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Attilio Teruzzi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Attilio Teruzzi

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato24 maggio 1924 –
2 agosto 1943
LegislaturaXXVII, XXVIII, XXIX
Incarichi parlamentari
Giunta permanente per le elezioni - Membro dal 28 maggio 1924 al 21 gennaio 1929
Sito istituzionale

Consigliere nazionale del Regno d'Italia
Durata mandato23 marzo 1939 –
5 agosto 1943
LegislaturaXXX
Gruppo
parlamentare
Membri del Governo nazionale
Membri del Consiglio nazionale del PNF
Membri del Gran Consiglio del Fascismo

Governatore della Cirenaica
Durata mandato2 dicembre 1926 –
31 dicembre 1928
PredecessoreErnesto Mombelli
Successorecarica abolita

Ministro dell'Africa Italiana
Durata mandato31 ottobre 1939 –
25 luglio 1943
PredecessoreBenito Mussolini [1]
SuccessoreMelchiade Gabba

Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Africa Italiana
Durata mandato20 novembre 1937 –
31 ottobre 1939

Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno
Durata mandato14 maggio 1925 –
6 novembre 1926
PredecessoreDino Grandi
SuccessoreGiacomo Suardo

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
Partito Fascista Repubblicano
Professionemilitare e politico
Attilio Teruzzi
NascitaMilano, 5 maggio 1882
MorteProcida, 26 aprile 1950
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Repubblica Sociale Italiana (bandiera) Repubblica Sociale Italiana
Forza armata Regio Esercito
MVSN
Guardia Nazionale Repubblicana
Anni di servizio1911 – 1919
1937 – 1945
GradoCapitano
Luogotenente generale
Tenente generale
Guerreguerra italo-turca
Guerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare
Altre carichepolitico
"fonti nel corpo del testo"
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Attilio Teruzzi (Milano, 5 maggio 1882Procida, 26 aprile 1950) è stato un generale e politico italiano. Fu Ministro dell'Africa Italiana, Governatore della Cirenaica e medaglia d'argento al valor militare.

Intraprende gli studi militari e nel 1911, in qualità di Ufficiale di carriera, partecipa alla guerra italo-turca prendendo parte con successo alla conquista di Misurata, azione che gli vale la medaglia di bronzo. Rimasto in Libia entra vittorioso a Nalut e viene ferito in battaglia nel Fezzan, guadagnandosi stavolta una medaglia d'argento. Durante la prima guerra mondiale Teruzzi viene promosso capitano e nel 1916 riceve un'altra decorazione.

Fu membro della Massoneria[2].

Nel 1920 si congeda dall'esercito per aderire al Partito Nazionale Fascista, di cui viene nominato vicesegretario nel 1921. L'anno seguente è uno degli artefici della marcia su Roma e guida verso la Capitale le squadre dell'Emilia-Romagna. Nel 1924 è eletto deputato per la prima volta e riconfermato nel 1929 e nel 1934.

Sottosegretario al ministero dell'Interno dal 1925 al 1926, è Governatore della Cirenaica dal 1926 al 1928. Nel 1929 diviene Capo di stato maggiore della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale fino al 1935. Raggiunge il grado di Tenente generale.

Nel 1937 torna al governo come sottosegretario al Ministero delle colonie. Durante la guerra civile spagnola, viene nominato da Mussolini Luogotenente generale ed Ispettore delle truppe. Nel 1939, divenuto consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, è nominato Ministro dell'Africa Italiana, succedendo a Mussolini - che aveva assunto l'interim dopo Alessandro Lessona -, fino al 25 luglio 1943.[3]

Dopo l'8 settembre del 1943 e l'armistizio di Cassibile aderisce alla Repubblica Sociale Italiana, senza avere incarichi di rilievo.

Il 29 aprile 1945 la radio annunciò la fucilazione di Mussolini e di alcuni gerarchi fascisti, tra cui lo stesso Teruzzi: in realtà i partigiani avevano giustiziato un giornalista tedesco, scambiato per Teruzzi in quanto molto somigliante all'ex ministro (avevano la barba uguale)[4].

Il vero Teruzzi fu invece condannato a trent'anni di reclusione e incarcerato nel carcere dell'isola di Procida. Morì nella stessa isola, soli venti giorni dopo la sua liberazione, giunta anzitempo nel 1950[5][6]

Nel 2020 la storica italoamericana Victoria De Grazia ha pubblicato un libro su di lui: "The Perfect Fascist" (Harvard University Press).[7]

Teruzzi si sposò nel 1926 con Liliana Weinman, cantante lirica ebrea di New York.[8] Nel 1929 lui si rivolse alla Sacra Rota per sciogliere il matrimonio celebrato in regime "misto". La Weinman si difese davanti al tribunale ecclesiastico in una lunga battaglia[8] e continuò a farsi chiamare "contessa Teruzzi".

Lui si innamorò poi di Yvette Blank, ebrea francese di origine rumena. Dal loro rapporto nacque la sua unica figlia, Maria Celeste, chiamata Mariceli. Da Yvette, che gestiva una pensione a Procida, Teruzzi si recò dopo la liberazione.[9]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
— 25 aprile 1929 R.D. n. 159

[10][11]

  • Cirenaica Verde. Due anni di governo. Dicembre 1926 - gennaio 1929, A. Mondadori, Milano, 1931
  • La Milizia delle camicie nere e le sue specialità, A. Mondadori, Milano, 1939 (Edizione aggiornata; I edizione: 1933) ("Panorami di vita fascista", 11)
  • Autarchia dell'Africa italiana, Edizioni della «Rassegna economica dell'Africa italiana» / Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1940[senza fonte]

Discorsi e articoli

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  • La politica fascista in Libia, Napoli, 1935 (estratto da «L'Africa italiana. Bollettino della Società Africana d'Italia», 1935)
  • Rievocazione di Amedeo di Savoia. Discorso commemorativo pronunziato l'11 marzo 1942-XX dinanzi ai fascisti ed al popolo di Roma nel Teatro Adriano, Ministero dell'Africa italiana, Roma, 1937
  • L'Africa italiana nel secondo anno dell'impero. Discorso alla Camera dei deputati, 18 marzo 1938, Edizioni della «Rassegna economica dell'Africa italiana», Roma, 1938
  • Il viatico dell'Impero, A. Mondadori, Milano, 1940 (estratto da «Annali dell'Africa italiana», a. III, v. 4. - dicembre 1940; Discorso tenuto alla Giornata degli italiani nel mondo)
  • Il trentennale della Libia: 1911-1941, con altri, numero monografico di «Africa italiana. Pubblicazione mensile dell'Istituto fascista dell'Africa italiana», 1, a. XX E.F., n. 1 (novembre-dicembre-gennaio 1941-42), Istituto Fascista dell'Africa Italiana, Roma, 1941
  • Egidio Moleti di Sant'Andrea, Dallo Stretto di Gibilterra al Canale di Suez. L'Italia e gli altri nel Mediterraneo e nelle colonie, Tip. Sociale, Lecco, 1928
  • Pier Francesco Nistri, Dalla valle dell'Obel agli altipiani dell'Uogherà. Impressioni agrologiche di marcia di un legionario della 1 febbraio, Istituto agricolo coloniale italiano, Firenze, 1937
  • Egidio Moleti di Sant'Andrea, Mare nostrum. Roma nella storia della civiltà mediterranea, con 21 cartine geografiche di Mario Morandi, E.L.I.C.A., Milano, 1938
  • Aldo Marchese, G. M. Giulietti, Italica editoriale, Milano, 1938
  • Codice del lavoro dell'Africa italiana. Raccolta delle leggi e dei provvedimenti vigenti, a cura di Raffaele Basile-Giannini e Gennaro E. Pistolese, Ministero dell'Africa italiana - Ufficio studi, Roma, 1938
  • (ES) Giuseppe Bucciante, Vida de Italo Balbo. Documentario publicado por el Ministerio de cultura popular, traduzione in spagnolo di Genaro Godoy Arriaza, Ist. Geogr. De Agostini, Novara, 1941
  • (DE) Giuseppe Bucciante, Das Leben von Italo Balbo. Eine Sammlung von Zeugnissen, veröffentlicht unter der Schirmherrschaft des Ministero della cultura popolare, Ist. Geogr. De Agostini, Novara, 1941
  • Vincenzo Ambrosio, Tre anni fra i Galla e i Sidama. 1937-1940: lettere di un funzionario coloniale e testimonianze della sua morte sul campo, Angelo Signorelli Editore, Roma, 1942
  • Alfonso Aroca, Uau Chebir, l'oasi della redenzione, con 1 grafico e 29 tavole fuori testo, Ministero dell'Africa italiana - Ufficio studi, Ed. Alpe (Tip. Alga), Milano, 1942
  1. ^ Ad interim.
  2. ^ Luca Irwin Fragale, La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo, Morlacchi University Press, 2021.
  3. ^ Attilio Teruzzi, su Camera dei deputati - Portale storico. Scheda deputato dal sito ufficiale della Camera dei deputati.
  4. ^ Gaetano Afeltra, Le notti d'amore del gerarca imboscato, in Corriere della Sera, 15 gennaio 2004, 15 gennaio 2004, p. 37. URL consultato il 26 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2013).
  5. ^ Silvio Bertoldi, SALO' Storie di sommersi e salvati, in Corriere della Sera, 16 dicembre 1996, p. 27. URL consultato il 31 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2011).
  6. ^ Guglielmo Taliercio, Procida: Muore Mariceli la figlia di Attilio Teruzzi, in Il Procidano, 4 maggio 2012. URL consultato il febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  7. ^ (EN) The Perfect Fascist — Victoria de Grazia, su hup.harvard.edu. URL consultato il 27 agosto 2020.
  8. ^ a b Attilio Teruzzi e le nozze di regime, in Ansa, 11 settembre 2022. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  9. ^ Procida, muore Mariceli, la figlia di Attilio Teruzzi, su ilprocidano.it, 4 maggio 2012. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  10. ^ Uniforme coloniale di Attilio Teruzzi
  11. ^ Medagliere di Attilio Teruzzi
  • (EN) Victoria de Grazia, The Perfect Fascist: A Story of Love, Power, and Morality in Mussolini's Italy, Harvard University Press, Cambridge, 2022, ISBN 978-0674271067.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Governatore della Cirenaica Successore
Ernesto Mombelli 2 dicembre 1926 - 31 dicembre 1928 Domenico Siciliani
Vicegovernatore

Predecessore Ministro dell'Africa Italiana del Regno d'Italia Successore
Benito Mussolini
ad interim
31 ottobre 1939 - 25 luglio 1943 Melchiade Gabba
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