Belchite
Belchite comune | |
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Chiesa di San Agustín | |
Localizzazione | |
Stato | Spagna |
Comunità autonoma | Aragona |
Provincia | Saragozza |
Territorio | |
Coordinate | 41°18′N 0°45′W |
Altitudine | 447 m s.l.m. |
Superficie | 273,7 km² |
Abitanti | 1 671 (2009) |
Densità | 6,11 ab./km² |
Comuni confinanti | Almochuel, Almonacid de la Cuba, Azaila (TE), Codo, Fuentes de Ebro, Híjar (TE), Lécera, Mediana de Aragón, Puebla de Albortón, Quinto, Velilla de Ebro, Vinaceite (TE), La Zaida |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 50130 |
Prefisso | 976 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice INE | 50045 |
Targa | Z |
Nome abitanti | Belchitano, na |
Comarca | Campo de Belchite |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Belchite è un comune spagnolo di 1.671 abitanti situato nella comunità autonoma dell'Aragona.
Belchite ha dato il nome alla comarca del Campo de Belchite, della quale è il capoluogo.
Già occupata dai golpisti franchisti durante la Guerra Civile Spagnola, nella battaglia di Belchite venne assediata e conquistata dai repubblicani. L'assedio iniziò il 22 agosto 1937 e finì il 5 settembre 1937. Tra i corrispondenti di guerra, vi fu anche Ernest Hemingway che documentò la distruzione[1]
Come conseguenza della battaglia, il paese rimase completamente distrutto, sebbene fino ad allora era arrivato ad essere una cittadina di una certa importanza, che ospitò anche due monasteri e diverse chiese. Franco decise di ricostruire Belchite proprio di fianco, lasciando le rovine del vecchio paese come ricordo del combattimento[2]. A lavorare per la ricostruzione del nuovo villaggio furono principalmente prigionieri repubblicani, per i quali venne creato un campo di concentramento nelle vicinanze, che rimase in funzione dal 1940 al 1945 e i cui resti si conservano ancora. Fino a mille prigionieri vennero rinchiusi contemporaneamente nel campo.
Gli ultimi abitanti della vecchia Belchite abbandonarono le rovine nel 1964, per stabilirsi nel nuovo paese.
Belchite fu insignita da Franco della più alta onorificenza militare spagnola, la Cruz Laureada de San Fernando, con la motivazione:
«Belchite fu il baluardo che bloccò la furia rossa. Sui fronti di battaglia e nella guerra a taluni tocca essere incudine e ad altri essere martello. Belchite fu l'incudine, fu il ridotto che doveva resistere mentre si sviluppavano le operazioni al Nord. Belchite offrì il petto dei suoi figli affinché fosse possibile la vittoria. Dal sangue versato e dallo sforzo eroico di uomini, donne e bambini scaturì la nostra vittoria.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Spagna-le-rovine-di-belchite-monumento-degli-orrori-della-guerra-civile-spagnola-9fc02ffa-6d40-4052-bba7-69bdf18f2f59.html, Spagna, 40 anni fa moriva il Generalissimo. Nel villaggio di Belchite il tempo si è fermato, su RaiNews, 20 novembre 2015.
- ^ Spagna. Il borgo di Belchite che Franco volle lasciare fantasma, su Repubblica.it, 21 novembre 2015.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Belchite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su belchite.es.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 167398603 · LCCN (EN) n94075588 · GND (DE) 4464045-6 · BNF (FR) cb14468049x (data) · J9U (EN, HE) 987007531184505171 |
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