Antonio Floris

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Antonio Floris
NascitaOschiri, 1914
MorteMezaleon, 30 marzo 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Regno d'Italia
Forza armata Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
GradoCamicia nera
GuerreGuerra di Spagna
BattaglieBattaglia di Guadalajara
Battaglia di Bilbao
Battaglia di Santander
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Antonio Floris (Oschiri, 1914Mezaleon, 30 marzo 1938) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Nacque a Oschiri, provincia di Sassari, nel 1914, figlio di Umberto e Gianna Gaias.[1] Compì gli studi secondari a Nuoro dove il padre, di professione insegnante, si era trasferito, e poi si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Sassari.[1] Interruppe gli studi al quarto anno in quanto chiese di partire volontario per combattere nella guerra di Spagna come camicia nera della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale.[1] Si imbarcò a Napoli il 26 gennaio 1937 in qualità di porta arma mitragliatrice pesante, e assegnato alla 840ª bandera "Carso", X gruppo partecipò alla battaglia di Guadalajara dove rimase ferito.[1] Dopo trenta giorni di degenza rientrò in servizio presso il suo reparto, pur se ancora convalescente fu assegnato successivamente al 7º Reggimento della Divisione CC.NN "23 marzo" in qualità di ardito.[1] Prese parte ai combattimenti di Bilbao e Santander, dove fu decorato con la seconda medaglia di bronzo al valor militare, e poi fu assegnato in qualità di portaordini al comando di reggimento.[1] Cadde in combattimento a Mezaleon il 30 marzo 1938, e per onorarne il coraggio gli fu assegnata la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Nel corso del 1940 l'università di Sassari gli ha conferito ad honorem la laurea in giurisprudenza.[1]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Porta ordini di un Comando di reggimento, volontariamente si univa ad una pattuglia esplorante una zona insidiosa. Scoperta una posizione di mitragliatrice e intuita la minaccia per un reparto di avanguardia, alla testa di pochi audaci, l’assaltava con lancio di bombe, costringeva alla resa i difensori e catturava l’arma. Sempre volontariamente partecipava ad un ardito colpo di mano per la conquista di importante quota, distinguendosi per sprezzo del pericolo, astuzia e audacia. Ferito, occultava le sue sofferenze per poter dare il suo contributo alle future battaglie. Unitosi in seguito, ad un plotone di arditi impegnato per il possesso di altra importante quota, tenacemente difesa dal nemico, avvistata una mitragliatrice che col suo fuoco impediva l’avanzata del reparto, l’assaltava decisamente riuscendo a farla tacere. Nel gesto eroico di rincorrere i difensori in fuga, nell’atto di lanciare l’ultima bomba, veniva mortalmente colpito. Cadeva incitando i camerati, che volevano soccorrerlo, ad andare avanti, sempre avanti, e persistere nella lotta e vincere. Spirava col nome della Patria e del Duce sulle labbra. Esempio fulgido di eroismo. Andorra, 13 marzo - Castelsera, 16 - 17 marzo - Quadrivio di Mirablanca, 24 marzo - Quota 483 Mezaleon, 30 marzo 1938. .[3]»
— Regio Decreto 8 dicembre 1938.[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Universitario fascista, arruolatosi quale semplice legionario mitragliere in un aspro combattimento, essendo la sua arma inutilizzata, ed essendo egli stesso ferito ad una coscia, lottava a bombe a mano, finché esausto, veniva tratto al posto di medicazione. Trijueque, 12 marzo 1937
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Studente universitario e volontario quale semplice camicia nera in un plotone arditi, in un momento di grave incertezza manifestatasi nel gruppo del quale faceva parte, col suo fermo e ardimentoso contegno riusciva non solo a rianimare i camerati, ma approfittando della meravigliosa ripresa determinatasi, li guidava di slancio alla conquista di una forte e contrastata posizione. Campo della Andrenilla, 23 agosto 1937


  • Lucio Ceva, Spagne 1936-1939. Politica e guerra civile: Politica e guerra civile, Milano, Franco Angeli Editore, 2010.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 289.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]