Angelo Crotti di Costigliole
Giuseppe Angelo Michele Crotti conte di Costigliole | |
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Nascita | Saluzzo, 8 maggio 1774 |
Morte | Torino, 4 novembre 1861 |
Luogo di sepoltura | Chiesa di San Filippo |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Impero austriaco Primo Impero francese Regno d'Italia |
Forza armata | Regia Armata Sarda |
Arma | Cavalleria |
Grado | Tenente generale |
Guerre | Guerre napoleoniche |
Campagne | Campagna d'Italia (1796-1797) Campagna di Napoleone in Spagna Guerra d'indipendenza spagnola Campagna di Russia Campagna d'Italia (1813-1814) |
Battaglie | Battaglia di Wagram Battaglia di Smolensk (1812) Battaglia di Borodino Battaglia di Malojaroslavec Battaglia di Lützen (1813) Battaglia di Bautzen Battaglia del Mincio (1814) |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Dizionario bibliografico dell'Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1] | |
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Giuseppe Angelo Michele Crotti conte di Costigliole (Saluzzo, 8 maggio 1774 – Torino, 4 novembre 1861) è stato un generale italiano, che fu insignito da re Vittorio Emanuele II del Collare dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Saluzzo l'8 maggio 1774, figlio del conte Giovanni Michele. Allievo presso il Collegio dei Nobili nel 1789, dottore in legge, il 2 maggio 1792 fu nominato sottotenente di cavalleria della Regia Armata Sarda, in servizio presso il Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria".[2] Prese parte alle campagne militari del 1792-1796.[3]
A seguito della pace fra il Regno di Sardegna e la Francia, lasciò il servizio attivo nell'Armata Sarda entrando in quello austriaco, dapprima in forza nel Reggimento "Dragoni del Württemberg" e poi in quelli di Hohenlohe[3] con i quali prese parte alla campagna del 1799-1800.[1]
Si dimise nel 1804 dal servizio presso l'Impero austriaco a causa di un decreto di Napoleone Bonaparte,[4] ma due anni dopo fu ammesso a prestare servizio nell'Armée de terre francese.[1] Combatté durante la battaglia di Wagram (5-6 luglio 1809) e partecipò poi alla campagna di Spagna, distinguendosi nell'assedio di Astorga e di Ciudad Rodrigo.[5] Rimase ferito nel combattimento di Coimbra, sotto gli ordini del Maresciallo di Francia Andrea Massena partecipò all'invasione del Portogallo e alla successiva ritirata, distinguendosi a Campo Major dove venne decorato con la Croce di Cavaliere della Legion d'onore.[6]
Assegnato alla Grande Armata per l'invasione della Russia, si trovò a combattere a Smolensk e poi nella battaglia di Borodino, e prese parte alla battaglia di Malojaroslavec che agevolò la ritirata dell'esercito alla Beresina.[6] Prese poi parte alle battaglie di Lützen e Bautzen, e fu poi aiutante di campo del generale Maurizio Ignazio Fresia.[6] Insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona ferrea (3 dicembre 1813), divenne ufficiale d'ordinanza del viceré Eugenio di Beauharnais e combatté nella battaglia del Mincio (8 febbraio 1814).[1]
Dopo la restaurazione divenne capitano del Reggimento dei "Dragoni del Re" il 9 settembre 1814, e fu promosso maggiore il 26 dicembre 1815.[1] Il 30 gennaio 1816 fu insignito dell'onorificenza di Milite dell'Ordine militare di Savoia, e in ricompensa di vari servizi resi nel corso di alcune missioni straordinarie in Piemonte, in Francia e presso gli austriaci il 6 giugno 1819 ricevette la Croce di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.[1] Tenente colonnello di cavalleria il 21 novembre 1819, tenente colonnello effettivo del Reggimento Dragoni del Re il 17 gennaio 1821, fu ufficiale di collegamento con il generale Ferdinando Bubna.[1] L'8 aprile 1821 caricò i costituzionali a Novara, ricevendo per questo l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia il 26 giugno dello stesso anno.[7] Tenente colonnello nel Reggimento "Dragoni del Genevese" (14 agosto 1821), fu promosso al grado di colonnello il 12 ottobre 1821 e insignito dall'Impero austriaco del titolo di Commendatore dell'Ordine della Corona Ferrea per la lodevole condotta nel corso del combattimento di Novara il 12 dicembre 1821.[7] Nominato colonnello in seconda del Reggimento "Dragoni del Genevese" il 22 gennaio 1823, passò al Reggimento "Cavalleggeri di Savoia" il 15 ottobre 1826.[6] Promosso maggior generale e aiutante di campo del re il 6 luglio 1831, divenne Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro per aver svolto varie missioni per l'ispezione della cavalleria, per la presidenza della commissione per la carica di cavaliere, e altre incombenze straordinarie concernenti l'Armata, il 10 maggio 1836.[7][4]
Elevato al rango di tenente generale e comandante la Divisione di Genova il 6 dicembre 1837,[4] capitano delle Guardie del Corpo del Re il 2 gennaio 1841.[7] Nominato Cavaliere di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro il 1º aprile 1842, ricevette la Medaglia mauriziana per 10 lustri di servizio militare il 15 giugno dello stesso anno.[7] Posto in pensione nel 1848, fu insignito del Collare dell'Ordine della Santissima Annunziata il 31 dicembre 1854.[7][4] Benché in età avanzata effettuò viaggi a Parigi e Londra.[8]
Si spense a Torino il 4 novembre 1861, e fu tumulato nella Chiesa di San Filippo.[7]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze estere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Ilari, Shamà 2008, p.169.
- ^ Di Pietrantonio 2020, p.169.
- ^ a b Baruffi 1861, p.134.
- ^ a b c d Baruffi 1861, p.135.
- ^ Baruffi 1861, p.1.
- ^ a b c d Baruffi 1861, p.2.
- ^ a b c d e f g Ilari, Shamà 2008, p.170.
- ^ Baruffi 1861, p.3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Stefano Ales, L’armata sarda e le riforme albertine (1831-1842), Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, 1987.
- Stefano Ales, L’armata sarda della Restaurazione (1814-1831), Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, 1987.
- Giuseppe Filippo Baruffi, S.E. il tenente generale cavaliere Angelo Crotti di Costigliole, Firenze, Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, 1861.
- Nicola Brancaccio, L’esercito del vecchio Piemonte –gli ordinamenti, parte II dal 1814 al 1859, Roma, Libreria dello Stato, 1925.
- Luca Di Pietrantonio, Per un dizionario dell’alta ufficialità dell’esercito carlo albertino. Prosopografie dei protagonisti dal 1831 al 1849, Torino, Università degli Studi di Torino, 2020.
- Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
- Alberico Lo Faso di Serradifalco, Gli ufficiali del Regno di Sardegna dal 1814 al 1821. Vol.2 (PDF), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2016.
- Generali italiani del XVIII secolo
- Generali italiani del XIX secolo
- Nati nel 1774
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