Albatros (cacciasommergibili)
Albatros | |
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Descrizione generale | |
Tipo | cacciasommergibili (1934-1939) torpediniera (1939-1941) |
Proprietà | Regia Marina |
Costruttori | CNR |
Cantiere | Cantiere navale di Palermo, Palermo |
Impostazione | 1931 |
Varo | 27 maggio 1934 |
Entrata in servizio | 31 dicembre 1934 |
Destino finale | silurato ed affondato dal sommergibile HMS Upright il 27 settembre 1941 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | standard 334 t pieno carico 490 t |
Lunghezza | 70,5 m |
Larghezza | 6,9 m |
Pescaggio | 2,2 m |
Propulsione | 2 caldaie 2 gruppi di turbine a vapore Belluzzo su 2 assi potenza 4300 hp |
Velocità | 24,5 nodi (45,37 km/h) |
Autonomia | 1420 mn a 14 nodi |
Equipaggio | 52 tra ufficiali, sottufficiali e marinai |
Equipaggiamento | |
Sensori di bordo | ecogoniometro (dal 1939) |
Armamento | |
Artiglieria | 2 pezzi da 100/47 mm, 4 mitragliere da 13,2 mm |
Altro | 4 lanciabombe di profondità, 2 tramogge per bombe di profondità |
Note | |
dati riferiti all'entrata in servizio | |
dati presi da Warships 1900-1950., Betasom, Appunti di storia militare. e Trentoincina. | |
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L'Albatros è stato un cacciasommergibili (e successivamente una torpediniera) della Regia Marina.
Storia e caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]In servizio a fine 1934, l’Albatros fu un mezzo sperimentale, la prima unità antisommergibili della Regia Marina[1]. Inizialmente era previsto anche un complesso binato di tubi lanciasiluri da 450 mm, che tuttavia non furono mai installati[1].
Si trattò di una unità dalla scarsa riuscita, che non fu mai riprodotta[1], sebbene si fosse inizialmente progettato di costruire una serie di 24 unità similari[2]. Probabilmente in questa decisione (per molti versi miope) giocò anche il desiderio di una parte (minoritaria) della marina e (maggioritaria) del governo e del PNF di concentrare le risorse della marina sulle corazzate (anche con inutili ricostruzioni di vecchie unità) e gli incrociatori specie pesanti (o prolungando il servizio di quelli meno moderni, sovente riclassificati cacciatorpediniere subito prima della seconda guerra mondiale), lesinando i fondi per le navi di scorta e per le sperimentazioni scientifico/tecniche. Ritenuta una nave “di seconda linea”, nel 1935 (secondo altre fonti 1937) subì lo sbarco dei due cannoni da 100/47 mm (destinati all'imbarco su sommergibili), che furono sostituiti con altrettanti pezzi da 102/35 Mod. 1914 più antiquati[1]. Nel 1937 un complesso binato Breda Mod. 31 da 13,2 mm fu rimpiazzato con due mitragliere singole da 8 mm[1].
Sebbene non imbarcasse alcun armamento silurante, nel 1939 venne riclassificato torpediniera[1]. Nel corso di lavori di modifica, durante tale anno, imbarcò anche due mitragliere contraeree Breda 37/54 e un ecogoniometro (fu la prima unità italiana a imbarcare tale strumento)[1][2].
Durante la seconda guerra mondiale al comando del capitano di corvetta Alessandro Mazzetti di Pietralata, ebbe base a Messina[1]. Fu impiegato in pattugliamenti e caccia antisommergibile nello stretto di Messina e in missioni di scorta di breve durata lungo le coste orientali della Sicilia[1].
Il 22 giugno 1940 fu protagonista di una prima e infruttuosa azione antisommergibile[3].
Il 16 luglio dello stesso anno l’Albatros, in navigazione al largo di Augusta, fu fatto oggetto del lancio di alcuni siluri da parte del sommergibile britannico Phoenix: dopo aver evitato le armi, la nave italiana passò al contrattacco con bombe di profondità, affondando il Phoenix con tutto il suo equipaggio di 55 uomini in posizione 37°15' N e 15°15' E[3][4][5].
Funse inoltre di scorta al grande transatlantico Rex nel suo ultimo viaggio che lo portò da Genova (da dove partì il 6 giugno 1940) a Pola e da lì, il 15 agosto, a Trieste[3][6].
Il 27 settembre 1941 l’Albatros (passato al comando del tenente di vascello di complemento Torquato Serio) fu silurato dal sommergibile britannico Upright e s'inabissò 8 miglia a nordovest di Capo Rasocolmo, non lontano da Messina[3][7]. 36 uomini persero la vita, mentre i sopravvissuti furono 47, compreso il comandante.
Complessivamente l'unità aveva svolto 57 missioni di guerra, principalmente nelle acque siciliane e nel Mar Ionio[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Caccia Sommergibili Albatros - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici.
- ^ a b Torpediniere (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2010).
- ^ a b c d e Trentoincina.
- ^ Allied Warships of WWII - Submarine HMS Phoenix - uboat.net.
- ^ World War II Day-By-Day: Day 320 July 16, 1940.
- ^ Paolo Piccione, Genova, città dei transatlantici, p. 114
- ^ Allied Warships of WWII - Submarine HMS Upright - uboat.net.