e sito in una zona oltre il Santerno, un fiume a sud della cittadina. La pista lunga poco più di 5 chilometri, sarebbe stata affrontata per 40 giri, per un totale poco superiore ai 200 km. Il circuito, ancora temporaneo, venne trasformato nell'inverno precedente in permanente e inaugurato il 2 dicembre 1978,[1] pur in presenza di un gruppo di cittadini imolesi che aveva proposto un esposto alla Procura della Repubblica di Bologna contro la trasformazione del tracciato in un circuito permanente.[2]
La Brabham presentò per l'ultima volta il modello BT48, e per l'ultima volta la scuderia di Bernie Ecclestone si rifornì con motori dell'Alfa Romeo.
Aspetti sportivi
[modifica | modifica wikitesto]La gara venne dedicata alla memoria di Dino Ferrari, figlio di Enzo, deceduto nel 1956, a soli 24 anni, per distrofia muscolare.
Il tracciato ospitava per la seconda volta nella sua storia una gara di F1, dopo il Gran Premio d'Imola 1964, vinto da Jim Clark su Lotus-Climax. L'idea di riportare la massima formula sul tracciato romagnolo era stata lanciata, già nel 1977, da Enzo Ferrari che aveva proposto la creazione di un Torneo europeo di F1, basato di dieci gare e riservato a piloti non iscritti nel mondiale, che avrebbe dovuto comprendere la Coppa Europa F.1 Dino Ferrari, gara da tenersi sul circuito di Imola il 25 settembre di quell'anno.[3] A seguito della defezione di molte scuderie britanniche e dell'abbandono del progetto del Torneo d'Europa da parte della CSI, l'Automobile Club di Bologna annunciò il 20 settembre la cancellazione della corsa a Imola.[4]
Il 26 ottobre 1978 l'Automobile Club di Bologna annunciò l'accordo con Bernie Ecclestone, capo della FOCA, per la disputa di un Gran Premio a Imola, per tre stagioni. Ciò provocò la reazione dell'ACI, che si considerava l'unico soggetto intitolato per chiudere un tale accordo, così come dalla Commissione Sportiva Internazionale, unico ente predisposto per l'omologazione dei circuiti.[5] La CSI inoltre comunicò che la scelta definitiva della sede sarebbe spettata all'ACI.[6]
Solo successivamente ipotizzata la possibilità che in uno dei due autodromi potesse essere organizzata una gara non valida per il campionato.[7]
Il 13 aprile 1979 vi fu un accordo per tenere il Gran Premio d'Italia a Monza e svolgere una gara fuori campionato a Imola, che a sua volta, avrebbe ospitato il Gran Premio nazionale nel 1980,[8] anche se tale accordo venne criticato dall'AC Firenze, che avrebbe voluto l'inserimento anche dell'Autodromo del Mugello nell'alternanza fra circuiti e dalla Commissione Sportiva Automobilistica Italiana, che si considerava l'unico ente intitolato per la scelta[9] e che appoggiò la proposta dell'AC Firenze. Questa possibile alternanza a tre circuiti venne bocciata dalla FOCA.[10]
Il 28 giugno Bernie Ecclestone visitò l'Autodromo nazionale di Monza e dette il benestare alle modifiche proposte dagli organizzatori al fine di rendere più sicura la pista. Ciò permise di confermare la disputa del Gran Premio d'Italia sulla pista brianzola.[11] In agosto venne raggiunto l'accordo definitivo tra la FOCA e gli organizzatori di Imola per lo svolgimento del Gran Premio non valido per il campionato, da tenersi la settimana successiva a quello d'Italia;[12] in quell'appuntamento la Scuderia Ferrari si era aggiudicata poi matematicamente la Coppa Costruttori, e il suo pilota, Jody Scheckter, aveva ottenuto il titolo piloti.
Fu la prima gara di F1, non valida per il campionato mondiale, che si disputò in Italia dal 1972, col Gran Premio Repubblica Italiana. La gara fu trasmessa in diretta televisiva in Italia dalla Rete Due.[13] Al sabato Reutemann, che correva con la Lotus, preannunciò il possibile passaggio a una nuova scuderia, per l'anno 1980.[14]
Nelle prove libere dei giorni precedenti alla gara il miglior tempo venne fatto segnare da Gilles Villeneuve su Ferrari in 1'35"1, due secondi meno del record ufficioso detenuto da Carlos Reutemann in 1'37"3.[15] Anche al venerdì prima della gara la pista venne utilizzata per dei test. Il più rapido risultò Vittorio Brambilla dell'Alfa Romeo in 1'38"04.[16]
Piloti e scuderie
[modifica | modifica wikitesto]Diciannove furono i piloti iscritti all'evento. La Scuderia Ferrari e l'Alfa Romeo furono gli unici due team del mondiale a iscrivere i due piloti titolari. La presenza di Jody Scheckter era però legata all'assenza di danni alle monoposto, che erano in preparazione per il Gran Premio del Canada.[17] Iscrissero due piloti anche il Team Agostini, che non partecipava al mondiale, per Giacomo Agostini e Gimax, e la Shadow, che sostituì Jan Lammers con Beppe Gabbiani. Anche la Copersucar-Fittipaldi non portò Emerson Fittipaldi ma l'altro brasiliano Alex-Dias Ribeiro.
Tra gli iscritti poi non parteciparono Hans-Joachim Stuck, dell'ATS, Jean-Pierre Jabouille della Renault e Jacques Laffite della Ligier.[18] Laffite, come altri piloti del mondiale, era impegnato in alcuni test sul circuito di Watkins Glen, in vista del Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Est.[19]
Beppe Gabbiani, che prese parte all'evento con una Shadow, inizialmente era stato indicato all'Arrows, così come si prospettarono gli esordi in F1 per gli argentini Ricardo Zunino alla Brabham e Miguel Ángel Guerra alla Copersucar-Fittipaldi, che poi non avvennero.[20]
Tabella riassuntiva
[modifica | modifica wikitesto]I seguenti piloti e team risultarono iscritti alla gara:
Qualifiche
[modifica | modifica wikitesto]Resoconto
[modifica | modifica wikitesto]Le prove libere e le qualifiche si tennero nella sola giornata del sabato, le prime dalla 10:00 alle 11:30, mentre le seconde tra le 13:00 e le 14:00.[17][20] Le Ferrari monopolizzarono la prima fila, con Gilles Villeneuve che precedette il neocampione del mondo Jody Scheckter di 32 centesimi; le due vetture italiane avevano colto i tempi migliori anche nelle prove libere del mattino. La seconda fila venne conquistata da Carlos Reutemann e Niki Lauda. Beppe Gabbiani e Patrick Tambay non fecero segnare tempi validi per lo schieramento, col pilota italiano che ruppe il motore della sua Shadow.[22][14]
Risultati
[modifica | modifica wikitesto]Nella sessione di qualifica[23] si è avuta questa situazione:
Pos | Nº | Pilota | Costruttore | Tempo | Griglia |
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1 | 12 | Gilles Villeneuve | Ferrari | 1'32"91 | 1 |
2 | 11 | Jody Scheckter | Ferrari | 1'33"23 | 2 |
3 | 2 | Carlos Reutemann | Lotus-Ford Cosworth | 1'33"94 | 3 |
4 | 5 | Niki Lauda | Brabham-Alfa Romeo | 1'34"80 | 4 |
5 | 29 | Riccardo Patrese | Arrows-Ford Cosworth | 1'35"25 | 5 |
6 | 36 | Vittorio Brambilla | Alfa Romeo | 1'35"37 | 6 |
7 | 20 | Keke Rosberg | Wolf-Ford Cosworth | 1'35"68 | 7 |
8 | 4 | Jean-Pierre Jarier | Tyrrell-Ford Cosworth | 1'35"92 | 8 |
9 | 14 | Alex-Dias Ribeiro | Fittipaldi-Ford Cosworth | 1'37"28 | 9 |
10 | 39 | Giacomo Agostini | Williams-Ford Cosworth | 1'38"55 | 10 |
11 | 35 | Bruno Giacomelli | Alfa Romeo | 1'39"08 | 11 |
12 | 40 | Gimax | Williams-Ford Cosworth | 1'40"06 | 12 |
13 | 24 | Arturo Merzario | Merzario-Ford Cosworth | 1'41"86 | 13 |
14 | 18 | Elio De Angelis | Shadow-Ford Cosworth | 1'58"62 | 14 |
8 | Patrick Tambay | McLaren-Ford Cosworth | senza tempo | 15 | |
19 | Beppe Gabbiani | Shadow-Ford Cosworth | senza tempo | NP[24] |
Gara
[modifica | modifica wikitesto]Resoconto
[modifica | modifica wikitesto]All'autodromo, per la gara, vi furono quasi 50 000 spettatori.[25]
Gilles Villeneuve prese il comando della gara, seguito da Jody Scheckter. I due compagni di scuderia alla Ferrari mantennero il comando nei primi giri, quando vennero avvicinati da Niki Lauda. L'austriaco, che aveva superato Carlos Reutemann, dopo dieci giri, prima passò il sudafricano (al sedicesimo passaggio), poi duellò per due giri con il canadese.
Al ventiduesimo giro Lauda passò al comando, ma Villeneuve riattaccò Lauda alla Tosa: l'austriaco chiuse la traiettoria, tanto che Villeneuve tamponò la Brabham, rompendo l'alettone anteriore della sua monoposto. Il canadese fu costretto ai box, per riparare la vettura, perdendo un minuto, e rientrando in pista con un giro di ritardo. Scheckter, penalizzato da un problema alla carburazione e dal deterioramento degli pneumatici, poco dopo, cedette la seconda piazza a Reutemann.
Lauda si avviò così a vincere la gara, la sua ultima vittoria, prima del ritiro deciso nel corso delle prove del Gran Premio del Canada. Si trattò anche dell'ultima vittoria in F1, anche se in una gara non titolata, per una vettura spinta da un motore Alfa Romeo.[25][26]
Classifica
[modifica | modifica wikitesto]I risultati del Gran Premio[27] furono i seguenti:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cristiano Chiavegato, "Rispetteremo Ecclestone", in La Stampa, 3 dicembre 1978, p. 21.
- ^ Un esposto alla magistratura contro la Formula 1 a Imola, in La Stampa, 16 novembre 1978, p. 21.
- ^ Torneo europeo di Formula 1?, in La Stampa, 30l luglio 1977, p. 12.
- ^ La corsa bocciata dai burocrati "Csi", in Stampa Sera, 21 settembre 1977, p. 19.
- ^ Questa volta Monza chiude, in Stampa Sera, 27 ottobre 1978, p. 4.
- ^ Fra Monza e Imola decisione all'ACI, in La Stampa, 1º novembre 1978, p. 17.
- ^ Carlo Ricono, "La Formula uno a Imola o non si corre in Italia", in La Stampa, 24 dicembre 1978, p. 20.
- ^ Monza e Imola per il gran premio d'Italia, in La Stampa, 14 aprile 1979, p. 23.
- ^ Michele Fenu, G. P. d'Italia, ma infine si correrà?, in La Stampa, 28 aprile 1979, p. 19.
- ^ (ES) Xavier Ventura, Italia F-1: nueva mecha al polvorin, in El Mundo Deportivo, 3 maggio 1979, p. 28. URL consultato il 5 settembre 2012.
- ^ Okay di Ecclestone per la pista di Monza, in La Stampa, 29 giugno 1979, p. 17.
- ^ (ES) Xavier Ventura, Imola: "luz verde" para el 16 de Septiembre, in El Mundo Deportivo, 15 agosto 1979, p. 23. URL consultato il 5 settembre 2012.
- ^ Sceneggiati-fiume, in Il Piccolo, 16 settembre 1979, p. 9. URL consultato il 20 maggio 2024.
- ^ a b Villeneuve e Scheckter in prima fila a Imola, in Il Piccolo, 16 settembre 1979, p. 15. URL consultato il 20 maggio 2024.
- ^ Ferrari in visita al circuito di Imola, in La Stampa, 13 settembre 1979, p. 19.
- ^ (ES) Brambilla probo en Imola, in El Mundo Deportivo, 15 settembre 1979, p. 23. URL consultato il 14 novembre 2012.
- ^ a b Villeneuve e forse Scheckter per il Trofeo "Dino Ferrari", in Il Piccolo, 15 settembre 1979, p. 15. URL consultato il 20 maggio 2024.
- ^ (ES) Finalmente, diecinueve coches de F-1 en Imola, in El Mundo Deportivo, 14 settembre 1979, p. 23. URL consultato il 14 novembre 2012.
- ^ (ES) Laffite, el mas rapido en Watkins Glen, in El Mundo Deportivo, 15 settembre 1979, p. 23. URL consultato il 14 novembre 2012.
- ^ a b (ES) Varios debuts el domingo en Imola F-1, in El Mundo Deportivo, 13 settembre 1979, p. 31. URL consultato il 14 novembre 2012.
- ^ Bruno Giacomelli utilizzò in prova anche la vettura di Vittorio Brambilla.
- ^ (ES) Imola F-1: los "Ferrari", en primera linea, in El Mundo Deportivo, 16 settembre 1979, p. 24. URL consultato il 14 novembre 2012.
- ^ Sessione di qualifica, su silhouet.com.
- ^ Beppe Gabbiani ruppe il motore nelle prove e non prese parte alla gara.
- ^ a b Lauda rovina la festa della Ferrari, in Il Piccolo del lunedì, 17 settembre 1979, p. 8. URL consultato il 20 maggio 2024.
- ^ Ercole Colombo, Niki Lauda ritrova la grinta duella con Villeneuve e vince, in Stampa Sera, 17 settembre 1979, p. 18.
- ^ Risultati del gran premio, su silhouet.com.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gran Premio Dino Ferrari
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Mattijs Diepraam e Felix Muelas, The power track near San Marino, su 8w.forix.com, maggio 1999.
- (EN) 1979 Dino Ferrari GP, su chicanef1.com.