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Aci Catena

Coordinate: 37°35′30.11″N 15°08′42.22″E
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Aci Catena
comune
Aci Catena – Veduta
Aci Catena – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Catania
Amministrazione
SindacoMargherita Rita Ferro (PD, FI, DC e liste civiche) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate37°35′30.11″N 15°08′42.22″E
Altitudine170 m s.l.m.
Superficie8,53 km²
Abitanti27 697[1] (30-4-2023)
Densità3 247,01 ab./km²
FrazioniAci San Filippo, Eremo Sant'Anna, Nizzeti, Reitana, San Nicolò
Comuni confinantiAci Castello, Aci Sant'Antonio, Acireale, Valverde
Altre informazioni
Cod. postale95022
Prefisso095
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT087003
Cod. catastaleA027
TargaCT
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 988 GG[3]
Nome abitanticatenoti
PatronoMaria Santissima della Catena
Giorno festivo15 agosto e 11 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Aci Catena
Aci Catena
Aci Catena – Mappa
Aci Catena – Mappa
Posizione del comune di Aci Catena nella città metropolitana di Catania
Sito istituzionale

Aci Catena ('a Catina in siciliano) è un comune italiano di 27 697 abitanti[1] della città metropolitana di Catania in Sicilia.

Geografia fisica

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Il clima è generalmente mite. Gli inverni non sempre sono rigidi e le nevicate con accumulo sono rare ma non eccezionali (come accadde, per esempio, nel dicembre del 1925, nel 1956, nel dicembre del 1988, nel febbraio del 2006, nel gennaio del 2017, nel gennaio del 2019 e nel febbraio del 2021). Le estati risultano calde e secche. Le piogge, invece, concentrate soprattutto tra ottobre e marzo, sono talvolta intense a causa dell'effetto stau, protagonista della pluviometria della zona acese.

Origini del nome

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La prima parte del toponimo, in comune con altri Comuni limitrofi, fa riferimento al fiume Aci. La seconda si riferisce alla patrona, la Madonna della Catena.

Toponimi derivati

Dal nome di Aci Catena deriva quello di Catenanuova, comune del libero consorzio comunale di Enna fondato da Andrea Giuseppe Riggio-Statella, principe della Catena.

Aci Catena e le altre Aci si narra che trassero la propria origine da Xiphonia, misteriosa città greca oggi del tutto scomparsa. I poeti Virgilio e Ovidio fecero nascere il mito della fondazione alla storia d'amore tra una ninfa chiamata Galatea ed un pastorello chiamato Aci, e del ciclope Polifemo. In epoca greca e romana esisteva una città chiamata Akis (Ἄκις), che partecipò alle guerre puniche.

La storia della medievale Jachium e poi dell'araba Al-Yag coincide strettamente con quella del Castello di Aci da cui si può desumere buona parte degli avvenimenti storici ed a cui si rinvia. Di questo periodo è la fondazione del Santuario di Valverde.

La storia di Aci Catena sarà praticamente condivisa fino al XVII secolo con quella degli altri casali del territorio di Aci a cui si può far riferimento.

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Acireale.

Sotto il dominio spagnolo, nel XVII secolo, il notevole sviluppo economico di Aquilia Nuova (Acireale) causò contrasti e rivalità con gli altri casali che chiedevano l'autonomia amministrativa. Vi è stata quindi la separazione dei casali di Aci. Nacquero così, oltre ad Aci Catena, i seguenti agglomerati: Aci Bonaccorsi (1652), Aci Castello (1647), Aci San Filippo ed Aci Sant'Antonio (1628), Aci Platani (frazione di Acireale), Aci Trezza (frazione di Aci Castello). Curiosamente la cittadina veniva citata in passato come Scarpi ("scarpe", forse per la presenza nella zona di calzolai), mentre la frazione di Aci San Filippo era detta Xacche.

Il sisma dell'11 gennaio 1693

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Il sisma del 1693 interessò un'area vastissima della Sicilia orientale: da Messina a Val di Noto. Gli studiosi odierni, grazie alle fonti che ne hanno descritto gli effetti, hanno stimato l'intensità a 7.4 Richter o XI Mercalli. Anche Aci Catena fu distrutta in parte: la chiesa che custodiva una preziosa icona del XV secolo cadde, ma l'altare, la preziosa icona e il simulacro restarono integri.

A differenza dei paesi limitrofi, le cronache riportano che l'antica Scarpi ebbe meno di 100 vittime. Il popolo catenoto interpretò l'evento come un miracolo che allora attribuì alla Madre della Catena che li avrebbe protetti con il proprio manto. Il culto della Vergine della Catena si è nel frattempo espanso anche ed è ancora praticato anche nelle zone limitrofe. Ad esempio, tra il 29 e 30 dicembre 1908, il prevosto di Aci Catena, arciprete Salvatore Bella, futuro vescovo di Acireale (1922) scrisse un inno di ringraziamento alla Vergine, dal titolo Ci Salvò[4], musicato dal M° Giuseppe Monterosso [5], appositamente e immediatamente nel gennaio del 1909, per la ricorrenza che viene festeggiata dai fedeli, ogni anno, l'11 del mese.

Secoli successivi

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La storia del paese di Aci Catena è stata anche segnata, nei secoli, da altri eventi calamitosi. Si ricordano: l’alluvione del 4 settembre 1761 (a seguito di un violento nubifragio che causò la piena ed il conseguente straripamento del torrente Lavinaio che attraversa la cittadina), il sisma del 20 febbraio 1818 (magnitudo 6.0 con epicentro tra i comuni di Aci Catena ed Aci Sant’Antonio) ed il sisma del 26 dicembre 2018 (magnitudo 4.9, ad appena 1,2 km di profondità, con epicentro nella vicina Viagrande).

Fino al 1828 il Comune di Aci San Filippo e Catena amministrava anche Aci Trezza e Ficarazzi, che quell'anno passarono con decreto all'amministrazione di Aci Castello[6].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa Matrice

Architetture religiose

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Tradizioni e folclore

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Il Simulacro di Maria SS.ma della Catena, Patrona della Città

Diverse sono le feste in occasione di festività religiose e in onore di santi

  • 11 gennaio - Festa di Ringraziamento alla Santa Patrona, per aver protetto il suo popolo durante il terremoto del 1693.
  • Venerdì Santo - Processione del settecentesco simulacro del Cristo Morto e dell'Addolorata dalla Chiesa di Santa Lucia (anni pari) o dalla Chiesa di San Giacomo apostolo (anni dispari) verso la Chiesa dei Santi Elena e Costantino. Alla processione partecipano le cinque Arciconfraternite della città: Suffragio, Santissimo Sacramento al turno, Santa Barbara, Immacolata e Santissimo Sacramento in Santa Lucia. È tradizione lo sparo di un colpo a cannone ogni ora, dall'alba sino alla conclusione della processione del Cristo Morto.
  • 15 agosto - Festa estiva in onore della Madonna della Catena, Patrona della città. Il simulacro della Madonna, arricchito da numerosi monili d'oro, donati nel corso degli anni per grazie ricevute, sul fercolo viene condotto in processione dai devoti, per le vie della città. I momenti più importanti della festa sono l'arrivo dei pellegrini, provenienti da molti paesi etnei (principalmente Misterbianco e Acitrezza) durante tutta la notte tra il 14 e il 15 agosto; in mattinata l'emozionante svelata del Taumaturgo Simulacro della Santa Patrona tra le lacrime e le acclamazioni dei devoti; tradizionale è la suggestiva "Trasuta o chianu" (Ingresso in piazza di corsa) del fercolo con la Madonna; tra lo sventolio dei fazzoletti, un colorato e nutrito spettacolo pirotecnico, conclude la giornata di festa. Forte devozione e fede si intrecciano al folklore siciliano.
  • 13 dicembre - Solenni Festeggiamenti in onore di Santa Lucia con processione del simulacro della Santa per le vie del quartiere di Santa Lucia e della città di Aci Catena. Riconosciuta sia nella Sicilia orientale che in quella occidentale, si contano presenze anche dalla Calabria, dalla Puglia e dalla Campania, attratti sia per la solennità delle funzioni interne che per il folklore della festa esterna, soprattutto al momento dell'uscita della Santa dalla chiesa e dello sparo dei fuochi artificiali, con il caratteristico e tradizionale lancio degli 'nzareddi (zagarelle). Da segnalare la bellezza estetica e artistica del simulacro ligneo della Santa.

Il compatrono San Candido Martire

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Il corpo di San Candido Martire - Compatrono della Città

Il culto a "Scarpi" (oggi Aci Catena) del corpo santo di nome Candido risale al 1710, quando i Principi Riggio di Campofranco e Campofiorito, stabilitisi a Scarpi nel 1672, donarono alla Chiesa di Santa Maria della Catena le reliquie di San Candido Martire insieme ad un altare marmoreo dello stesso periodo. Le reliquie precedentemente prelevate dalla catacomba di San Callisto in Roma, furono donate dal Cardinal Vicario Gaspero Carpineo a don Pietro di Campofiorito e da questi al Principe Luigi II. Oggi il corpo santo è custodito in un'urna di cristallo sotto altare maggiore, anche se questa probabilmente non fu la sua originaria collocazione. A San Candido è intitolata una piazzetta del centro storico cittadino.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 marzo 1989 31 maggio 1990 Antonino Quattrocchi Democrazia Cristiana Sindaco [8]
31 maggio 1990 10 febbraio 1993 Francesco Finocchiaro Democrazia Cristiana Sindaco [8]
22 marzo 1993 28 giugno 1993 Raffaele Nicotra Democrazia Cristiana Sindaco [8]
28 giugno 1993 4 dicembre 1995 Claudio Sammartino Comm. straordinario [8]
2 settembre 1993 4 dicembre 1995 Salvatore D'Urso Comm. straordinario [8]
28 giugno 1993 4 dicembre 1995 Anna Maria Polimeni Comm. straordinario [8]
5 dicembre 1995 29 novembre 1999 Sebastiano Oliveri Alleanza Nazionale Sindaco [8]
29 novembre 1999 14 giugno 2004 Ascenzio Maria Catena Maesano Forza Italia, centro-sinistra Sindaco [8]
14 giugno 2004 29 febbraio 2008 Ascenzio Maria Catena Maesano centro-destra Sindaco [8]
31 marzo 2008 7 aprile 2008 Giovanbattista Leone Comm. straordinario [8]
9 aprile 2008 17 giugno 2008 Pietro Maria Di Miceli Comm. straordinario [8]
17 giugno 2008 8 novembre 2011 Raffaele Nicotra centro-destra Sindaco [8]
8 novembre 2011 23 maggio 2012 Pietro Di Miceli Comm. straordinario [8]
23 maggio 2012 21 ottobre 2016 Ascenzio Maria Catena Maesano centro-destra Sindaco [8]
1º dicembre 2016 12 giugno 2017 Vincenzo D'Agata Comm. straordinario [8]
12 giugno 2017 12 giugno 2022 Sebastiano Oliveri lista civica Sindaco [8]
13 giugno 2022 in carica Margherita Rita

Ferro

Partito Democratico, Forza Italia, Democrazia Cristiana e liste civiche Sindaco [8]

Altre informazioni amministrative

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Il comune di Aci Catena fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.7 (Colline litoranee di Acireale)[9].

Nel comune hanno sede le seguenti società sportive: Acicatena Calcio 1973[10], che ha disputato tra l’altro quattro campionato Serie D; la società di pallavolo femminile A.S.D. Liberamente Acicatena, che ha vinto il campionato di Serie C 2016-2017 e ha conquistato la promozione nel campionato nazionale di B2 (prima squadra catenota a raggiungere una categoria nazionale) e la squadra di rugby, Unione Rugby delle Aci.

Impianti sportivi

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Ad Aci Catena sono presenti lo stadio di calcio, Nino Bottino, il pattinodromo comunale Tommaso Onofri[11] e un campo sportivo polivalente con una capienza di circa 5.000 persone.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 23 giugno 2023. URL consultato il 29 giugno 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Mario Vecchio, Giuseppe Monterosso dalle “Sinopie Consonanze”, in *Lapis ipse loquax. Giuseppe Monterosso e Aci Catena protesi nella Musica. Atti del Convegno tenutosi allo Svelamento della Targa Marmorea del 6.1.2023, a cura di Fabrizio Càssaro, Supino (FR), Pagine lepine, 2023, p. 31
  5. ^ Michele Pricoco, Abigaille. Dramma per musica del dott. [sic. – ma nell'originale del 1793 è "d. Vincenzo...", dove "d." sta per dominus] Vincenzo Bellini in lode di Nostra Signora SS. Maria della Catena, Acireale, Galatea Editrice,1985, p. 23 (in questa pagina è scritto di Monterosso autore dell’Inno
  6. ^ Il decreto di Francesco I, Re delle due Sicilie, datato Napoli, 15 Settembre 1828, "con il quale i quartieri di Aci Trezza e Ficarazzi, separandosi dal Comune di Aci S. Filippo e Catena, vengono riuniti a quello di Acicastello". (JPG), su amicidellamusicaacigalatea.it.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  8. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q http://amministratori.interno.it/
  9. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 5 luglio 2011.
  10. ^ Blog di approfondimento, su acicatenacalcio.blog.tiscali.it. URL consultato il 29 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2013).
  11. ^ Sito del comune, su comune.acicatena.ct.it. URL consultato il 29 giugno 2016.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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