Carlo Nembrini
Carlo Nembrini | |
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Nazionalità | Italia |
Alpinismo | |
Specialità | roccia |
Salite sulle Alpi | elenco delle principali salite |
Spedizioni extraeuropee | elenco delle principali spedizioni |
Società | Club Alpino Italiano |
Carlo Nembrini (Nembro, 12 settembre 1939 – Illimani, 23 novembre 1973) è stato un alpinista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Guida alpina, istruttore nazionale e maestro di sci, compì numerose ascensioni nelle Alpi e partecipò a molte spedizioni extraeauropee.
Cominciò a lavorare da ragazzo in una ferriera, passa poi ai cantieri edili. Nello sport la passione iniziale per il ciclismo, partecipa a qualche corsa, viene presto sostituita da quella per l'alpinismo.
All'età di 15 anni partecipa al suo primo corso di roccia, dove dimostra subito le sue qualità, di due anni dopo è la prima vera salita sulla via Longo in Presolana. Intanto si allena sul Monte Cornagera, avendo come maestro negli anni '50 Leone Pellicioli; più avanti un altro alpinista importante nella sua formazione sarà Jack Canali, con cui effettua salite sulle Dolomiti, dalla Marmolada alle Torri del Sella.
All'inizio degli anni '60 è sale la via Cassin al Badile, ripete la Bonatti sul Capucin e continuano le attività sulle Dolomiti. Nel 1963 una brutta avventura sul Cervino, dove insieme a Placido Piantoni tenta la prima salita italiana della parete nord, ma una scarica di sassi lo ferisce gravemente e solo grazie al compagno di cordata riesce a salvarsi.
Viene promosso guida alpina nel 1961. Due anni dopo diventa istruttore nazionale di roccia del CAI.
A partire dal 1964 comincia l'attività extraeuropea, con spedizioni sulle Ande nella Cordillera Huayhuash con la prima salita al Tsacra Grande che viene raggiunta da sette componenti della spedizione. Altra spedizione nel 1966 in Africa lo vede impegnato sulla parete nord del Monte Kenya (via Firmin Hicks). A queste attività si aggiunge lo sci alpinismo sulle Alpi, soprattutto nell'oberland bernese (Jungfrau, Grünegghorn, Finsteraarhorn), e nel gruppo del Bernina (Piz Glüschaint, Il Chapütschin).
Nel 1969 diventa capo guida-alpina del Comitato di Bergamo.
Continuano le spedizioni extraeuropee, nel 1971, in Africa al Kilimanjaro, nello stesso anno sulle Ande, alla Cordillera Blanca, Nevado Ishinca e Urus. L'attività prosegue ancora sulle Ande, nel 1972 alla Cordillera Blanca e Concaracá, nel 1973 alla Cordigliera Real, spedizione che si conclude con un incidente a breve distanza dal campo base, quando ormai le difficoltà tecniche erano terminate.
Spedizione e incidente sull'Illimani
[modifica | modifica wikitesto]Nell'agosto del 1973, Pierre Dedieu, francese, e uno dei migliori scalatori boliviani dell'epoca, Ernesto Sánchez, morirono durante la scalata del monte Illimani. Qualche mese più tardi la spedizione italiana guidata da Nembrini, su invito delle autorità locali, intraprese operazioni di ricerca dei corpi di Dedieu e Sánchez. Quest'ultimo venne ritrovato il 14 novembre, ma il 23 novembre, nel corso di ulteriori ricerche di Dedieu, Nembrini perse la vita a breve distanza dal campo base della spedizione al Nido del Condor[1], scivolando lungo un pendio innevato e cadendo infine da un salto roccioso di 500 metri.[2]
Principali salite sulle Alpi
[modifica | modifica wikitesto]Nel seguente elenco sono riportate le salite più significative di Carlo Nembrini sulle Alpi.
- 1959 Masino-Bregaglia Pizzo Cengalo via Vinci
- 1960 Dolomiti punta Emma via Diaz
- 1960 Dolomiti punta Emma via De Franceschi
- 1960 Adamello corno Triangolo (nuova via)
- 1961 Masino-Bregaglia Pizzo Badile via Cassin N-E
- 1961 Monte Bianco Grand Capucin via Bonatti
- 1961 Cervino cresta Fùrggen via Piacenza
- 1961 Bernina Pizzo Roseg direttissima N-E
- 1963 Monte Bianco Trident Du Tacul via Bonatti
- 1963 Lavaredo Grande Lavaredo via Comici
- 1965 Lavaredo Piccola Lavaredo spigolo Giallo, via Comici
- 1967 Bernina Pizzo Palù canale Parravicini
- 1967 Bernina Pizzo Palù via Bümiller
- 1968 Monte Bianco Grandes Jorasses Punta Walker via Cassin
- 1969 Cristallo Monte Cristallo parete nord
- 1969 Monte Bianco Aiguille du Midi via Rèbuffat
- 1969 Brenta Campanile Basso via Fehrmann SO
Principali salite sulla Presolana
[modifica | modifica wikitesto]Nuove vie[3]
[modifica | modifica wikitesto]- 1956 29 agosto Presolana Occidentale - 1° spigolo ad ovest del canalone sud tra Occidente e Presolana del Prato: Carlo Nembrini, B. Bergamelli
- 1961 estate Presolana Occidentale - Parete sud: Carlo Nembrini, Bencetti, G. Milesi, Donati, Agazzi
- 1961 10-11 ottobre Presolana Centrale - Parete sud-est, via Attilio Tomassoni: Carlo Nembrini (in solitaria)
- 1962 20-21 luglio Presolana Occidentale - Parete nord, via Luciano Bosio: Carlo Nembrini, Placido Piantoni, Vittorio Bergamelli[4]
- 1965 20-21 giugno Presolana Centrale - Parete sud: Carlo Nembrini, Armando Pezzotta, Giuseppe Milesi
- 1967 estate Presolana Orientale - Parete sud: Carlo Nembrini, Bona Nicolic
- 1967 29-30 settembre Presolana Occidentale - Parete nord, via dei Mocc: Carlo Nembrini, Placido Piantoni, Battista Pezzini, Angelo Fantini
- 1967 20 ottobre Presolana del Prato - Gemello di destra: Carlo Nembrini, Giuseppe Milesi
- 1969 25 luglio Presolana del Prato - Gemello di sinistra: Carlo Nembrini, Attilio Bianchetti, Bruno Buelli, Luciano Angeli
- 1969 11 agosto Presolana Occidentale - Versante sud: Carlo Nembrini, Pierlorenzo Acquistapace, Giuseppe Milesi, Luciano Angeli
- 1970 settembre Presolana Occidentale - Versante sud: Carlo Nembrini, Paolo e Pia Bozzetto, Sergio Arrigoni, Bruno Buelli
Spedizioni extraeuropee
[modifica | modifica wikitesto]- 1964 Ande: Cordillera Huayhuash, Tsacra Grande[5]
- 1966 Kenya: Monte Kenya, parete nord via Firmin Hicks
- 1971 Tanzania: Monte Kilimangiaro
- 1971 Ande: Cordillera Blanca, Nevado Ishinca e Urus[6]
- 1972 Ande: Cordillera Blanca, Concaracá[7]
- 1973 Ande: Cordigliera Real, Illampu e Illimani[2].
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Il suo paese natale gli ha intitolato una via nella zona del centro sportivo;
- Porta il suo nome la Baita Nembrini[8], a quota 1.730 metri alla base del Torre Brassamonti sul Monte Alben, gestita a cura della sottosezione C.A.I. Ugo Carrara di Valserina.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Campamento Nido del Cóndor, su openstreetmap.org. URL consultato il 26 maggio 2018.
- ^ a b South America, Bolivia, Illampu and Illimani, su publications.americanalpineclub.org, americanalpineclub.org. URL consultato il 24 maggio 2018.
- ^ Angelo Gamba, 1971
- ^ Presolana Occidentale (m.2521) - via Bosio, su scuolaguidodellatorre.it. URL consultato il 24 maggio 2018.
- ^ South-America-Peru-Tsacra-Grande-Cordillera-Huayhuash, su publications.americanalpineclub.org, americanalpineclub.org. URL consultato il 24 maggio 2018.
- ^ South-America-PeruCordillera-Blanca-Ishinca-and-Urus, su publications.americanalpineclub.org, americanalpineclub.org. URL consultato il 24 maggio 2018.
- ^ South-America-Peru-Cordillera-Blanca-Concaracá, su publications.americanalpineclub.org, americanalpineclub.org. URL consultato il 24 maggio 2018.
- ^ Baita Carlo Nembrini, su openstreetmap.org. URL consultato il 24 maggio 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ettore Carabelli (a cura di), Carlo Nembrini, una vita per la montagna, Numero unico non in vendita, stampato a cura degli amici di Carlo Nembrini, 1974.
- Angelo Gamba, Presolana 1870-1970, Bergamo, Bolis, 1971.
- Aurelio Locati, Nembro in montagna: storia dell'alpinismo nembrese, Bergamo, Bolis, 1990.
- Aurelio Locati, Cento anni di alpinismo bergamasco, Bergamo, Club alpino italiano, Sezione di Bergamo, 1974.
- Giuseppe Milesi, Eugenio Alborghetti, Illampù-Illimani: le ultime ande di Carlo Nembrini, un diario di Giuseppe Milesi scritto da Eugenio Alborghetti, Bergamo, Mayer, 1974.