Fiat 727

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Fiat 727
Descrizione
Tipotrattore d'artiglieria semicingolato
Equipaggio8
CostruttoreFiat
Data impostazione1
Data entrata in servizio1944
Utilizzatore principaleItalia (bandiera)Regio Esercito
Esemplari6-8
Sviluppato dalSd.Kfz. 7
Dimensioni e peso
Lunghezza5,55 m
Larghezza2,00 m
Altezza2,15 m con telonatura aperta
Peso3,00 t
Propulsione e tecnica
Motore6 cilindri a benzina da 4170 cm³
Potenza100 hp a 2800 giri/min
Trazionecingoli posteriori
Prestazioni
Velocità max53 km/h
Autonomia240 km su strada
Pendenza max50%
Armamento e corazzatura
Capacità1,5 t + 6 t al gancio di traino
Semicingolati, motoveicoli e veicoli speciali del Regio Esercito Italiano 1919/1943, Giulio Benussi, Intergest.
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Il Fiat 727 è un trattore d'artiglieria semicingolato italiano prodotto in una piccola preserie durante la seconda guerra mondiale.

Le industrie italiane non si erano mai interessate ai semicingolati tranne che per alcuni prototipi come l'Alfa Romeo CSEM 800RE, così allo scoppio della seconda guerra mondiale ci si rivolse all'alleato tedesco. Nel 1941 il Sd.Kfz. 7 fu valutato presso il Centro Studi della Motorizzazione del Regio Esercito e l'anno successivo la Krauss-Maffei concesse la licenza di produzione per il treno di rotolamento ed i cingoli alla Fiat ed alla Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche, che avrebbe prodotto il Breda 61. Il Fiat 727 o Maffei-Fiat 727 sarebbe dovuto entrare in servizio nel 1944; l'armistizio ne limitò la produzione ad una piccola preserie di 6 o 8 esemplari.

Si tratta di un trattore d'artiglieria medio, più leggero dell'analogo Breda 61, con portata di 1500 kg e capacità di traino al gancio di 6000 kg. Il treno di rotolamento, derivato dal Sd.Kfz. 7, è costituito da 7 ruote parzialmente sovrapposte, di cui 4 singole e 3 doppie, più ruota motrice anteriore. Invece dell'originale HL62/64 della Maybach, il trattore italiano monta un motore a benzina Fiat a 6 cilindri da 4170 cm³ con carburatore Solex. Nella cabina, completamente aperta ma munita di telone, prendono posto il conduttore a destra ed il capopezzo a sinistra; nel vano equipaggio, anche questo aperto, 6 serventi sono disposti su 2 file affrontate di 3 sedili. Posteriormente un cassone permette lo stivaggio dei proiettili del pezzo trainato.

  • Nicola Pignato e Filippo Cappellano, Gli Autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito Italiano fino al 1943, vol. II, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio Storico, 2005.
  • Nicola Pignato, Gli Autoveicoli del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale, Storia Militare.
  • Giulio Benussi, Semicingolati, motoveicoli e veicoli speciali del Regio Esercito Italiano 1919/1943, Intergest.

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