[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Giuseppe Civati

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Giuseppe Civati

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
22 marzo 2018
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
- Partito Democratico (fino al 25/03/2015)
- Misto/Alternativa Libera-POS (dal 17/11/2015 al 20/03/2017)
- SI-SEL-POS (dal 22/03/2017)
CoalizioneItalia. Bene Comune
CircoscrizioneLombardia 1
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPossibile (dal 2015)
Precedenti:
PDS (fino al 1998)
DS (1998-2007)
PD (2007-2015)
Titolo di studiolaurea in filosofia
dottorato di ricerca in filosofia e scienze umane
UniversitàUniversità degli Studi di Milano
Professionelibero professionista

Giuseppe Civati, detto Pippo (Monza, 4 agosto 1975), è un politico, saggista e editore italiano, fondatore e primo segretario di Possibile[1], deputato dal 2013 al 2018.

Civati si è diplomato al liceo ginnasio B. Zucchi di Monza.[2] Nel 1998 si è laureato in filosofia e nel 2004 ha conseguito il dottorato di ricerca, sempre in Filosofia, presso l'Università Statale di Milano.[2] Nel 2002 ha conseguito un diploma in "Civiltà dell'Umanesimo e del Rinascimento" presso l'Istituto di Studi sul Rinascimento di Firenze.[2] Ha collaborato con la cattedra di Storia della filosofia dell'Università Statale di Milano, con l'Istituto di Studi sul Rinascimento e con l'Universitat de Barcelona.[2] Si è occupato prevalentemente di filosofia rinascimentale e della comprensione filosofica della globalizzazione e dell'identità dell'Occidente.[3]

Dal 2018 Civati si occupa[4] della casa editrice People, fondata insieme agli scrittori Stefano Catone e Francesco Foti.[5][6] People stessa si autodefinisce come un'agenzia di comunicazione, con l'obiettivo di raccontare la realtà tramite «la rielaborazione e la mediazione».[7]

Carriera politica

[modifica | modifica wikitesto]

Inizi nell'Ulivo e consigliere comunale a Monza

[modifica | modifica wikitesto]

Civati ha iniziato a fare politica nei Giovani progressisti e ha partecipato ai comitati per Romano Prodi nel 1995.[2] Eletto al Consiglio comunale di Monza nel 1997, l'anno successivo è diventato segretario cittadino dei Democratici di Sinistra.[2] Dal 2002 al 2004 è stato membro della segreteria provinciale dei DS di Milano e dal 2005 al 2006 membro della segreteria regionale dei DS della Lombardia.[2] Nel 2004 ha promosso la prima edizione del Festival delle città possibili, dedicato alle buone pratiche amministrative.[2] Dal 2004 tiene un popolare blog in cui affronta prevalentemente tematiche politiche.[8]

Consigliere regionale lombardo e la fondazione del PD

[modifica | modifica wikitesto]
Civati a Milano durante una manifestazione a sostegno di Internet (2008)

Nell'aprile 2005 è stato eletto consigliere regionale in Lombardia per la lista Uniti nell'Ulivo nella circoscrizione di Monza, ricevendo 19.347 preferenze.[9]

Civati fa parte del Partito Democratico dalla fondazione nel 2007. Dopo le dimissioni di Walter Veltroni dalla segreteria del PD del 17 febbraio 2009 è risultato a sorpresa[10] il secondo più votato in un sondaggio online del settimanale L'Espresso per la scelta del nuovo leader del partito. Considerato uno degli esponenti di punta tra i cosiddetti "trentenni" che potrebbero guidare il ricambio generazionale del Partito Democratico,[11] nel 2009 entra a fare parte della direzione nazionale del PD ed è presidente del Forum per i nuovi linguaggi e le nuove culture del PD in rappresentanza della mozione Marino.[12][13]

Coordinatore della campagna Marino e rielezione in regione Lombardia

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2009 Civati è stato coordinatore nazionale della campagna elettorale di Ignazio Marino in vista del primo congresso e delle primarie del Partito Democratico del 2009. Alle elezioni regionali del 28-29 marzo 2010 è stato rieletto consigliere della regione Lombardia nella circoscrizione di Monza con 10.321 preferenze.[14] Nell'aprile del 2010, a causa del diffuso malcontento tra gli elettori democratici per l'esito delle elezioni regionali, ha fondato assieme a Carlo Monguzzi il movimento politico interno al Partito Democratico chiamato "Andiamo Oltre", che si definiva come "un contratto a progetto, della durata di tre mesi, che vede coinvolte tutte le persone che hanno a cuore il futuro del Paese e del PD". L'iniziativa si proponeva di "non prendere in considerazione le vicende interne del partito, ma di prendere in considerazione esclusivamente i progetti e le proposte da fare al Paese". Dal 23 al 25 luglio 2010 il movimento si è ritrovato in campeggio ad Albinea e ha deciso di proseguire il lavoro effettuato fino ad allora.

Assieme all'allora sindaco di Firenze Matteo Renzi, Civati ha promosso la prima edizione della Leopolda, il congresso/raduno "Prossima fermata: Italia" svoltosi tra il 5 e il 7 novembre 2010 presso la Stazione Leopolda di Firenze, definito dalla stampa il "raduno dei rottamatori".[15] Successivamente ha preso le distanze dalla linea politica di Renzi. Il 22 e 23 ottobre 2011, insieme a Debora Serracchiani, ha organizzato a Bologna l'iniziativa "Il nostro tempo". Nel marzo del 2012 il suo movimento "Prossima Italia" ha annunciato l'intenzione di esprimere una candidatura e una mozione a essa collegata al secondo Congresso del Partito Democratico, previsto per la seconda metà del 2013.[16] Il 13 novembre 2012 Civati ha pubblicamente dichiarato la sua intenzione di candidarsi a segretario del PD.[17]

Candidatura a Segretario nazionale del PD e l'opposizione a Renzi

[modifica | modifica wikitesto]
Logo della campagna elettorale per le primarie del 2013

Nel dicembre 2012 si è candidato alle primarie per la scelta dei candidati parlamentari del PD in vista delle elezioni del 2013, risultando il più votato nella provincia di Monza e Brianza[18] e pertanto è stato candidato alla Camera dei deputati nella circoscrizione Lombardia I. Alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 Civati è stato eletto deputato.

Civati ha promosso un dialogo tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle per la formazione di un governo e si è opposto nettamente alla formazione di un'alleanza di governo tra il Partito Democratico e il Popolo della Libertà. A causa del suo dissenso politico non ha partecipato al voto di fiducia al governo Letta.[19]

Nel gennaio 2013 Civati è stato indagato dalla procura di Milano per peculato in relazione ai rimborsi spese percepiti come consigliere regionale della Lombardia.[20] Il 5 febbraio ha presentato al pubblico ministero una richiesta di archiviazione.[21] Civati ha anche reso pubblico nel suo blog il dettaglio delle somme contestategli dalla Guardia di Finanza.[22] Il 16 dicembre 2013 la Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione dell'indagine,[23] richiesta accolta il 13 marzo 2014 dal GIP.[24]

In una iniziativa politica organizzata a Reggio Emilia nei giorni 5-6-7 luglio 2013, il Politicamp, Civati ha lanciato ufficialmente la propria candidatura a segretario in vista delle primarie del Partito Democratico del 2013.[25][26] L'11 ottobre 2013 Civati, depositando le firme dei suoi sostenitori, si è candidato ufficialmente.[27] Durante la campagna ha ottenuto il sostegno di diverse personalità come il giornalista Andrea Scanzi, gli scrittori Giancarlo De Cataldo e Marco Malvaldi, la storica Eva Cantarella, il musicista Luca Mangoni, gli attori Leo Gullotta e Anna Kanakis e Jacopo Fo.

Al primo turno, riservato al voto degli iscritti nei congressi di circolo, Civati ottiene il 9,2% dei voti,[28] qualificandosi quindi alle primarie aperte dell'8 dicembre, in cui con 399 473 voti, ovvero il 14,2%, si classifica terzo, dietro a Matteo Renzi e Gianni Cuperlo.[29]

Alla direzione del PD del 13 febbraio 2014 si esprime contro il documento proposto da Renzi contro il governo Letta, documento che viene approvato con 136 voti e 16 contrari, tutti sostenitori di Civati. Pur avendo valutato insieme ai suoi sostenitori, i cosiddetti Civatiani, un'eventuale fuoriuscita dal partito, vota comunque la fiducia in aula al nuovo Governo Renzi, in cui è presente anche Maria Carmela Lanzetta nel ruolo di Ministro per gli affari regionali e le autonomie, che aveva sostenuto la mozione di Civati al congresso e aveva votato contro nella Direzione Nazionale alla successione di Matteo Renzi a Enrico Letta.

I mesi successivi sono caratterizzati da forti scontri tra la dirigenza del PD e la corrente di Civati, che culminano con le dimissioni dal governo del ministro Lanzetta il 30 gennaio 2015.[30] La corrente si porrà spesso in opposizione al governo, votando contro importanti misure del Governo Renzi, come la riforma del lavoro e il "Decreto Sblocca Italia".[31][32]

L'uscita dal Partito Democratico e la nascita di Possibile

[modifica | modifica wikitesto]
Logo ufficiale di Possibile

Il 6 maggio 2015, due giorni dopo il suo voto contrario alla riforma della legge elettorale,[33] annuncia la sua uscita dal Partito Democratico per le profonde divergenze con la linea politica assunta dal governo Renzi.[34]

Il 26 maggio annuncia la nascita del movimento politico Possibile, che viene presentato ufficialmente il 21 giugno,[35] e che tiene poi il 21 novembre la prima assemblea nazionale degli stati generali, in cui diventa ufficialmente un partito.[36]

Nell'estate del 2015, Possibile promuove una raccolta di firme finalizzata a promuovere una legge di iniziativa popolare sulla legalizzazione della cannabis[37] e l'indizione di otto referendum abrogativi: due contro l'Italicum (uno per l'abrogazione totale e l'altro solamente della norma sui capilista bloccati), due contro il Jobs Act (uno contro le modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e l'altro contro la norma che consente il demansionamento dei lavoratori), uno contro la norma della riforma Giannini che dà ai presidi il potere di chiamata diretta dei docenti e tre sull'ambiente (contro trivellazioni in mare, carattere strategico delle trivellazioni e procedure straordinarie per la realizzazione delle grandi opere). Tuttavia, il movimento non raggiunge l'obiettivo di raccogliere le 500 000 sottoscrizioni necessarie nei termini previsti dalla legge.

Il 17 novembre 2015, infine, assieme agli altri tre deputati di Possibile – Luca Pastorino, Beatrice Brignone e Andrea Maestri – Civati aderisce alla componente del Gruppo misto denominata «Alternativa Libera» (costituita da 10 deputati fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle), che dopo il loro ingresso muta il nome in «Alternativa Libera – Possibile».

A seguito delle votazioni svolte sulla piattaforma on-line fra il 15 e il 31 gennaio 2016, Civati diventa segretario di Possibile, con il 93,2% di preferenze.[1]

Nel maggio 2017, propone alla Camera un disegno di legge di riforma costituzionale e una mozione per rivedere le norme del Concordato in modo che le gerarchie ecclesiastiche siano obbligate a denunciare alla magistratura italiana i reati contro la persona (tra i quali rientrano gli atti sessuali con minorenni),[38] dopo la presentazione non vi sono stati ulteriori sviluppi.[39]

La candidatura con Liberi e Uguali e l'uscita dal Parlamento

[modifica | modifica wikitesto]

Alle politiche del 2018 si candida per Liberi e Uguali (lista che federa Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista, Sinistra Italiana e Possibile) alla Camera nei proporzionali di Bergamo e Palazzolo sull’Oglio, ma non viene riconfermato in Parlamento.[40]

Il 17 marzo 2018 nel corso del suo intervento agli stati generali di Possibile annuncia le sue dimissioni da segretario e le dimissioni di tutto il gruppo dirigente del partito. Il successivo congresso di Possibile elegge Beatrice Brignone come nuova segretaria.

Il percorso con Europa Verde e la candidatura al Senato

[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 aprile 2019 annuncia la propria candidatura alle elezioni europee nella Circoscrizione Italia nord-occidentale con la lista Europa Verde (lista che unisce Possibile e i Verdi).[41] Un mese più tardi, nel maggio 2019 ritira simbolicamente la sua candidatura per la presenza di candidati di estrema destra nella lista di cui fa parte.[42] Ottiene in questa tornata circa 8.100 preferenze.

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 si candida come capolista di Alleanza Verdi e Sinistra al Senato nel collegio plurinominale Emilia Romagna 02 e in seconda posizione dietro a Beatrice Brignone nel collegio Emilia Romagna 01.[43] Tuttavia non riesce ad essere eletto.

  • Giuseppe Civati, Un dialogo sull'umanesimo. Hans-Georg Gadamer e Ernesto Grassi, Aosta, L'Eubage, 2003, ISBN 88-88451-02-1.
  • Giuseppe Civati, No logos? Sommario sulla globalizzazione da un punto di vista filosofico, Milano, CUEM, 2005, ISBN 978-88-6001-003-2.
  • Giuseppe Civati, Silvia Pizzetti, Occidente inquieto, Milano, CUEM, 2006, ISBN 88-6001-100-0.
  • Giuseppe Civati, Il segreto di Alex, Arezzo, Limina, 2005, ISBN 88-88551-94-8.
  • Mattia Carzaniga, Giuseppe Civati, L'amore ai tempi di Facebook, Milano, Zelig, 2009, ISBN 978-88-6018-165-7.
  • Giuseppe Civati, Stefano Catone, AntiOrario Tour 2019. Un viaggio, un libro, un catalogo, People, 2019, ISBN 9788832089417.
  • Giuseppe Civati, Marco Tiberi, Fine, People, 2019, ISBN 9788832089158.
  • Giuseppe Civati, Liliana Segre. Il mare nero dell'indifferenza, People, 2019, ISBN 9788832089011.
  • Giuseppe Civati, Laico, People, 2020, ISBN 9788832089912.
  1. ^ a b Congresso di Possibile: Civati è il segretario, su sinistraunita.org, 1º febbraio 2016. URL consultato il 5 febbraio 2016.
  2. ^ a b c d e f g h Giuseppe Civati, su ciwati.it. URL consultato il 29 novembre 2012.
  3. ^ Giuseppe Civati, Giuseppe Civati, su civati.it. URL consultato il 29 novembre 2012.
  4. ^ Civati a Fanpage.it, su fanpage.it, 5 agosto 2022.
  5. ^ Civati l’editore, su ilfoglio.it. URL consultato il 21 giugno 2020.
  6. ^ Claudio Bozza, Scilipoti «missionario», Verdini rischia il carcere: la nuova vita dei politici rimasti senza la politica, su Corriere della Sera, 8 marzo 2019. URL consultato il 21 giugno 2020.
  7. ^ People | Chi siamo, su People. URL consultato il 21 giugno 2020.
  8. ^ Il blog di Giuseppe Civati, su ciwati.it. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  9. ^ I più votati nelle varie province lombarde, su consiglio.regione.lombardia.it, Consiglio regionale della Lombardia, 2005. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. ^ Alessandro Gilioli, Vai Pippo, su gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it, Piovono Rane, 18 febbraio 2009. URL consultato il 29 novembre 2012.
  11. ^ Goffredo De Marchis, La nuova generazione PD alza la voce "Ora basta, non facciamo più la fila", su repubblica.it, La Repubblica, 21 febbraio 2009. URL consultato il 29 novembre 2012.
  12. ^ Direzione nazionale, su partitodemocratico.it, Partito Democratico. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2012).
  13. ^ Forum nuovi linguaggi e nuove culture, su partitodemocratico.it, Partito Democratico. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2012).
  14. ^ Elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010, su consiglio.regione.lombardia.it, Consiglio regionale della Lombardia, 2010. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2013).
  15. ^ Prossima fermata... Leopolda. I «rottamatori» sono a Firenze, su corrierefiorentino.corriere.it. URL consultato il 16 marzo 2014.
  16. ^ Paolo Cosseddu, Qualcosa di nuovo, su prossimaitalia.it, Prossima Italia, 19 marzo 2012. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2012).
  17. ^ Giuseppe Civati, Consenso e buonsenso, su ciwati.it, 13 novembre 2012. URL consultato il 23 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2014).
  18. ^ Primarie: in 8700 al voto in Brianza (1465 a Monza) - Civati, Ricchiuti, Mosca i più votati, su pdmonza.org, Partito Democratico - Federazione Provinciale di Monza e Brianza, 29 dicembre 2012. URL consultato il 30 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2013).
  19. ^ Giuseppe Civati, La mia personalissima posizione, su ciwati.it, 28 aprile 2013. URL consultato l'8 maggio 2013.
  20. ^ Lombardia, manifesti anti Lega e bollette le spese dei consiglieri dell'opposizione, su Il Fatto Quotidiano, 30 gennaio 2013. URL consultato il 23 novembre 2019.
  21. ^ Fede Dolce, Mezz'ora, su ciwati.it, 5 febbraio 2013. URL consultato il 23 novembre 2019.
  22. ^ A proposito di spese pazze, su ciwati.it, 31 gennaio 2013. URL consultato il 15 dicembre 2014.
  23. ^ Rimborsi in Regione Lombardia, chiesta archiviazione per Civati e altri 32, Adkronos, 16 dicembre 2013. URL consultato il 19 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2014).
  24. ^ Corriere Milano: ultime notizie Milano e provincia
  25. ^ Giuseppe Civati, Manifesto di Reggio Emilia (PDF), su civati.it. URL consultato il 1º agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2013).
  26. ^ Tinco Persiani, Il mio amico Ciwati, Ponte alle Grazie 2013
  27. ^ Al via il percorso congressuale, ecco l'ordine di lista dei candidati, Partito Democratico, 15 ottobre 2013. URL consultato il 18 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2013).
  28. ^ Davide Zoggia, I voti provvisori del voto degli iscritti, su partitodemocratico.it, Partito Democratico, 18 novembre 2013. URL consultato il 18 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2013).
  29. ^ Primarie PD 2013: risultati definitivi, su partitodemocratico.it, Partito Democratico, 12 dicembre 2013. URL consultato il 15 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  30. ^ Governo, il ministro Lanzetta si dimette. M5S: "Se ne va donna invisibile", su Il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2015. URL consultato il 12 gennaio 2019.
  31. ^ Pd, il Jobs Act passa alla Camera ma Civati vota contro, su mbnews.it. URL consultato il 12 gennaio 2019.
  32. ^ Fede Dolce, Il voto sullo Sblocca Italia, su ciwati.it, 30 ottobre 2014. URL consultato il 12 gennaio 2019.
  33. ^ Italicum è legge, via libera della Camera: 334 sì. Opposizioni fuori, parte della minoranza vota no, in la Repubblica, 4 maggio 2015. URL consultato il 6 maggio 2015.
  34. ^ Pippo Civati lascia il PD, su ilpost.it, Il Post, 6 maggio 2015. URL consultato il 6 maggio 2015.
  35. ^ «Possibile», la cosa rossa di Civati. Nel database ha già 50mila iscritti, su corriere.it, Corriere della Sera, 26 maggio 2015. URL consultato il 26 maggio 2015.
  36. ^ Il partito di Civati e Sinistra italiana, ecco le differenze, su Huffington Post. URL consultato il 23 novembre 2015.
  37. ^ Nazionale Antiproibizionisti - Possibile, su possibile.com. URL consultato il 3 ottobre 2016.
  38. ^ L’arcivescovo appena promosso dal Papa ha insabbiato un caso di pedofilia, in il Post, 3 luglio 2017. URL consultato il 10 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2022).
  39. ^ Tutte le notizie su mozione C.1/01628 1/01628, su Openpolis. URL consultato il 10 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2022; seconda copia archiviata il 10 settembre 2022).
  40. ^ Elezioni, liste depositate. Dal ritorno di Bossi a Formigoni capolista. Razzi invece rinuncia, su Il Fatto Quotidiano, 29 gennaio 2018. URL consultato il 23 novembre 2019.
  41. ^ Civati torna in campo: "Mi candido alle europee, serve un cambiamento radicale", su it.blastingpop.com. URL consultato il 12 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2019).
  42. ^ Pippo Civati si ritira dalle Europee: "In lista esponenti di estrema destra", su ilgiornale.it, 11 maggio 2019. URL consultato il 17 luglio 2019.
  43. ^ di F. Q, A Bologna spunta il "gemellaggio" tra Civati e Casini sulla scheda del Senato. E il fondatore di Possibile ironizza: "Io sono l'antidoto" - Il Fatto Quotidiano, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 22 agosto 2022.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN34788738 · ISNI (EN0000 0000 5381 3428 · SBN USMV650370 · LCCN (ENno2006052667 · GND (DE133985822 · BNF (FRcb15822843m (data)