Angina di Prinzmetal

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Angina di Prinzmetal
Specialitàcardiologia
Eziologiavasospasmo
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM413.1
ICD-10I20.1
MeSHD000788
MedlinePlus000159
Sinonimi
Sindrome di Prinzmetal-Massumi
Angina variante
Angina vasospastica
Eponimi
Myron Prinzmetal
Rashid A. Massumi

L'angina di Prinzmetal (o angina variante) è una forma di angina pectoris, ovvero è una sindrome dolorosa retro-sternale che si presenta a riposo e ciclicamente, a differenza dell'angina stabile (o da sforzo) che si presenta dopo attività fisica. Tale sindrome è causata da un vasospasmo delle arterie coronarie che causa una sofferenza al tessuto cardiaco. In particolare è dovuta alla contrazione della muscolatura liscia delle arterie coronarie che induce un minor afflusso sanguigno al cuore.

Myron Prinzmetal (1908 - 1987) fu il primo a descrivere tale manifestazione nel 1959 insieme a dei collaboratori, trovando forti dolori al torace.[1]

Epidemiologia

[modifica | modifica wikitesto]

Rispetto alle altre forme di angina (come l'angina stabile) si mostra in età più giovanile, si riscontra maggiormente nei fumatori, colpisce maggiormente nelle ore notturne sino al primo mattino.[2]

Durante anni di studio si è dimostrato che tale angina viene provocata da uno spasmo coronarico, occlusivo o subocclusivo, che a sua volta crea un'improvvisa e transitoria diminuzione del diametro di un ramo coronarico epicardico, tale restringimento è indipendente da forme di malattia delle coronarie dell'individuo. Raramente si manifesta dopo un intervento chirurgico e come effetto di alcuni farmaci (5-fluorouracile e ciclofosfamide).[3]

Fattori di rischio

[modifica | modifica wikitesto]
  • fumo
  • alcool
  • combinazione contracettivi-fumo
  • cocaina
  • 5-fluoracile

Sintomatologia

[modifica | modifica wikitesto]

Fra i sintomi e segni clinici che caratterizzano tale angina possiamo ritrovare un forte dolore cardiaco quasi sempre riscontrato quando la persona si trova a riposo e non sotto stress. Inoltre si ritrovano sincope e presenze di aritmie. Gli episodi di ischemia durano 2-10 minuti, potendo recidivare a breve termine. Tipicamente compaiono nelle ore notturne o nella prima mattina. In un quarto dei casi ci può essere associazione con sforzo, durante o successivamente.

In alcuni pazienti si notano:

  • fasi fredde: gli episodi di angina scompaiono per un certo lasso di tempo;
  • fasi calde: elevata frequenza degli episodi.

L'angina variante si presenta all'ECG standard con sopraslivellamento del tratto ST, indicativo di ischemia transmurale. Talvolta non si ha il sopraslivellamento, ma durante l'angina si notano onde T positivizzate, rispetto alle onde T negative di base, fenomeno chiamato "pseudonormalizzazione".

In caso non si riesca a documentare un'angina con ECG standard, si può adoperare l'ECG dinamico, test da sforzo (solitamente negativo in realtà) o test provocativo.

La somministrazione di nitrati nelle forme classiche di angina permette di ottenere notevoli risultati; in questa specifica tipologia di angina tale cura aiuta a prevenire l'ischemia miocardica, se si esegue una vasodilatazione coronarica diretta. I betabloccanti, invece, sono controindicati nel trattamento dell'angina di Prinzmetal[4]. Come profilassi vengono usati farmaci calcio-antagonisti.

  1. ^ M. Prinzmetal, R. Kennamer, R. Merliss, T. Wada, N. Bor, Angina pectoris I. A variant form of angina pectoris: Preliminary report (abstract), in The American Journal of Medicine, vol. 27, n. 3, settembre 1959, pp. 375-388, DOI:10.1016/0002-9343(59)90003-8. URL consultato il 16 settembre 2024.
  2. ^ Ogawa H. Yasue H. Oshima S, Circadian variation of plasma fibrinopeptide. A level in patients with variant angina, in Circulation, vol. 80, 1989, p. 1617.
  3. ^ Eugene Braunwald, Malattie del cuore (7ª edizione) p.1266, Milano, Elsevier Masson, 2007, ISBN 978-88-214-2987-3.
  4. ^ British National Formulary, Vol 58, pg 88, 2009.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina