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Argonautiche orfiche

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Le Argonautiche orfiche (in greco antico: Ὀρφέως Ἀργοναυτικά?) sono un poema epico greco, databile al V-VI secolo d.C.

L'autore è sconosciuto. Il poema andò perduto, ma nel XV secolo fu ritrovato e copiato in un manoscritto dallo studioso greco neoplatonico Costantino Lascaris.[1] Si trova nei manoscritti sia da solo che insieme ad altri scritti, quali gli Inni orfici o gli Inni omerici. Un'altra opera correlata è il Lithica (che descrive le proprietà e il simbolismo di diverse pietre).

Il poema è narrato in prima persona da Orfeo, e racconta la storia di Giasone e degli Argonauti. La narrazione è sostanzialmente simile a quella di altre versioni della storia, come Le Argonautiche di Apollonio Rodio, su cui probabilmente è basato. Le principali differenze sono l'enfasi sul ruolo di Orfeo e una tecnica di narrazione più mitologica e meno realistica: ad esempio nel poema, a differenza che in altre versioni, si sostiene che l'Argo sia stata la prima nave mai costruita.

  1. ^ Attilio Russo, Costantino Lascaris tra fama e oblio nel Cinquecento messinese, in Archivio Storico Messinese, nn. 84-85, Messina, 2003–2004, 53–54, SBN IT\ICCU\PAL\0217678.

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Controllo di autoritàVIAF (EN185125744 · BAV 492/16504 · LCCN (ENn86113748 · GND (DE4456602-5 · BNE (ESXX4116286 (data) · BNF (FRcb12066886w (data) · J9U (ENHE987007369776305171
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