La finale della 7ª edizione di Coppa dei Campioni si disputò il 2 maggio 1962 presso lo Stadio Olimpico di Amsterdam tra i portoghesi del Benfica, campioni in carica, e gli spagnoli del Real Madrid, alla sesta finale di questa competizione. All'incontro assistettero oltre 61 000 spettatori. Il match, arbitrato dall'olandese Leonard Horn, vide la vittoria per 5-3 della squadra lusitana.
Il Benfica, in qualità di campione in carica, ricevette un bye per giocare direttamente a partire dagli ottavi di finale, dove affrontò l'Austria Vienna che superò con un punteggio complessivo di 6-2. Ai quarti batté i tedeschi occidentali del Norimberga, perdendo 3-1 in Germania Ovest e vincendo 6-0 in Portogallo. In semifinale gli inglesi del Tottenham furono battuti 3-1 a Lisbona e ciò rese ininfluente la sconfitta per 2-1 rimediata a Londra.
Il Real Madrid esordì al primo turno contro gli ungheresi del Vasas Budapest, che superò con un punteggio complessivo di 5-1. Agli ottavi i danesi del Boldklubben 1913 furono annullati grazie a un risultato aggregato di 12-0. Ai quarti i campioni d'Italia della Juventus diedero filo da torcere alle Merengues, che riuscirono a vincere 1-0 la partita d'andata al Comunale di Torino, ma persero col medesimo risultato la gara di ritorno al Bernabéu. Fu necessario uno spareggio, giocato al Parco dei Principi di Parigi, dove i Blancos ebbero la meglio per 3-1. In semifinale i belgi dello Standard Liegi furono superati agilmente con un 4-0 all'andata e 2-0 al ritorno.
Il Benfica di Béla Guttmann si appresta ad affrontare un ostacolo a prima vista insormontabile, il Real Madrid di Ferenc Puskás, Luis Del Sol e Alfredo Di Stéfano in un periodo di grazia.[1] Infatti al minuto 23 i Blancos sono già avanti di due gol, firmati entrambi dall'attaccante ungherese. Dopo due minuti i lusitani riescono ad accorciare le distanze con José Águas e otto minuti dopo Domiciano Cavém porta la partita in parità. L'ultimo sussulto del primo tempo lo dà ancora il Real Madrid con Puskás che batte nuovamente Costa Pereira per il 3-2 parziale.
Nel secondo tempo, però, sale in cattedra Eusébio. Al sesto serve a Mário Coluna la palla del pareggio e dopo un quarto d'ora prima trasforma il calcio di rigore che si è procurato e poi dopo cinque minuti chiude la partita con un tiro violento dal limite dell'area. Il Real Madrid continua a provarci fino all'ultimo, ma il Benfica tiene bene il campo e limita i danni fino al fischio finale di Horn.[2]