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Caserma Serafino Gnutti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Caserma Serafino Gnutti
Convento degli Umiliati
Caserma Serafino Gnutti Via Francesco Crispi
StatoRegno d'Italia (1805-1814)
Stato attualeRepubblica Italiana
Informazioni generali
Costruzione1236-1963
Primo proprietarioOrdine degli Umiliati
Condizione attualedismessa
Proprietario attualeNibofin
Visitabileno
Informazioni militari
Funzione strategicacaserma di presidio
Termine funzione strategica1992 circa
OccupantiEsercito del Regno d'Italia (1805-1814), Imperial regio Esercito austro-ungarico, Regio Esercito, Wehrmacht, Esercito Nazionale Repubblicano, Esercito Italiano
Azioni di guerraBombardamento del 2 marzo 1945
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La "Serafino Gnutti" era una caserma di Brescia. Insediata all'inizio dell'Ottocento nei locali del soppresso convento di San Bartolomeo nel centro della città, venne duramente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Rinata nel dopoguerra, è stata definitivamente chiusa nel 2009.

Questa voce riguarda la zona di:
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Aperta all'inizio dell'Ottocento nei locali del soppresso convento di San Bartolomeo nel centro della città[1], a partire dal 1812, vi si produssero armi da fuoco diventando l'Arsenale di Brescia. Qui venivano revisionate tutte le armi individuali in dotazione al Regio Esercito, come il fucile Vetterli-Vitali e il Carcano Mod. 91[2] nelle sue varie versioni. Una variante del Carcano, il Mod. 91 TS (Truppe Speciali), fu prodotta quasi esclusivamente qui fra il 1898 e il 1919.[3] Vi si producevano anche le corrispondenti munizioni da 6,5 × 52 mm.

Il 2 marzo 1945 l'installazione militare fu bersaglio di un massiccio bombardamento da parte di 71 B-24 Liberator dell'USAAF che fece danni in tutta la città. L'Arsenale fu raso al suolo e la chiesa di sant'Afra (oggi chiesa di Sant'Angela Merici), sita nelle immediate vicinanze, fu centrata da una bomba e crollò quasi completamente[4] travolgendo coloro che vi avevano cercato rifugio. Il computo totale delle vittime fu di 80 fra la popolazione civile.[5]

Dopo la Seconda guerra mondiale (1979) la caserma fu intitolata a Serafino Gnutti, Sottotenente degli Alpini, comandante di plotone del 6º Reggimento alpini Battaglione alpini “Val Chiese”, caduto in Albania il 21 gennaio 1941 e decorato con Medaglia d'Oro al Valor Militare "alla memoria" nella Campagna di Grecia. Nella caserma "Gnutti" erano acquartierate le sezioni Comando e Trasmissioni della Brigata Meccanizzata "Brescia".

Nel palazzo, nei saloni seicenteschi affrescati al piano terra ed al primo piano, era ospitato il Circolo Ufficiali di Presidio.

Nel 1989 il Comando Brigata "Brescia" pubblicò il volume "San Bartolomeo di Brescia. Da «Domus» degli Umiliati a caserma militare: sette secoli di storia del Palazzo dell'arsenale", nella collana di studi di storia dell'arte dell'editore Grafo, redatto dal ricercatore storico e pubblicista Enrico Manieri, in quel periodo in servizio come ufficiale di complemento presso il Comando Brigata "Brescia"[6].

In seguito alla riorganizzazione post-Guerra fredda dell'Esercito Italiano, la Brigata fu sciolta e la caserma lasciata inutilizzata. L'edificio è stato quindi alienato dal Ministero della difesa[7] nel luglio 2009 e messa all'asta l'anno successivo, nel luglio 2010. L'asta si è conclusa con l'acquisto del complesso da parte della società immobiliare Nibofin per circa 9,1 milioni di euro[8][9][10].

  1. ^ Convento di Sant'Alessandro, serviti (1430 - 1797), su lombardiabeniculturali.it.
  2. ^ Academic Dictionaries - 6.5x52mm Mannlicher-Carcano, su en.academic.ru. URL consultato il 5 agosto 2010.
  3. ^ www.exordinanza.net - Carcano 91 TS (Truppe Speciali), su exordinanza.net. URL consultato il 5 agosto 2010.
  4. ^ Giornale di Brescia, 6 marzo 2010.
  5. ^ Giornale di Brescia, 12 marzo 2010.
  6. ^ Manieri, Enrico., San Bartolomeo di Brescia : da "Domus" degli Umiliati a caserma militare : sette secoli di storia del palazzo dell'Arsenale, Grafo, [1990], ISBN 8873850731, OCLC 26629689. URL consultato il 23 ottobre 2019.
  7. ^ Descrizione del complesso sul sito www.agenziademanio.it, su agenziademanio.it. URL consultato l'8 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  8. ^ Caserma Gnutti, il progetto attende l'intesa sulla ex chiesetta, in Giornale di Brescia, 14 febbraio 2019. URL consultato il 10 febbraio 2022.
  9. ^ La Caserma Gnutti «ferma» sul tavolo della Soprintendenza, in Bresciaoggi, 23 febbraio 2020. URL consultato il 10 febbraio 2022.
  10. ^ Chi siamo, su nibofin.it. URL consultato il 10 febbraio 2022.

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