Fu un anno particolare per la storia del calcioitaliano. Le squadre più ricche, infatti, lasciarono la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), fondarono la Confederazione Calcistica Italiana (CCI) e organizzarono un campionato parallelo, la Prima Divisione. La FIGC, invece, si ritrovò a gestire un torneo di Prima Categoria di valore ridotto con contendenti provinciali non paragonabili alle Confederate. La FIGC, a mo' di ricatto, impose ai giocatori della Nazionale italiana di giocare in squadre del proprio campionato, pena la perdita del posto. Accade così che diversi calciatori, per poter continuare a giocare in Nazionale, lasciassero i club di appartenenza per approdare in società che disputassero la Prima Categoria. L'Inter perse in questo modo il suo uomo di maggior talento, Cevenini III, noto Zizì, che nella stagione precedente aveva segnato 31 reti e assieme ai suoi fratelli Aldo (I) e Mario (II), anch'essi in forza ai nerazzurri, raggiunsero il quinto componente della mitica dinastia, Carlo, alla Novese, società di Novi Ligure. Con loro salutò i milanesi anche l'attaccante Giuseppe Asti.
Per l'Inter, impoverita nell'organico e iscritta in Prima Divisione, fu sicuramente il peggiore campionato della storia: la squadra chiuse ultima nel girone B della Lega Nord totalizzando solo 3 vittorie in 22 partite. A quel punto il regolamento del campionato CCI, il quale non prevedeva retrocessioni dirette nei due gironi settentrionali, costringeva i nerazzurri a disputare uno spareggio salvezza con una delle due promuovende della Seconda Divisione per mantenere la categoria. In estate, però, la riunificazione dei campionati e delle federazioni sancita dal Compromesso Colombo obbligava l'Inter a partecipare non più a uno, ma a due play-out per non retrocedere dalla massima serie del calcio italiano, stabilendo la disputa di un match in gara doppia contro una compagine FIGC.[2][3][4][5]
La prima sfida, decisa dal suddetto regolamento CCI, fu vinta dai nerazzurri contro lo Sport Club Italia di Milano (per rinuncia dell'avversaria), mentre nel successivo spareggio CCI-FIGC, ratificato dal Compromesso, la squadra superò la Libertas di Firenze, battendola per 3-0 a Milano e pareggiando 1-1 a Firenze. L'Inter rimase, pertanto, nel campionato di Prima Divisione (divenuto FIGC) e non retrocedette nella serie inferiore.
^ Stefano Olivari, Lo stile di Rosetta, su blog.guerinsportivo.it, 15 febbraio 2011. URL consultato il 13 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2012).
^Acquisito da squadra Federale a campionato già iniziato. È uno dei tanti giocatori fuggiti dai campionati FIGC. Il campionato era già iniziato per il Piacenza e lui, già in possesso del cartellino federale e, senza chiedere quel nulla osta necessario per i trasferimenti tra società federate, è passato all'Inter senza né compenso né autorizzazione perché tra le due federazioni non c'era alcun patto od accordo preventivo di reciprocità. Dopo il Compromesso Colombo la FIGC dovette ricomporre tutte le posizioni irregolari di questi giocatori secessionisti arrivando anche alle squalifiche ed alle sanzioni con perdita della gara a tavolino. Boselli ritornò al Piacenza come se fosse stato ceduto in prestito (ma non era un prestito).
Federico Pistone, Inter 1908-2008: un secolo di passione nerazzurra, Milano, Prodotto Ufficiale F.C. Internazionale 1908, 2008, p. 484, ISBN978-88-89370-13-1.